mercoledì 7 dicembre 2011

Porcini cinesi venduti come italiani


(ANSA) - ROMA - Porcini cinesi venduti come italiani: sono i funghi secchi l'ultima frontiera della contraffazione in campo agroalimentare. Il Corpo forestale dello Stato di Milano, su delega della Procura ne ha sequestrate 6.000 confezioni, per un totale di 5 quintali, in Lombardia, Piemonte, Veneto e Campania. L'operazione "Por-Cina" ha avuto inizio a novembre, quando da un controllo effettuato a Benevento sono emerse confezioni di funghi porcini secchi scadute. Nelle etichette anche la falsa provenienza.
Il Consorzio del Vino Orcia, ambasciatore dell’Enologia senese a Bruxelles

Il Consorzio del Vino Orcia, lunedì 12 Dicembre, sarà presente con i propri vini ad una importante cena di gala presso l’Ambasciatore Rappresentante Permanente d’Italia presso la NATO a Bruxelles grazie a European Catering ed alla Scuola di Cucina Italiana.

Dopo Vinexpo, il Consorzio del Vino Orcia rafforza la propria presenza all’estero grazie a due importanti istituzioni nate a Bruxelles: European Catering e la Scuola di Cucina Italiana.

“Amo l’Orcia Doc, conosciuta grazie alle intense pubbliche relazioni del Consorzio del Vino Orcia, dichiara l’enoelaiogastronomo Giancarlo Binidocente presso La Scuola di Cucina Italiana a Bruxelles, fondata dallo executive chef maestro di cucina Pino Nacci.

Ho seguito costantemente il lavoro del Consorzio Orcia in questi anni, teso ad incrementare la qualità dei vini immessi sul mercato; devo dire che oggi l’Orcia ha trovato una sua identità nell’autoctono, vincente Sangiovese, sapientemente vinificato dai piccoli grandi produttori della Val d’Orcia. Ho allora ritenuto proporlo per l’evento di Bruxelles, durante l’ultimo Divin Orcia, apprezzandone gli abbinamenti con il Tartufo Bianco delle Crete Senesi. In particolare, saranno presentate alla cera di gala di lunedì 12 Dicembre, etichette con vitigno prevalente il Sangiovese. L’Orcia Doc, sarà pertanto ambasciatrice dell’enologia senese a Bruxelles!”

“Con questa importante iniziativa, dichiara la Presidente del Consorzio del Vino Orcia Donella Vannetti, vogliamo presentare nella capitale belga, la nuova eminente nostra enologia , ribadendo l’importanza della cucina italiana ricca di sapori, creatività e benefici salutisti”.

Nato da un'idea dello Chef Pino Nacci, autentico maestro di cucina, artista della composizione, poeta degli accostamenti e delle succulenze. European Catering (Vice Direttore per i servizi di catering chef Fabio Tira) si pone l’obiettivo di insegnare e valorizzare, in Europa e nel mondo, the “italian style”, l’arte del Bel Paese nella ristorazione e nell’accoglienza: due settori in cui abbiamo tutte le carte in regola per salire in cattedra. La Scuola di Cucina Italiana, centro formativo enogastronomico, vuole essere un punto di aggregazione, di informazione e, principalmente, di formazione in difesa dell’ospitalità e della cultura agroalimentare italiana; vuole trasmettere un modo di fare, di vivere e anche di cucinare in stile, appunto, prettamente italiano.

www.consorziovinoorcia.it

martedì 6 dicembre 2011

Batali contro banchieri, sono come Hitler Ora lo chef tenta di rimediare ma i clienti minacciano di boicottare i suoi locali


NEW YORK - I grandi banchieri? Sono come Hitler o Stalin. Parola del famoso chef newyorchese Mario Batali, che con le sue dichiarazioni ha fatto infuriare i big della finanza statunitense, molti dei quali clienti negli esclusivi e sofisticati ristoranti di sua proprieta'.

Clienti che ora potrebbero decidere di boicottarlo. Nel corso di un dibattito organizzato da Time, Batali - che e' anche partner con Oscar Farinetti di 'Eataly New York' - ha detto che ''i banchieri sono in grado di cambiare la vita delle persone come hanno fatto Stalin e Hitler''.

Lo chef e' subito corso ai ripari, scusandosi pubblicamente per le sue dichiarazioni. Ma sembra che ormai il danno sia stato fatto. ''Adoro i suoi ristoranti - ha detto un uomo d'affari dell'Arkansas - ma con lui ho chiuso. Con le sue parole ha insultato un numero considerevole di persone''.

Le osservazioni di Batali sono apparse fuori luogo anche perche' con i suoi ristoranti ha costruito un impero finanziario, tanto da appartenere oramai a quell'1% della popolazione super ricca nel mirino del movimento 'Occupy Wall Street', gli indignati newyorkesi.

Prodotti biologici,gdf scopre megatruffa


(ANSA) - ROMA, 6 DIC - Megatruffa nel settore dei prodotti biologici scoperta dalla Guardia di finanza. I militari del comando di Verona hanno sequestrato oltre 700mila tonnellate di prodotti alimentari falsamente biologici (il 10% del mercato nazionale) e scoperto un giro di fatture false per oltre 200 milioni di euro. Sei le persone arrestate, su disposizione del gip di Verona, nella città veneta, a Ferrara, Pesaro Urbino e Foggia. Sequestrate anche 2.500 tonnellate di materie prime (farine e frutta).

venerdì 2 dicembre 2011

Consuma pesce abbassa rischio Alzheimer


(ANSA) - ROMA, 30 NOV - Mangiare pesce (al forno o alla griglia) almeno una volta alla settimana preserva il volume della materia grigia del cervello e abbassa di quasi cinque volte il rischio di ammalarsi di Alzheimer. Lo dimostra uno studio, su 260 persone, presentato al meeting della Radiological Society of Nord America. Il consumo di pesce su base settimanale era associato ad un volume superiore di materia grigia in diverse aree del cervello: e il rischio di ammalarsi di Alzheimer ridotto di quasi 5 volte.

giovedì 1 dicembre 2011

Morti 3 giovani, inchiesta su sostanza anti-obesita'


ROMA - La procura di Roma ha aperto un'inchiesta per accertare l'eventuale omesso controllo sulla commercializzazione, l'utilizzo e la prescrizione di una sostanza anoressizzante per combattere l'obesità, la Fendimetrazina, vietata nei mesi scorsi dal ministero della Salute in quanto ritenuta pericolosa. Gli accertamenti hanno preso spunto dal decesso, nel giro di alcuni anni, di tre giovani: un uomo e due donne, una delle quali Silvia Lolli, il cui caso fu seguito con attenzione dai media.

La Fendimetrazina, sostanza che si accompagna ad altri farmaci, è stata al centro di vari esami a livello ministeriali culminati, il 2 agosto scorso, nel decreto che ne ha sancito la pericolosità. Non solo, l'anoressizzante é stato inserito nella tabella 1 delle sostanze stupefacenti. L'associazione dei farmacisti ha impugnato il provvedimento al Tar del Lazio, ma il procedimento non è stato ancora incardinato. Quindi il divieto d'uso è tuttora in vigore.

A provocare, in particolare , l'inchiesta del pm Francesco Dall'Olio, con il coordinamento del procuratore aggiunto Leonardo Frisani, sulla sostanza, è stato l'ultimo decesso in ordine di tempo: quello di una giovane (al vaglio di un altro magistrato) avvenuto il 9 settembre scorso. Le indagini puntano a verificare se l'uomo abbia reperito la sostanza durante il periodo di divieto di commercializzazione o se ne fosse in possesso da prima. Gli altri due casi riguardano quello di un giovane, vicenda sfociata nel rinvio a giudizio del medico curante (processo per omicidio colposo fissato a marzo) e, come detto, quello di Silvia Lolli, morta nell'aprile 2003 in seguito ad un attacco d'asma provocato dall'assunzione di sostanze dimagranti. Una ginecologa e due farmacisti finiti sotto processo furono condannati in primo grado ad un anno ed otto mesi di reclusione.

Batterio killer: Efsa,timori sicurezza aliment.semi-germogli


(ANSA) - ROMA, 22 NOV - L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) esprime ''timori per la sicurezza alimentare'' nel consumo di semi germogliati quali cibi pronti al consumo in quanto ''determinati batteri patogeni possono contaminare i semi e proliferare durante la germinazione''. E' il parere del gruppo di esperti scientifici dell'Authority con sede a Parma che ha valutato il rischio per la salute pubblica derivante dal batterio Escherichia coli produttore della tossina Shiga e da altri batteri patogeni che potrebbero contaminare semi destinati alla germinazione e semi germogliati (germogli, germogli embrionali e crescione). Inoltre la prevenzione della contaminazione iniziale durante la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione dei semi ''sono - sottolineano gli esperti - di primaria importanza, dato che i semi germogliati sono potenzialmente in grado di provocare estesi focolai infettivi di origine alimentare''. Gli operatori del settore che producono semi germogliati, conclude l'Efsa, ''dovrebbero cercare di mettere in atto misure aggiuntive di gestione della sicurezza alimentare all'interno di tutta la catena di produzione dei semi germogliati. E i soggetti implicati in tutte le fasi della catena produttiva e i consumatori, compresi coloro che praticano la germinazione casalinga, devono essere informati dei rischi di sicurezza alimentare posti dai semi germogliati''.

Il gruppo di esperti scientifici raccomanda infine l'adozione di misure di sicurezza supplementari per la catena di produzione dei semi germogliati.(ANSA).

Salute:attenzione a zuppe in scatola,si nasconde bisfenolo A

(ANSA) - MILANO, 23 NOV - Attenzione a minestre e cibi in scatola: le lattine in cui sono contenute sono rivestite infatti da un composto chimico, il bisfenolo A (bpa), che puo' filtrare nel cibo, e finire quindi nel corpo, con possibili rischi per la salute. A far emergere questo problema e' stato uno studio condotto su 75 volontari, pubblicato sul 'Journal of the American Medical Association'.

Nella ricerca si e' visto infatti che il bisfenolo A era rapidamente ingerito e si trovava in grosse quantita' nelle urine delle persone esaminate. In Europa questo composto e' stato bandito dai biberon, ma e' ancora usato nelle lattine per evitare la ruggine e mantenere il cibo fresco. Cosi' come puo' essere contenuto in bottiglie e lattine di soft drink.

''Sapevamo che le bevande conservate in alcune bottiglie di plastica dura - spiega Jenny Carwile, coordinatore dello studio - potevano far aumentare la quantita' di bpa nel corpo, ma ora abbiamo dimostrato che anche il cibo in lattina lo contiene, e questo pone maggiori preoccupazioni, visto il suo largo uso''.

Nello studio i ricercatori hanno chiesto ai volontari, suddivisi in due gruppi, di mangiare una minestra di verdura fresca e una inscatolata una volta al giorno per cinque giorni.

Dopo un fine settimana di pausa, i gruppi si sono invertiti. I test condotti sulle loro urine hanno rilevato la presenza di bpa nel 77% dei campioni dopo il consumo di zuppe fresche e nel 100% di quelli prelevati dopo aver mangiato le minestre inscatolate.

Mangiare una zuppa inscatolata al giorno aumenta di ben 20 volte la quantita' di bisfenolo. La concentrazione media rilevata era di 1.1 μg/L dopo aver mangiato la minestra fresca contro 20.8 μg/L di quella in lattina. Tuttavia lo studio non si e' concentrato sull'impatto sulla salute, ma pone degli avvertimenti, visto il largo uso di cibo in scatola, e secondo i ricercatori ''sarebbe meglio che l'industria alimentare pensasse a bandire il bpa''.

mercoledì 16 novembre 2011

Osteria Degli Artisti. Fiore all’Occhiello della Maremma.

A Grosseto terra dei Butteri, pochi i locali dove il mangiar-bere sono ancora cose sacre. Un mio referente mi segnala esser stato in un ristorante dove i valori del cibo sono finalmente ben interpretati. Con qualche dubbio, prenoto e vado a constatare. Conosco la location anche se ora ha cambiato titolarità ed insegna. Ubicato di fronte all’ex vecchio campo di calcio; da ragazzino arrampicandomi sulle colonne del giardino vi guardavo le partite. Al suo posto ora un funzionale dehors. Entro. Il Patron Paolo Vignali affabilmente mi accompagna al tavolo consegnandomi menu e carta dei vini. Li scorro. La presentazione dei piatti è da alta cucina. Anche quella dei vini ben nutrita ricca di etichette consolidate. Ambiente curato, atmosfera gioviale, buona musica in sottofondo. Servizio amicale, professionalmente attento, ma non pressante. Lo chef con disinvoltura, fa la spola dalla cucina al tavolo disponibile per consigli o delucidazioni. La mia comanda. Antipasto: carpacci misti di pesce adagiati su fettine di pesche ed arance; pesce spada, salmone, tonno (ottimi) abbinati a diversi tipi di sale. Primo, paccheri con capesante (superbo anche nella presentazione) . Secondo non da meno: pesce San Pietro con foie gras, guarnito di patate e pomodorini da far invidia ai ristoranti stellati (puntualizzo che il locale ha insegna di Osteria). Infine una invitante mattonella di cioccolato fondente, con rum 'caroni'. Competenza nel suggerimento dei vini tutti serviti nel bicchiere giusto preventivamente abbinato. Costo 38,00 euro bevande incluse. Fin troppo favorevole rispetto a qualità e servizio. Unica incognita il comprendere come faccia il patron a districarsi in modo quasi perfetto tra fornelli e sala. Il dilemma continua a rimuginarmi nella testa. Mentre lo attendo per esternargli la mia soddisfazione ecco improvvisamente chiarirsi l’arcano. E’ proprio vero che il mondo è piccolo, e le montagne stanno ferme, ma le persone si muovono. Dalla cucina nella sua impeccabile, nitida divisa con tanto di toc esce per fare il giro dei tavoli, l’amico Fabio Tira Executive Chef, maestro di cucina di lunga militanza. D’obbligo due parole su questo celebrato, giovane, navigato personaggio. Per vocazione, muove i primi passi nella scuola meneghina, poi girovaga lungo tutta la penisola alla corte di grandi chef. Credo e predisposizione gli fanno bruciare le tappe sino diventare autore di numerosi piatti. In ogni dove ruba, come si dovrebbe con gli occhi, le particolarità, memorizza sapori, abbinamenti, le molteplici materie prime di cui il nostro lungo stivale è copioso. Ben presto diventa Maestro di Cucina,Sommelier, attento agli oli d’oliva vergini extra. Con tale bagaglio di esperienze e l’abilita' che lo contraddistingue, le sue creazioni sono appetite anche dai palati piu' esigenti. Non lasciando nulla al caso elabora una cucina mediterranea rivisitata in chiave moderna senza stravolgere però l’ingrediente principe, rendendola in tal modo vera Arte. Baci ed abbracci sinceri. Terminato il saluto agli ospiti si siede al mio tavolo. Parliamo ricordando con dovizia di particolari le tante belle manifestazioni. Alla domanda di quale buon vento lo abbia portato all’Osteria degli Artisti, risponde esser stato chiamato dal buon Paolo per un corso intensivo di 30 giorni giunto ormai quasi al termine. E dopo Fabio ?. Stai tranquillo –replica- il Vignali, portato per questo lavoro ha raggiunto già buoni livelli che terminerà di affinare seguendo le mie dispense. Detto da lui debbo crederci, ma come solito fare, tra un po’ tornerò a parametrare. BiGi

giovedì 10 novembre 2011

Cipro:bracconaggio,multata donna 83 anni Nella sua casa trovati 2500 uccelli migratori per ristoranti



ANSA) - NICOSIA, 10 NOV - Il tribunale distrettuale di Larnaca, sulla costa meridionale di Cipro, ha comminato una multa di 10.000 euro ad una donna di 83 anni nella cui casa erano stati rinvenuti oltre 2.500 uccelli migratori - la cui caccia e' proibita - destinati ai ristoranti dell'isola. Lo riferisce oggi il quotidiano Cyprus Mail notando che si tratta della prima, pesante condanna emessa a Cipro per bracconaggio e la prima in assoluto per possesso di questo genere di uccelli, considerati una prelibatezza.

La patata Fortuna all'esame dell'Ue E' la prima geneticamente modificata per uso alimentare






ANSA) - ROMA, 7 NOV - E' all'esame dell'Unione Europea la richiesta, presentata dalla multinazionale della chimica Basf, di coltivazione e commercializzazione di una patata geneticamente modificata destinata all'alimentazione umana.

Brevettata col nome 'Fortuna', la patata è 'geneticamente protetta' dalla peronospora, che fa marcire i tuberi. Se la richiesta sarà accolta, la ''Fortuna'' diventerà la prima patata gm destinata alla tavola e potrebbe essere introdotta sul mercato a partire dal 2014.

Da 44% italiani no a dieta mediterranea




ANSA) - ROMA, 10 NOV - Quasi la metà degli italiani non segue i principi della dieta mediterranea, quattro su dieci non consumano frutta tutti i giorni, il 54% salta l'appuntamento quotidiano con la verdura e il 71% non porta in tavola i legumi da due a quattro volte alla settimana. Sono alcuni dei dati 3/a edizione dell'Osservatorio Adi-Nestle'. Un italiano su dieci consuma pasti veloci tutti i giorni, il 49% lo fa almeno due volte a settimana. I 5 pasti quotidiani sono appannaggio solo del 16% degli intervistati.

domenica 6 novembre 2011

Il pane sulle tavole italiane? Rumeno, congelato e “migliorato”...



Uno su 4 dei panini confezionati nella Gdo e nelle mense è prodotto in Romania. Gli importatori sfruttano la normativa italiana che permette di non segnalare la provenienza del pane confezionato in etichetta. Allarme anche per i correttori chimici nel pane, problema già segnalato da Italia a Tavola
Il pane è stato investito da una grossa bufera, con notizie preoccupanti su tutti i fronti. Da una parte è finalmente ritornata a galla la pericolosità dei correttori chimici (i "miglioratori") nella panificazione, un problema più volte segnalato anche da Italia a Tavola e ora sollevato da Striscia la notizia, dall’altra la denuncia (del quotidiano la Repubblica), che sulle tavole italiane arriva tanto pane dell'Est congelato.

Gli importatori sfruttano infatti la normativa italiana che permette di non segnalare la provenienza del pane confezionato in etichetta, così, a oggi, secondo Federpanificatori, il 20% del pane venduto nei supermercati arriva dalla Romania e dalla Bulgaria; una cifra confermata indirettamente anche dalla Coldiretti secondo cui nell'ultimo anno le importazioni di prodotti a base di cereali dalla Romania sono più che raddoppiate.

Motivo di questo successo il prezzo: circa la metà dell'omologo prodotto italiano, per un giro d'affari di circa 500 milioni di euro. Ma, al contrario, per effetto della crisi il prezzo di vendita ai consumatori è aumentato in maniera esponenziale.

lunedì 31 ottobre 2011

Salute: il cibo global del futuro?Gli insetti, un toccasana...

(ANSA) - MADRID, 29 OTT - Uova di formica, larve delle tarme imperiali provenienti dall'Africa o quelle meno blasonate di origine australiana, lepidotteri della Thailandia, formiche colombiane. Il cibo del futuro si presenta con un piatto variegato di almeno cinque insetti mangiabili. ''Un toccasana per la salute'' hanno sottolineato al Fens, 11/mo congresso della nutrizione che si chiude oggi a Madrid, ricercatori dell'universita' autonoma metropolitana di Mexico D.F. nel precisare che queste specie ''sono ricche di macronutrienti e sono ovunque nel mondo, in tutti e cinque i continenti.Per fare un pieno di proteine basta scegliere i lepidotteri thai, mentre per integrare i minerali, dopo una corsa o un lavoro di fatica, l'ideale sono le uova di formica''.

Una proposta alimentare innovativa, che puo' essere consumata nelle grandi citta' come in ambienti rurali, ma che ''ha radici antiche'', hanno sottolineato i ricercatori messicani. Gli insetti edibili forniscono, hanno precisato, una dieta alimentare salutare ricca di proteine con gli aminoacidi essenziali, grassi, minerali, fibre, carboidrati solubili.

Queste specie che appassionano gli entomologi si nutrono di cio' che fornisce loro l'ambiente, e metabolizzano per ottenere elementi primari attraverso pochi passaggi. Alcune specie sono stagionali ma in buone condizioni di stoccaggio gli insetti possono essere consumati nel tempo senza evidente deterioramento delle proprieta' nutrizionali. L'assunzione di insetti possono costituire una base equilibrata per una sana alimentazione'' hanno concluso.(ANSA)

sabato 22 ottobre 2011

Non ci sarà quest'anno la guerra per il tonno rosso....



(ANSA) - LUSSEMBURGO, 21 OTT - Non ci sarà quest'anno la guerra per il tonno rosso: appare positivo infatti l'andamento della campagna di pesca 2011 e quindi non dovrebbero esserci sostanziali cambiamenti per il settore nel 2012. E' quanto emerge al termine del Consiglio dei ministri della pesca dell'Ue, oggi a Lussemburgo, a poco meno di un mese dall'assemblea dell'Iccat (la Commissione internazionale per la conservazione dei tonni dell'Atlantico) che dovrà pronunciarsi come ogni anno sia sulla situazione delle risorse di tonno rosso sulla base di dati scientifici, sia sulla fissazione delle quote di pescato per il 2012.
In vista dell'assemblea dell'Iccat, a metà novembre in Turchia, sono stati avviati contatti preliminari e - precisano le fonti - "alla luce di quanto è avvenuto nella campagna 2011, non dovrebbero esserci sostanziali cambiamenti per quanto riguarda le quote di tonno rosso". Va ricordato che da diversi anni le quote di tonno rosso sono state progressivamente ridotte ed è stato introdotto per il settore un piano di protezione e di ricostituzione delle risorse. L'obiettivo: ricreare lo stock ottimale e sostenibile di tonno rosso al 2022. (ANSA).

mercoledì 19 ottobre 2011

Le false recensioni danneggiano l'Horeca Sul web servono nomi e cognomi



Il caso specifico è quello della troppa confusione (con relativi imbrogli) fra siti di informazione e siti commerciali di prenotazione alberghiera, ma è indubbio che la sentenza con cui il Tribunale di Parigi ha di fatto messo alla berlina il mondo della critica taroccata sul web spalanca una porta che potrebbe creare effetti a cascata, forse positivi, per tutta l’Horeca. Non si può infatti pensare che sia irrilevante che nell’era della pretesa “libera informazione” su Internet, colossi come Expedia, TripAdvisor e Hotels.com siano stati costretti a pagare una multa per l’imbroglio di fornire informazioni sbagliate sulle condizioni di un albergo o sulla sua disponibilità di camere, spingendo ovviamente verso altri hotel presenti a pagamento su quei portali.

La decisione dei giudici francesi mette una parola di certezza rispetto al vero caos che si è creato nella rete, dove giudizi senza data e senza firma restano magari per anni ad infangare, o incensare, immeritatamente imprese che l’estensore magari non ha mai nemmeno visitato. Sotto accusa è un mondo di critici di professione o improvvisati che, rispetto alle Guide cartacee, che hanno ormai fatto il loro tempo, sul web è diventato senza alcun controllo per quanto riguarda fonti o credibilità. L’avvocato o il postino, la casalinga o lo studente (con tutto il rispetto per ogni categoria) che si inventano blog o siti di pretesa informazione (ma senza alcun rispetto della minima deontologia giornalistica) sparano sentenze su alberghi o ristoranti, senza tenere conto delle conseguenze nel lungo periodo. E ancor di più lo fa chi commenta o scrive post.

Senza entrare nei dettagli, sgradevoli, ricordiamo solo che, rispetto ad un giudizio positivo o negativo di una guida cartacea, si può almeno avere la speranza che l’anno dopo ci possano essere delle modifiche. La vecchia guida si esaurisce in un anno e in ogni caso i “guidaioli” almeno un minimo di preparazione la debbono avere. Sul web ciò non vale nella maniera più assoluta e chiunque si sente nel diritto di scrivere quel che vuole, a volte senza nemmeno firmare la sua sentenza inappellabile. E spesso fra i commenti anonimi raccolti sui vari blog ci sono magari quelli dei concorrenti di un ristorante o di un albergo che in maniera vile cercano di falsare le regole di una corretta concorrenza. Bene ha dunque fatto il Tribunale di Parigi a cominciare a porre dei limiti ad un abuso che ha anche degli evidenti riscontri economici.

Detto ciò, non vogliamo certo sollecitare una sorta di censura preventiva o che venga messo il bavaglio a chi vuole esprimere il suo giudizio su un locale. Ci mancherebbe altro. Evitando interventi dei Tribunali, sarebbe utile regolamentare la situazione imponendo almeno che chi esprime dei giudizi sul web che possono avere valenze economiche (su qualunque tema) debba qualificarsi. E nel caso ad esempio di valutazioni su ristoranti o alberghi dimostri di aver pagato il conto esibendolo, anche solo per avere una data certa della visita.

Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.net

lunedì 17 ottobre 2011


Terrina fredda di pasta alla crema di gamberi.....mascarpone al brandy e carciofi,sorbetto al lime e basilico

sabato 1 ottobre 2011

Patron Paolo Vignali.....


Osteria degli Artisti,a Grosseto......
Con il collega e Patron Paolo Vignali,saremo lieti di accoglievi per una serata indimenticabile.
Per prenotazioni 0564410284

Dopo aver dato i numeri, la Brambilla assegna anche le stelle


Dunque, sia pure tra molte critiche e con un percorso tortuoso e per nulla trasparente, il ministro del Turismo sembrerebbe avere portato a casa, col consenso della Fipe, un abbozzo di premio alla Ristorazione su cui si potrebbe finalmente costruire quello spirito di squadra capace di dare valore aggiunto alla Cucina italiana e al comparto. Usiamo il condizionale perché il risultato ottenuto (l’ennesimo topolino partorito dalla montagna) è lontano anni luce da quel Festival della ristorazione che Michela Vittoria Brambilla ci aveva annunciato suonando come suo solito la marcia dei bersaglieri. E lo è perché, come gran parte delle cose che fa, l’iniziativa risulta arrangiata e senza alcun coinvolgimento con chi in qualche modo rappresenta il settore. Cinque giorni prima della premiazione il vicepresidente della Fipe si diceva certo che non ci sarebbero stati premi perché lui non ne sapeva ancora nulla: e il risultato è un premio ai soliti dieci stellati (tutti bravissimi per carità), quasi che la ristorazione che ha un ruolo nel turismo non fosse fatta "anche" di buone osterie o belle pizzerie. Per non parlare dello scandalo dell'assenza di qualche ristoratore italiano all'estero, proprio mentre il Governo cerca di certificarli insieme all'Unioncamere e all'Isnart, come gli ambasciatori dell'italian style a tavola.

A questo punto, a costo di sembrare ripetitivi, ci chiediamo con chi si è consultata allora la Brambilla? Che criteri ha seguito? Su questo resta l'omertà totale salvo la "voce" che ci sarebbe stata la benedizione di Gualtiero Marchesi. Come dire, tante parole di maniera e inutili (come nello stile del Ministro...), ma nessuna spiegazione convincente. Se si trattasse del premio di qualche privato poco male, anche se tutti indicano criteri e giuria per tempo. E lo facciamo anche noi col nostro premio Personaggio dell’anno che nasce da un sondaggio in Internet.

Ma ciò che infastidisce è la volontà di escludere gli altri Ministeri, che hanno magari più titoli del suo ad occuparsi di Ristorazione. Ciò fa dei riconoscimenti un bel lavoretto di bricolage a livello di immagine, ma che non riesce in alcun modo ad avere spessore e a rappresentare, come abbiamo sempre auspicato, un atto politico forte del Governo italiano. Basti pensare a quello che fa invece il ministro della Cultura di Parigi per la cucina francese per capire l’abisso di povertà di idee e progetti in cui ci troviamo. Oltralpe si lavora in grande e noi ci limitiamo all’ennesima targa farlocca senza valore vero... Salvo pensare che la Brambilla (rifacendosi comunque alla Michelin), abbia voluto dare anche lei le sue stelle ad amici e supporter, escludendo magari qualcuno perchè iscritto alla Confesercenti (i Cerea ad esempio) o perchè "amico" di D'Alema (Gianfranco Vissani).

Un premio speciale è andato a Gualtiero Marchesi, di cui da anni sosteniamo la necessità di una valorizzazione come il vero innovatore del Rinascimento della nostra cucina. E ne siamo convinti al punto che in più occasioni abbiamo suggerito anche allo stesso ministro Brambilla di proporlo come Cavaliere del lavoro. In tutto questo ci resta però l’amaro in bocca perché il Divino merita un riconoscimento da parte del Governo e non solo di questo Ministro, di cui (ennesima caduta di stile della Brambilla) è in fondo uno stretto collaboratore quale presidente della Commissione del turismo enogastronomico...

Un'ultima osservazione. Nella giornata in cui la Brambilla ha dispiegato la sua ruota di penne, convinta di avere fatto del bene alla ristorazione, abbiamo registrato la forte e decisa presa di posizione del presidente della Fipe, Lino Stoppani, che dopo i troppi distinguo di alcuni suoi collaboratori, ha pubblicamente criticato il Ministro per le troppe cose sbagliate che fa e per i troppi annunci a cui non seguono fatti concreti. Dichiarazioni apprezzate dai suoi associati che non a caso hanno riservato alla Brambilla molte critiche e pochi applausi.

Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.net

mercoledì 21 settembre 2011

Fipe Toscana vs Brambilla Il Codice è «incostituzionale»


Il Consorzio Cuochi di Lombardia scrive al sindaco Pisapia sostenendo la candidatura di Paolo Manfredi nel Consiglio di amministrazione di Milano Ristorazione. Manfredi unisce nelle sue esperienze la gestione di un’azienda di ristorazione e l’esperienza da tecnico di gestione nel settore pubblico
Mentre il vicepresidente nazionale di Fipe Alfredo Zini glissa sul sostegno ai progetti del ministero del Turismo, almeno in Toscana, finalmente, qualcosa si muove. La Regione intende infatti dare un forte segnale di dissenso al ministro Michela Vittoria Brambilla (nella foto, a destra) per quanto concerne il Codice del turismo. Fipe-Confcommercio Toscana ha già fatto sapere che appoggerà il ricorso. La Regione avrà forse motivazioni più politiche, ad ogni modo, come fa sapere a “Italia a Tavola” il presidente regionale e vicepresidente vicario nazionale di Fipe, Aldo Cursano (nella foto, a sinistra), «è confortante che almeno qui in Toscana alcuni valori sono patrimonio di tutti, a differenza di un Governo e di un Ministro in particolar modo che fa poco, e quando fa... provoca solo danni».



«Appoggiamo il ricorso contro il Codice statale sul mercato del turismo. La materia è di competenza regionale». Con queste parole Stefano Bottai (nella foto, al centro), presidente di Confcommercio Toscana, commenta i contenuti del ricorso, che è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana. «Accogliamo con favore i contenuti del ricorso che il Presidente Rossi ha avanzato contro il Codice del turismo recentemente approvato dal Governo nazionale. Mentre in altri Paesi europei si lavora per favorire la ripresa del Pil, in Italia si assiste a procedure che vanno nella direzione opposta, non ultimo l’intervento sull’Iva. I dati del comparto turistico sono in questo momento una delle voci più significative del sistema economico del paese e in Toscana questo conta più che altrove».

«L’incostituzionalità del Codice - prosegue Bottai - è più che evidente: la materia è di competenza regionale e anche laddove la legge prevede iniziative legislative di livello nazionale, esse non possono prescindere dal coinvolgimento della Regione interessata né dall’esistenza di una specifica delega, altrimenti viene meno il principio della leale collaborazione nell’ambito del governo del territorio e la relativa concertazione con le parti sociali».

«Sul piano del merito poi - aggiunge il presidente regionale e vicario nazionale di Fipe, Aldo Cursano - la nuova normativa contrasta con il Codice regionale che regola il commercio, la ristorazione e la somministrazione di alimenti. Si prospettano rischiose asimmetrie perché il Codice nazionale mette sullo stesso piano tipologie differenti di imprese: in sostanza si consente alle strutture ricettive di somministrare pasti e bevande anche a clienti che non hanno effettuato il pernottamento, senza l’obbligo di possedere requisiti professionali e igienico-sanitari richiesti per il settore».

«La nostra ristorazione - conclude Cursano - è fra i primi motivi di scelta della Toscana come meta turistica e lo è anche in virtù delle garanzie di professionalità che la locale normativa assicura. Non si capisce per quale motivo si tenti di svalutare questo tipo di attrazione turistica, minandone la competitività. Il ricorso avanzato dalla Regione Toscana ci vede concordi proprio perché, insistendo su questioni di natura costituzionale, interviene a garanzia degli operatori del settore e dei consumatori».

I cuochi non solo in televisione ma anche al servizio della società



Il Consorzio Cuochi di Lombardia scrive al sindaco Pisapia sostenendo la candidatura di Paolo Manfredi nel Consiglio di amministrazione di Milano Ristorazione. Manfredi unisce nelle sue esperienze la gestione di un’azienda di ristorazione e l’esperienza da tecnico di gestione nel settore pubblico
Il Consorzio Cuochi e Ristoratori di Lombardia, attraverso una lettera indirizzata al sindaco di Milano Giuliano Pisapia e inviata per conoscenza anche alla redazione di “Italia a Tavola”, comunica con assoluta convinzione il proprio sostegno alla candidatura di Paolo Manfredi (nella foto) per il Consiglio di amministrazione di Milano Ristorazione Spa. Lo scorso mese di luglio la società comunale, che gestiva in regime di monopolio (in perdita e con una valanga di lamentele ogni mese) le mense scolastiche e la preparazione dei pasti per le case di riposo milanesi, è stata commissariata su iniziativa del sindaco, che con tale provvedimento ha di fatto aperto alla concorrenza privata.

Il Consorzio appoggia la candidatura di Manfredi in quanto figura che unisce nelle sue esperienze la gestione di un’azienda di ristorazione, la conoscenza approfondita della cucina e dei prodotti alimentari e l’esperienza da tecnico di gestione della cosa pubblica. Tali competenze consentirebbero il raggiungimento di ambiziosi obiettivi, e inoltre la scelta di un ristoratore nell’organo di gestione della società milanese rappresenterebbe un segnale politico nuovo di discontinuità rispetto alle precedenti gestioni del Comune.

La figura di Manfredi inoltre dimostra il ruolo importante dei cuochi, che non sono solo quelli che seguono le mode, vanno in televisione e partecipano a programmi frivoli, ma sono anche quelli che si impegnano attivamente nella società.

Pubblichiamo qui di seguito la lettera del Consorzio Cuochi e Ristoratori di Lombardia


All’avv. Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano
E p.c. al dott. Maurizio Baruffi, Capo di Gabinetto

Egregio Signor Sindaco,
Abbiamo il piacere di scriverLe per segnalarLe il sostegno del Consorzio Cuochi e Ristoratori di Lombardia alla candidatura del dott. Paolo Manfredi per il Consiglio di amministrazione di Milano Ristorazione Spa. Come associazione professionale attiva nel settore dell’alimentazione abbiamo molto apprezzato la scelta di ripensare la governance e gli obiettivi della società di gestione della ristorazione pubblica del Comune di Milano, che ha ruolo di assoluto rilievo nell’alimentazione quotidiana, e dunque per la salute di migliaia di bambini e anziani della nostra città.

Per questo riteniamo che la presenza di un nostro associato/dirigente all’interno del Consiglio di amministrazione della società, oltre ad essere coerente con l’obiettivo più volte ribadito di dare spazio a competenze provenienti dalla società civile, potrà garantire quella discontinuità da Lei giustamente auspicata in termini di qualità dell’offerta e di attenzione ai contenuti culturali e non solo nutritivi insiti nella missione di Milano Ristorazione. Contenuti culturali su cui si giocano molte delle sfide per il futuro della nostra città, si pensi ad esempio ai temi della multi etnicità, dell’alimentazione a km 0, dell’Expo sull’alimentazione.

Il dottor Manfredi, che unisce nelle sue esperienze la gestione di un’azienda di ristorazione, la conoscenza approfondita della cucina e dei prodotti alimentari e l’esperienza da tecnico di gestione della cosa pubblica, incarna a nostro avviso un insieme di competenze che consentirebbero a questi ambiziosi obiettivi di essere raggiunti. Riteniamo inoltre che la scelta di un ristoratore nell’organo di gestione della società di ristorazione rappresenterebbe un segnale politico nuovo di discontinuità rispetto alle precedenti gestioni del Comune, le quali, oltre a privilegiare nella maggior parte dei casi l’appartenenza politica alla competenza nella gestione della cosa pubblica, hanno il più delle volte dedicato al nostro settore e alla nostra professione, che rappresentano spesso il primo punto di contatto di chi viene a Milano per lavoro o per turismo, scarsa attenzione.

Ribadendole la nostra piena disponibilità a collaborare con il Comune di Milano anche nell’elaborazione delle iniziative per Expo 2015, la salutiamo cordialmente e la ringraziamo per l’attenzione.

venerdì 16 settembre 2011

Estate di frodi in tutta Italia Sequestri di false Dop e Igp



I Nuclei antifrodi carabinieri delle Politiche agricole hanno effettuato controlli nel comparto agroalimentare riscontrando irregolarità specie sulle produzioni Dop-Igp: sequestrati 12.500 kg di falsi prodotti a Denominazione di origine e accertati illeciti ai contributi comunitari per 300mila euro
Nella stagione estiva, in particolare nello scorso mese di agosto, i Nac, Nuclei antifrodi carabinieri del Comando carabinieri Politiche agricole e alimentari, hanno avviato controlli straordinari a tutela dei consumatori sulla qualità alimentare.

In particolare il Nucleo antifrodi carabinieri di Parma ha proceduto a controlli e verifiche nel comparto agroalimentare riscontrando diverse irregolarità specie sulle produzioni Dop-Igp operando sequestri per 240mila euro di valore e contestando sanzioni amministrative per 20mila euro.



L’attività di verifica ha riguardato anche il contrasto alle frodi e alle truffe in danno dell’Unione europea, con la denuncia di 11 persone e l’accertamento di circa 310mila euro di contributi comunitari illegalmente richiesti.

In provincia di Lecco, sono state sequestrate false cipolle di Tropea Calabria Igp sottaceto. Gli accertamenti svolti hanno consentito di appurare che si trattava di cipolle rosse comuni. Il titolare è stato deferito all’Autorità giudiziaria per contraffazione di Indicazione geografica e denominazione di origine, l’art. 517 quater il reato del Codice penale recentemente introdotto a tutela dei prodotti tipici nazionali.

Tutto il prodotto, in confezioni da kg 2,5, era destinato alla ristorazione e alle mense. Le attività hanno consentito di sequestrare anche altri prodotti analoghi (sottaceti) che recavano in etichetta indebitamente l’uso della denominazione “aceto balsamico” (evocativa delle rispettive denominazioni e indicazioni geografiche), senza avere alcuna autorizzazione dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.

Nel complesso sono stati sottoposti a sequestro 11.500 kg di prodotto per un valore complessivo di 230mila euro.

Durante le operazioni sono state sequestrate anche decine di migliaia di etichette pronte per essere utilizzate e migliaia di confezioni già etichettate e pronte per il commercio.

In provincia di Bologna e di Bergamo presso alcuni laboratori alimentari sono stati sequestrati complessivamente mille kg di paste alimentari (penne e tortelli) che indicavano impropriamente e in maniera evocativa formaggi Dop, senza la preventiva autorizzazione dei relativi Consorzi di tutela e comminato sanzione amministrative per euro 15mila.

In provincia di Cuneo, a seguito di numerose visite ispettive svolte nel settore dell’agricoltura biologica sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria per falso un agricoltore e un tecnico ispettore dell’organismo di certificazione “biologico” per aver redatto verbali attestanti false visite ispettive.

In provincia di Pavia, presso un oleificio si è proceduto alla contestazione di una sanzione amministrativa per euro 10mila per irregolarità nella tenuta di magazzino.

I Nac ricordano agli operatori del settore e ai consumatori che possono inoltrare richiesta di informazione o segnalazioni di sospetta irregolarità alla mail ccpacdo@carabinieri.it, oppure contattare il numero verde 800 020320 del Comando carabinieri politiche agricole attivo 24 ore su 24.

Sequestrate circa 2,2 tonnellate di Tonno Rosso perché mancante del documento di cattura nei mercati di Milano e in un deposito di stoccaggio di Vercelli. In un’altra operazione i militari della Capitaneria di Porto di Goro hanno sequestrato 6 quintali di vongole appena raccolte in zona vietata «I sequestri di oltre due tonnellate di tonno rosso e di sei quintali di vongole operati dagli uomini della Guardia Costiera-Capitaneria di porto sono un segnale importante per tutto il comparto della pesca. Il nostro impegno nel tutelare sicurezza e tracciabilità dei prodotti ittici è massimo. Il messaggio delle Istituzioni deve essere chiaro: chi opera nel rispetto delle norme deve essere difeso e sostenuto, mentre con chi vuole aggirare le regole deve essere fermato. Dobbiamo difendere i consumatori, i pescatori onesti e il nostro mare». Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Saverio Romano (nella foto) ha commentato i risultati dell’operazione condotta, nei mercati di Milano e in un deposito di stoccaggio di Vercelli, dalla Guardia Costiera-Capitanerie di porto di Chioggia. I militari hanno sequestrato circa 2,2 tonnellate di Tonno Rosso (Thunnus thynnus) perché mancante del documento di cattura (BCD - Blu-fine Tuna Catch Document) e del relativo documento che ne identificasse la tracciabilità. Sono tutt’ora in corso ulteriori indagini - con l’ausilio dell’Asl (sezione veterinaria) di competenza - per verificare, attraverso analisi specialistiche, lo stato di salute del prodotto. Ai titolari delle attività sottoposte a controlli sono stati notificati quattro processi verbali amministrativi per un totale di 11mila euro. In un’altra operazione i militari della Capitaneria di Porto di Goro hanno sequestrato 6 quintali di vongole appena raccolte da un motopeschereccio dotato di rasca idraulica (attrezzo per la cattura dei mitili) che operava in zona vietata. Al comandante del peschereccio è stato elevato un processo verbale amministrativo di euro duemila euro. Il prodotto ittico è stato successivamente rigettato in mare.



Sequestrate 362mila bottiglie di vino di origine statunitense in uno stabilimento di Alba. Il vino era denominato “white zinfandel”. Ma in realtà era un vino rosato. L’indicazione induce in errore il consumatore oltre che sul colore, anche sulla provenienza del prodotto da un vitigno inesistente
L’Ufficio di Torino dell’Ispettorato centrale Repressioni frodi e dil Nucleo antifrodi Carabinieri di Parma ha sequestrato in provincia di Cuneo 362mila bottiglie di vino di origine statunitense.

L’operazione, che si colloca in un più ampio programma di controllo condotto sui vini, anche di importazione, nello specifico riguarda una grande partita - rinvenuta in uno stabilimento di Alba - di vino denominato “white zinfandel”, in realtà un vino rosato. L’indicazione induce in errore il consumatore oltre che sul colore, anche sulla provenienza del prodotto da un vitigno inesistente.

Il sequestro si aggiunge ad altri provvedimenti eseguiti nei giorni scorsi dall’Ufficio di Torino che ha bloccato 1.260 bottiglie di Barbera di Monferrato, oltre 1.000 bottiglie di Piemonte Grignolino di varie annate, circa 600 bottiglie di Piemonte Cortese 2010, 420 bottiglie di Monferrato Dolcetto 2010 e oltre 300 bottiglie di Langhe del Nebbiolo 2010, tutte ingannevolmente etichettate poiché qualificano il prodotto come ottenuto da uve selezionate e lavorate naturalmente, in palese violazione dei relativi disciplinari di produzione che non ammettono qualificazioni del tipo indicate.

«Poiché le strategie italiane di consolidamento delle quote dei mercati internazionali fanno leva sulla qualità dei nostri prodotti e sulla loro identità, - ha commentato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Saverio Romano - è di estrema importanza combattere con ogni mezzo le frodi e gli illeciti, garantendo affidabilità e sicurezza ai mercati nazionali ed esteri. Tali risultati dimostrano come siano importanti le collaborazioni tra gli organi di controllo, assicurando la più ampia tutela al consumatore e agli operatori del settore che si comportano correttamente, evitando sovrapposizioni e duplicazioni».

Maxisequestri di tonno rosso e vongole Romano: difendiamo i pescatori onesti



Sequestrate circa 2,2 tonnellate di Tonno Rosso perché mancante del documento di cattura nei mercati di Milano e in un deposito di stoccaggio di Vercelli. In un’altra operazione i militari della Capitaneria di Porto di Goro hanno sequestrato 6 quintali di vongole appena raccolte in zona vietata
«I sequestri di oltre due tonnellate di tonno rosso e di sei quintali di vongole operati dagli uomini della Guardia Costiera-Capitaneria di porto sono un segnale importante per tutto il comparto della pesca. Il nostro impegno nel tutelare sicurezza e tracciabilità dei prodotti ittici è massimo. Il messaggio delle Istituzioni deve essere chiaro: chi opera nel rispetto delle norme deve essere difeso e sostenuto, mentre con chi vuole aggirare le regole deve essere fermato. Dobbiamo difendere i consumatori, i pescatori onesti e il nostro mare».

Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Saverio Romano (nella foto) ha commentato i risultati dell’operazione condotta, nei mercati di Milano e in un deposito di stoccaggio di Vercelli, dalla Guardia Costiera-Capitanerie di porto di Chioggia. I militari hanno sequestrato circa 2,2 tonnellate di Tonno Rosso (Thunnus thynnus) perché mancante del documento di cattura (BCD - Blu-fine Tuna Catch Document) e del relativo documento che ne identificasse la tracciabilità.

Sono tutt’ora in corso ulteriori indagini - con l’ausilio dell’Asl (sezione veterinaria) di competenza - per verificare, attraverso analisi specialistiche, lo stato di salute del prodotto.
Ai titolari delle attività sottoposte a controlli sono stati notificati quattro processi verbali amministrativi per un totale di 11mila euro.

In un’altra operazione i militari della Capitaneria di Porto di Goro hanno sequestrato 6 quintali di vongole appena raccolte da un motopeschereccio dotato di rasca idraulica (attrezzo per la cattura dei mitili) che operava in zona vietata. Al comandante del peschereccio è stato elevato un processo verbale amministrativo di euro duemila euro. Il prodotto ittico è stato successivamente rigettato in mare.

lunedì 12 settembre 2011

Salute:cibi 'arricchiti', meno zuccheri con pasta probiotica

(ANSA) - ROMA, 11 SET - A tavola sempre piu' prodotti ''arricchiti'' per contrastare malattie e migliorare le prestazioni atletiche.

Questo il mondo degli integratori a base di sostanze organiche come i prebiotici o base di probiotici, ossia microrganismi che entrano nelle pietanze e questa volta anche in un prodotto, come la pasta, fulcro della tradizione culinaria italiana.

A fare il punto sui nuovi alimenti, oltre ai classici prodotti caseari arricchiti di probiotici, e' il convegno ''Probiotics, Prebiotics & New food'', giunto alla sesta edizione, che si apre oggi a Roma e che si chiudera' martedi' 13 settembre.

''In particolare la pasta - si legge in un documento diffuso dagli organizzatori del convegno - si presta a essere manipolata e arricchita in modo da offrire una bassa risposta glicemica e un ridotto assorbimento degli zuccheri da parte dell'intestino.

Cio' - continua il documento - puo' avere un'importanza notevole in termini di prevenzione delle malattie cardiovascolari e della sindrome metabolica che comporta una costellazione di fattori di rischio: elevati livelli di glucosio, ipertensione, dislipidemia, e obesita' addominale''.

In particolare, ''la pasta arricchita d'inulina risponde a tali requisiti proprio grazie all'aggiunta di una fibra solubile presente in grande quantita' nelle cicorie e nei carciofi''.

A giovani volontari e' stata somministrata per cinque settimane la pasta arricchita e pasta standard nell'ambito della loro normale dieta. La fibra incorporata nella pasta non ha comportato alcun effetto collaterale evidenziando, sottolinea il documento, ''la riduzione dei livelli di grassi nel sangue, dei trigliceridi in particolare, e dei livelli di glucosio a digiuno. Anche altri indici di controllo glicemico sono migliorati. La pasta arricchita ha migliorato in modo significativo la funzione della barriera intestinale dei giovani volontari''. (ANSA)

Cantine Begnardi in Monte Antico è lieta di presentare il primo corso di cucina presso La 16






Il Rist.La 16 di Sbrilli Manila, in collaborazione con: lo Chef della Chaine de Routisseur Fabio Tira Maestro di Cucina, lo chef Bruno Bacherini,
Gianni Armiento Maitre e campione del mondo di preparazione alla lampada flambe’,
organizza il primo corso di cucina di base, rivolto a tutti gli amatori della cucina Italiana. Il corso si svolgera’ in 5 lezioni , dove verranno intrapresi seguenti argomenti:
-Nozioni generali di galateo, apparecchiatura e decorazioni della tavola abbinamento piatto olio, piatto vino.
-Perfetta conoscenza delle tecniche di cottura -Conoscenza delle tecniche di conservazione degli alimenti -Le basi: roux, salse fredde, burri aromatizzati e varie emulsioni -La pasta fresca,varie lavorazioni dalla classica, alle elaborate e colorate -Le verdure, le tecniche per valorizzarle al meglio -Carni: i tagli, tecniche di cottura, rosolatura, lardellatura, ecc. -Pesce: il crudo varie metodologie di marinatura e lavorazione -Dolci: al cucchiaio, mousse, bavaresi, parfait ect.
Il tutto si concluderà con cena finale dove potranno essere presenti amici, familiari degli iscritti al corso, e dove chi lo desidera cucinerà con Bruno e Fabio, imparando anche i segreti della sala dall’abilissimo Gianni.
Il costo del corso e’ di € 250.00 comprensivo di cena e si svolgerà dal giorno 19 settembre compreso sino al 23 settembre dalle ore 15 alle ore 18, presso il Ristorante La 16 sito a Grosseto, Via Colombo 13 Centro Storico.
Per la partecipazione alla cena di amici e familiari dei partecipanti . Il costo è di € 55.00 tutto compreso. I vini in abbinamento sono offerti dalla Cantina Begnardi produttrice in Monteantico (GR) . Montecucco rosso, Montecucco doc, Rosato dei cavallini e Montecucco Riserva PignaRossa.
Per info e prenotazioni sul corso e sulla cena telefonare al numero 346/0521069

venerdì 9 settembre 2011

Senza la circolare, la Brambilla farà la festa... alla ristorazione


Prima di tutto i fatti. Con il Codice del turismo il ministro Michela Vittoria Brambilla ha di fatto spalancato la porta dell’attività di ristorazione (senza trasferirne però gli obblighi e i controlli) a nuovi soggetti (principalmente alberghi, campeggi, bed & breakfast) che ora possono somministrare pasti anche a chi non è ospite “interno”. Una norma duramente contestata da Fipe e Confesercenti, al punto che l’organizzazione sindacale di Confcommercio era arrivata a minacciare la richiesta di dimissioni della Brambilla. E ciò non a caso, visto che con la scelta voluta direttamente dal Ministro (che con questo ha saldato una cambiale alla Federalberghi che aveva mal digerito l’imposizione della tassa di soggiorno...) il mondo della ristorazione in Italia arriverebbe ora a contare su 157mila aziende, invece che sulle 100-110mila imprese reali. Senza contare gli agriturismi e i bar che, in nome di una liberalizzazione criminale, distribuiscono cibo a volte in violazione delle più elementari norme igienico sanitarie. E questo mentre in Francia, dove la ristorazione da sempre è uno degli asset dell’immagine e del turismo del Paese, lo Stato considera al massimo 40mila imprese nel settore.

Il 21 giugno scorso, a poche ore dall’emanazione del “Codice”, la Fipe si era fermata a un passo dallo scontro aperto col ministro Brambilla (complici anche le elezioni) strappandole un impegno pubblico per l’emanazione di una circolare interpretativa che, secondo il Ministero, avrebbe dovuto limitare la possibilità di aprire, a chi non è già cliente, i ristoranti presenti all’interno della struttura solo in presenza di licenze già in essere. E un ulteriore tassello avrebbe dovuto essere l’inserimento dei ristoranti, anche di quelli che agiscono fuori dai distretti turistici, fra le imprese turistiche, così da poter usufruire delle agevolazioni del comparto. Di questo impegno del Ministro si era fatto garante il vicepresidente nazionale della Fipe, Alfredo Zini, che aveva condizionato ogni rapporto col Ministero all’emanazione di questa circolare. Una dichiarazione in cui Zini aveva fatto esplicito riferimento anche al Festival della ristorazione che la Brambilla ha organizzato in fretta e furia per il 27 settembre a Milano per cercare di recuperare consensi dopo che molti esercenti milanesi avevano voltato le spalle al centro-destra alle elezioni comunali vinte da Pisapia.

Ci spiace constatare che le nostre perplessità sulla logica di una circolare interpretativa di una norma appena varata abbiano trovato conferma nell’assenza di una qualunque circolare. Ciò che però lascia perplessi è che, quasi che la questione non fosse centrale per il settore, dalla Fipe non giunge alcuna sollecitazione per avere questa circolare. Mentre lo stesso vicepresidente Zini pare sia uno dei più attivi collaboratori del Ministro nell’organizzazione di un Festival della ristorazione a Milano in cui verranno premiati dei cuochi senza che ad oggi si conoscano i criteri con cui saranno selezionati: perché hanno i capelli rossi come la Brambilla o perché sono iscritti alla Fipe?

Al di là dell’ironia, chiediamo pubblicamente all’amico Alfredo Zini, se vuole, di spiegarci cosa lo ha fatto convertire alla causa della Brambilla e se questa circolare vedrà finalmente la luce grazie al suo impegno prima del Festival della ristorazione. Se così non fosse, a Milano si celebrerebbe solo una farsa e si farebbe la festa... alla ristorazione, come voleva la Brambilla.

Alberto Lupini

mercoledì 7 settembre 2011

Giappone,esauriti i tonni si cacciano i delfini.....


di Gianluigi Veronesi
Non contenti per aver decimato i tonni esistenti nel pianeta (tanto che il tonno rosso si è praticamente estinto) e nel depredare il mare uccidendo ogni anno migliaia di balene, da qualche tempo i giapponesi hanno intensificato la pesca ai delfini.

La carne di delfino viene utilizzata a scopi alimentari umani, per la preparazione di numerosi piatti, nonostante l'agenzia investigativa per l'ambiente (Enviromental Investigation Agency) e numerose ricerche scientifiche abbiano dimostrato che questa, soprattutto in Giappone, è pericolosamente ricca di tossine quali: mercurio ed altri metalli pesanti, DDT e altri pericolosi contaminanti.

I delfini sono predatori all'apice della piramide alimentare e tendono ad accumulare grandi quantità di inquinanti come il mercurio, mentre ciò accade in misura minore nelle balene che sono dei filtratori. Studi recenti hanno dimostrato che in alcuni campioni di carne di delfino in vendita sul mercato giapponese, il contenuto di mercurio era mediamente 900 volte al di sopra del limite massimo consentito dalla legge vigente in materia. Quindi la carne di questi cetacei pescati in queste baie sono fortemente contaminate dal mercurio e sono causa del morbo di Minamata, patologia che prende il nome dalla sfortunata città giapponese venuta alla ribalta per le migliaia di cittadini morti o ancora sofferenti per danni cerebrali degenerativi o per anomalie genetiche del feto causate dall'intossicazione da mercurio.

E’ vero che cresce il numero degli abitanti del nostro pianeta e che questi si devono nutrire, ma non è possibile che le risorse ittiche vengano così selvaggiamente abusate. Le risorse del mare vanno protette e semmai regolamentate, tenendo conto però che il piano di conservazione dell’ l'ICCAT (commissione internazionale per la conservazione dei tonni atlantici) è miseramente fallito. E’ tempo che si intervenga con decisione e fermezza contro questi “cacciatori spietati” spiegando loro che stanno distruggendo le risorse del mare e quindi il nostro pianeta.

E anche nel nostro paese dovremmo imparare a conoscere e gestire meglio la pesca delle oltre 400 specie di pesce commestibili che popolano il mar mediterraneo invece di concentrare, per moda, comodità e ignoranza, le nostre attenzioni su una decina/quindicina di pesci con tutti i problemi che ne derivano.

martedì 6 settembre 2011

Pericolo Red Bull


Red Bull ti mette le ali? Sarà vero? Oppure....
E' questo il continuo messaggio martellante che ci offre lo spot di questa bevanda;
E' in vendita in tutti i supermercati del nostro paese.
I nostri figli e amici, quando vogliono, la possono provare.. e può essere mortale.

Red Bull fu creata per stimolare il cervello in persone sottoposte a un grande
sforzo fisico e non per essere consumata come bevanda innocente o rinfrescante.

Red Bull è la bevanda che si commercializza a livello mondiale con il suo slogan:
Aumenta la resistenza fisica, facilita la capacita di concentrazione e la velocità
di reazione, da più energia e migliora lo stato d'animo.

Tutto questo lo puoi trovare in una lattina di Red Bull, la bevanda energizzante
del millennio (secondo i suoi proprietari)

Red Bull è riuscita ad arrivare in quasi 100 paesi di tutto il mondo. La marca del
Toro Rosso, ha come principali consumatori i giovani e gli sportivi, (vedi team Formula 1 per esempio) che la usano
per gli stimoli che produce.

STORIA:
Questa bevanda fu creata da Dietrich Mteschitz, un imprenditore di origini
austriache che la scoprì per caso in un viaggio ad Hong Kong, quando lavorava per
un impresa che fabbricava spazzolini da denti.

Il liquido basato su una formula che contiene caffeina e taurina, faceva furore in
questo paese; quindi pensò al successo che questa bevanda avrebbe avuto in Europa,
dove tuttavia non esisteva, e in più vide un opportunità di diventare imprenditore.

PERO' LA VERITA' SU QUESTA BEVANDA E' UN ALTRA!!

In Francia e Danimarca l'hanno appena proibita per essere un cocktail di morte, (fonte EE5610 de la Bibliothèque Nationale de France), dovuto ai suoi componenti di vitamine mischiate a GLUCURONOLACTONE, agente chimico
altamente pericoloso, sviluppato dal Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti,
durante gli anni 60 per stimolare il morale delle truppe mandate in VIETNAM, il
quale era come una droga allucinogena che calmava lo stress della guerra. Però i
suoi effetti nell'organismo furono devastanti, e fu causa di tante emicranie,
tumori celebrali e malattie del fegato che colpirono i soldati che lo consumarono.

E oltre a ciò, nella lattina di Red Bull si leggono i suoi componenti:
GLUCURONALACTONE, catalogato come stimolante. Però quello che NON DICE la lattina
di Red Bull, sono le conseguenze della sua assunzione, che obbligherebbero a
aggiungere una serie di GRAVI AVVERTENZE:

1. E pericoloso berlo se poi non si fa esercizio fisico, visto che la sua funzione
energizzante accelera il ritmo cardiaco e può causare INFARTO FULMINANTE.

2. Può causare EMORRAGIE CEREBRALI, dovute al fatto che Red Bull contiene
componenti che diluiscono il sangue per far si che il cuore lo pompi più
velocemente, e così poter far uno sforzo fisico con meno fatica.

3. E' proibito mischiare la Red Bull con alcolici, perche il risultato è una 'bomba
mortale' che ATTACCA DIRETTAMENTE IL FEGATO, facendo si che la zona colpita non si
rigeneri mai più.

4. Uno dei componenti principali di Red Bull è la vitamina B12, utilizzata in
medicina per recuperare pazienti che si trovano in coma etilico (coma causato dal
consumo di alcool); e per lo stato di eccitazione che si prova dopo averla bevuta,
come se fossi ubriaco, senza aver bevuto nessuna bevanda alcoolica.

5. Il consumo regolare di Red Bull provoca la comparsa possibile di una serie di
malattie nervose e neurologiche irreversibili (non esiste recupero!)

Se leggeste queste indicazioni sulla lattina di una bevanda la berreste mai????

CONCLUSIONE: E' una bevanda che dovrebbe essere proibita nel mondo intero.



Venezuela, Repubblica Dominicana, Puerto Rico e altri paesi dei Caraibi, già stanno
allertando le altre nazioni, soprattutto perchè il miscuglio di questa bevanda con
alcool è una bomba per il corpo umano, principalmente per gli adolescenti ma anche
per adulti.

Questa bevanda si vende nei supermercati e nei negozi del nostro paese quindi non
bevetela e dissuadete gli altri dal berla specialmente i bambini... può essere
MORTALE!!!!

SPARGI LA VOCE soprattutto a chi ha bambini!!!

- Fabrizio Ricotti per Ezio Foderà

Fabrizio Ricotti
Ingegneria di Prodotto e Processo
Selta S.p.a.
Via Emilia , 231
29010 Cadeo (PIACENZA) .

Grazie per il vostro Tempo.

martedì 30 agosto 2011

Medicina: il cioccolato fa bene al cuore




(ANSA) - ROMA, 29 AGO - La cioccolata riduce di un terzo il rischio di malattie cardiache. Ne basta poco, un cioccolatino al giorno (7,5 grammi). Lo studio, pubblicato dal British medical Journal, conferma quanto messo a fuoco gia' da altre ricerche sul potenziale beneficio per gli amanti di questo apprezzatissimo alimento in tutto il mondo. Ma le preparazioni dolciarie con cioccolata sono troppo caloriche e per ottenere veramente un beneficio a 360 gradi sarebbe necessario elaborare ricette con meno grassi e zuccheri.

lunedì 22 agosto 2011

PESCATORI VONGOLE DI VENEZIA E CHIOGGIA CHIEDONO STATO DI CRISI




Stato di crisi del settore vongole e disarmo delle imbarcazioni: questo l’appello lanciato dal mondo della pesca, in particolare dai pescatori di vongole, è stato accolto dal Consiglio regionale. I rappresentanti delle tre associazioni, Lega pesca, Federcoopesca e A.G.C.I. e i presidenti del Co.Ge.Vo. di Venezia e Chioggia, Giovanni Stival e Paolo Tiozzo, sono stati ricevuti a palazzo Ferro-Fini dal Presidente del Consiglio Clodovaldo Ruffato e dai consiglieri Carlo Alberto Tesserin (PdL), Giovanni Furlanetto (Lega), Lucio Tiozzo e Graziano Azzalin (PD). Come detto, sono state due le richieste avanzate dai rappresentanti dei pescatori: la dichiarazione dello stato di crisi della categoria per far fronte ad una situazione drammatica, che ha già costretto alcune imprese di pesca a mettere in disarmo le proprie imbarcazioni e lasciato molti operatori senza reddito; una ricerca tecnico scientifica per determinare le cause della grave moria di vongole, iniziata nel 2008 e che ha già ridotto notevolmente i banchi naturali. Durante l’incontro è stato evidenziato che la fascia costiera veneta in questi ultimi anni è stata interessata da diversi interventi, come il rifacimento del litorale, il Mose, il tubo a mare del PIF, il terminal gasiero, opere – com’è stato ribadito – che hanno influenzato l’ecosistema costiero, che verrà ulteriormente influenzato da quelle previste come la riconversione della centrale ENEL di Porto Tolle e l’Off shore portuale al largo di Venezia. Da parte del presidente Ruffato e di tutti i consiglieri presenti, è stato evidenziato che, pur in presenza di una situazione difficile, dove ad una crisi generale si viene ad aggiungere questa crisi particolare, è necessario intervenire come possibile per salvaguardare soprattutto l’occupazione e la tradizione di un settore.

Caldo: vademecum ministero Salute per difendersi da calore
Non uscire di casa nelle ore piu' calde (dalle 11 alle 18), bere almeno due litri di acqua al giorno, anche quando non se ne sente il bisogno, e consumare pasti leggeri e frazionati durante la giornata, mangiando quotidianamente frutta e verdura fresche. Sono tre delle dodici regole per affrontare la calura estiva "con intelligenza" ed evitare rischi per la salute, dettate dal ministero della Salute che ha anche attivato il numero verde 1500 per fornire consigli per prevenire il rischio di colpi di calore o altri malesseri legati al caldo eccessivo. Dal 9 luglio sono pervenute circa 23 mila telefonate da tutto il Paese. Nel suo vademecum, il ministero suggerisce di evitare di bere alcolici e limitare l'uso di bevande contenenti caffeina. Inoltre si consiglia di limitare l'attivita' fisica, specialmente nelle ore piu' calde, di indossare indumenti leggeri e di schermare le finestre esposte al sole, e di mantenerle chiuse di giorno. Le altre regole sono rinfrescare gli ambienti con ventilatori o condizionatori, che vanno usati con attenzione, e in auto usare le tendine parasole ed evitare di lasciare anche per poco tempo persone o animali nell'auto in sosta. Infine va prestata attenzione alla corretta conservazione dei farmaci. Il ministero invita anche a prestare sempre molta attenzione alle persone più vulnerabili che vivono in casa come bambini molto piccoli, anziani con malattie croniche, persone non autosufficienti e di prendersi cura dei vicini di casa anziani che vivono da soli. In caso di bisogno la prima persona da consultare è il proprio medico di famiglia o la guardia medica. (ANSA).

La Spezia – la ristorazione del bracconaggio


GEAPRESS – Dietro vi è probabilmente la solita, pericolosa, vendita di carne ad esercizi commerciali ed al settore della ristorazione. Il risvolto, oltre all’uccisione degli animali, è la preoccupazione dei numerosi cittadini che, nei giorni scorsi, avevano segnalato al Corpo Forestale dello Stato la presenza di numerosi colpi di arma da fuoco che, in piena notte, si udivano nei boschi di Levanto (SP).

Per questo i Forestali dei Comandi Stazione di Sesta Godano e Deiva Marina, avevano predisposto numerosi appostamenti notturni ed una intensa attività investigativa che la notte del 18 agosto ha portato al fermo dei due cacciatori di frodo. Le loro vittime erano caprioli e cinghiali ed i loro clienti, probabilmente, esercizi commerciali e il settore della ristorazione. Per i due, fermati nei boschi di Sella Mereti, la denuncia per esercizio di caccia in periodo di divieto generale, ed il sequestro del fucile. La Forestale ha annunciato che i controlli continueranno nei prossimi giorni, e saranno altresì indirizzati anche contro la vendita illecita di carne. Un pericolo, oltre che per la salute del consumatore (.. e per gli animali), anche per l’incolumità delle persone, specie se a cacciare ci si va di notte.

Quello che però contrasta è la leggerezza con il quale sono puniti questi comportamenti illeciti. Per l’esercizio di caccia in periodo non consentito, la legge prevede l’arresto da tre mesi ad un anno o l’ammenda sino a duemila euro. Impossibile, per il tipo di reato, sia l’arresto in flagranza ma anche a condanna passata in giudicato. Il resto, infatti, è di natura contravvenzionale (come tutti i reati venatori, ivi compreso uccidere specie rarissime), ovvero quasi una sanzione amministrativa appena macchiata di penale. Con tale bassa previsone di pena, non cambierebbe granchè neanche con i più potenti reati-delitti. E’ un reato delitto, ad esempio, il furto al patrimonio indisponibile dello Stato, e la sua pena è significativamente più alta. Questo reato, però, non può essere contestato ad un cacciatore sorpreso in atto di bracconaggio. La legge sulla caccia ha previsto l’inapplicazione per tutti i seguaci di Diana.

domenica 21 agosto 2011

I tagli.....importante conoscerli!



Con il termine "taglio" si intende la specifica porzione di muscolo dell'animale macellato.
Conoscere i tagli di carne è fondamentale perché ogni taglio ha una funzione diversa in base alle sue caratteristiche, questo è particolarmente vero nel bovino, che a causa della stazza imponente, presenta decine di tagli differenti.
La carne è composta da tessuto muscolare, connettivo e adiposo. In base alla quantità di tessuto adiposo distunguiamo tra carni magre, semigrasse e grasse, in base al contenuto di tessuto connettivo in carni a breve, media e lunga cottura.
Le categorie dei tagli di carne bovina
I tagli della carne bovina sono classificati in tre categorie, che tengono conto della percentuale di tessuto connettivo, muscolare, osseo e adiposo presenti nelle diverse parti dell’animale: le carni di prima categoria sono quelle con la percentuale di tessuto connettivo più bassa, seguono le carni di seconda categoria e quelle di terza categoria.
La categoria dei vari tagli di carne ne influenza il costo ma non le qualità organolettiche. Questo aspetto è troppo spesso sottovalutato. Infatti attualmente c'è molta ignoranza in materia di carne bovina, si tende a privilegiare i tagli magri a breve cottura, molto costosi e poco saporiti, e si tendono a snobbare i tagli a lunga cottura, anche per una questione di praticità.
Grazie alle categorie si può eseguire una prima classificazione delle carni bovine.

Tagli di carne di prima categoria: massa muscolare della coscia e della regione lombare.

Tagli di carne di seconda categoria: spalla, regione costale.

Tagli di carne di terza categoria: petto, garretto, collo, muscoli addominali.

In molti Paesi europei esistono regolamentazioni chiare e precise su qualità e categoria dei tagli. In Italia denominazioni, categorie e persino le sezioni anatomiche dei tagli differiscono da città a città. La classificazione francese, per esempio, è molto chiara perché suddivide i tagli del bovino in due gruppi: muscoli a cottura rapida e muscoli a cottura lenta.
I tagli di carne bovina

TAGLIO
1-2 Collo
3 Sottospalla
4 Fesone di spalla
5 Copertina di spalla o cappello di prete
6 Brione
7 Geretto anteriore
8 Punta di petto
9-12 Pancia
10 Biancostato di pancia
11 Biancostato di reale o della croce
13 Scalfo o doppione
14 Tracoscio o spinacino
15 Geretto posteriore
16-17 Noce
18 Fesa interna o rosa
19 Fesa esterna o fetta di manzo
20 Girello o magatello
21 Coda
22 Scamone
23 Filetto
24 Lombata, roast-beef, controfiletto
25 Coste della croce
26 Girello di spalla o fusello
27 Reale


Dal sushi alle ostriche: pesce crudo senza rischi Ecco cosa sapere.





Un`irresistibile tentazione. Bocconcini di tonno, di sgombro, di salmone, rigorosamente crudi. Dilaga la sushimania: appetizer orientali (ma guai a chiamarlì così in presenza di giapponesi) sempre più comuni anche negli happy hour nostrani. Gli italiani sono grandi (ma non grandissimi) consumatori di pesce: ne mangiano più di 21 chili pro-capite all`anno. Anche se i giapponesi, con i loro 70 chili sono lontani anni luce, l`Italia è pur sempre il 5° importatore europeo. Dal sashimi ai boquerones en vinagre, variante iberica delle nostre alici marinate, passando per i carpacci di tonno e pesce spada: un unico comun denominatore, vitamine, minerali, omega-3 e sapore restano intatti. Ecco cosa bisogna sapere prima di acquistare, mangiare o preparare pesce crudo.
Anisakis vade-retro - Il rischio di parassiti, anche se marginale, c`è. "L`Anisakis è una famiglia di parassiti che può infestare con le sue larve numerose specie ittiche, come sardine, aringhe, acciughe, sgombri, totani e calamari", spiega a Salute24 Giuseppe Arcangeli, del Laboratorio igiene prodotti della pesca dell`Istituto zooprofilattico sperimentale delle venezie. Simili a vermicelli filiformi, visibili anche a occhio nudo, lattiginosi e lunghi pochi millimetri. "Una volta ingerita, la larva spesso muore e non dà sintomi - continua l`esperto - in altri casi può provocare nausea, vomito, dolori addominali e febbre". I rischi, quando le larve sono tante, può aumentare, fino a dar luogo, in casi estremi, alla perforazione della parete gastrica.
Casi eccezionali. Parassiti e batteri, infatti, non sopportano il caldo e il freddo. Esiste una normativa europea (CE 853/2004) che obbliga i produttori e i negozianti a congelare tutto il pesce commercializzato (quindi anche il crudo) a -20 gradi per almeno 24 ore. Il trattamento del freddo vale anche per i prodotti che subiscono un`affumicatura "light", come aringhe, salmone e sgombri. Sicuri al 100%? Nel dubbio meglio saperne di più.

L'anisakis e' un nematode (ovvero, un piccolo verme) che puo' misurare da uno a tre centimetri, dal colore bianco o rosato, sottile e che tende a presentarsi spesso arrotolato su se stesso; e' un parassita normalmente presente nello stato adulto all'interno dell'intestino di numerosi mammiferi marini come i delfini e le foche; attraverso le feci vengono eliminate le uova, che si schiudono nel mare dando origine alle larve; quest'ultime vengono ingerite da piccoli crostacei, e i pesci che se ne cibano ne vengono infestati; con il consumo di pesce crudo o poco cotto o in salamoia, il parassita viene trasmesso all'uomo.

Le larve si possono cosi' impiantare sulla parete dell'apparato gastrointestinale, dallo stomaco fino al colon, e per difendersi dai succhi gastrici attaccano le mucose con un'incredibile capacita' perforante. I sintomi dell'anisakidosi (infezione da anisakis) si manifestano immediatamente: trascorse soltanto 6-8 ore dall'ingestione del pesce crudo, compaiono intensi dolori addominali, nausea e vomito, febbre e diarrea; sintomi che in molti casi si prestano ad essere scambiati per altre patologie gastrointestinali, quali la rettocolite ulcerosa, il Morbo di Crohn, la neoplasia intestinale o l'appendicite acuta; nei casi piu' gravi puo' provocare un'occlusione intestinale e l'unico rimedio e' l'intervento chirurgico, con il rischio anche dell'asportazione di un tratto d'intestino invasa dai parassiti. In altri casi, le sostanze biochimiche lasciate dalle larve all'interno del pesce che le ospita, possono provocare nell'uomo delle manifestazioni allergiche (orticaria, angioedema, shock anafilattico, episodi di asma allergica, congiuntivite e dermatite da contatto).

I prodotti ittici piu' a rischio sono il pesce spada, il tonno, il salmone, le sardine, le alici, l'aringa, il merluzzo, il nasello, la rana pescatrice, lo sgombro, i molluschi e i cefalopodi.

Per risolvere il problema sarebbe sufficiente l'immediata eviscerazione del pesce non appena viene catturato, al fine di evitare la migrazione dei nematodi dalle loro viscere alle loro carni; ma cio' non sempre viene praticato; si e' pero' scoperto che il parassita, pur essendo molto resistente agli acidi (come l'aceto, il limone e l'acido cloridico dello stomaco), muore se sottoposto ad alte temperature (dopo 15 minuti a 60°C), oppure ad un congelamento (dopo 24 ore a -20°C) .

Come forma di prevenzione, il Ministero della Sanita' gia' dal 1992 obbliga per legge a chi somministra pesce crudo o in salamoia ad utilizzare esclusivamente pesce congelato o a sottoporre a congelamento preventivo il pesce fresco da somministrare crudo; per conservare il pesce marinato, la marinatura deve essere fortemente salata e prolungata per almeno 70 giorni. I controlli sanitari vengono effettuati presso i mercati ittici, negli stabilimenti addetti alla lavorazione del pesce e durante la fase di commercializzazione. In seguito, anche l'Unione Europea ha emanato il Regolamento n. 853/2004, che stabilisce norme specifiche in materia d'igiene per gli alimenti di origine animale.

mercoledì 17 agosto 2011

Menù, dopo il Senato tocca alla Camera


Sul web spunta anche il listino del ristorante di Montecitorio, prezzi stracciati. Due euro
per un primo, 5 per un secondo
CARLO DI FOGGIA
“Guardi, in fondo al Senato non si mangia così bene…io preferisco il ristorante della Camera. La carne lì è ottima e costa poco”. Riccardo Villari non teme le feroci critiche scoppiate in questi giorni per i prezzi poco onorevoli praticati al ristorante del Senato. Intervistato dall’Espresso, il sottosegretario ai Beni Culturali si è infatti mostrato candidamente controcorrente. Non poteva però immaginare la vendetta virtuale del web, dove oggi è spuntato anche il menu del ristorante a disposizione della Camera. Per i deputati i prezzi sono un po’ più alti rispetto ai colleghi di palazzo Madama ma certamente non siamo neanche vicini a quelli di un discount: difficile infatti, quando si fa la spesa, trovare sugli scaffali un piatto di pasta a 2 euro; per i palati più fini il conto sale fino a toccare la cifra record di 5,30 euro della pietanza ammiraglia: il risotto ai gamberi e pachino. Per la verità sotto la voce “pesce del giorno” la cifra può variare dai 4 ai 17 euro ma ci vuole davvero uno sforzo per immaginare - in un posto dove l’agnello al forno costa 5,30 euro - quale bestia marina possa raggiungere una cifra così alta.

“Attenzione al pesce - avverte Villari - non è certo appena pescato”. Sarà…, ma la rete è ormai inondata dai commenti furiosi dei cittadini che proprio non hanno mandato giù quest’ennesima fuga di notizie sui privilegi degli onorevoli. “Non se ne può proprio più”, scrive su facebook Annalisa; “questi non vivono nel mondo reale” gli fa eco Michela e c’è chi punta il dito anche contro i giornalisti, visto che per la stampa parlamentare valgono gli stessi prezzi degli deputati. Il coro è unanime: i costi della politica certo sono altri ma è chiaro che da qualche parte bisognerà pur cominciare. Un pasto che al ristorante costa in media 15 euro, nei palazzi della politica si può pagare davvero molto poco e la differenza ovviamente non è a carico degli onorevoli ma dei contribuenti. Se al senato la spesa è di 1 milione e 200mila euro, a Montecitorio, visto anche il maggior numero di deputati, il costo dell’operazione sale. La sola chiusura della mensa di palazzo San Macuto - sede delle commissioni parlamentari - ha fatto risparmiare al bilancio della Camera quasi un milione di euro e non tutti scelgono la via Villari per affrontare il problema. Dopo la promessa del presidente del Senato Schifani di rivedere i costi della ristorazione anche da Montecitorio arrivano le prime reazioni: “Resta valida e confermo la mia proposta - spiega Antonio Mazzucchi, questore della Camera in quota Pdl - di sostituire tutte le mense con un unico self service con i relativi costi dei pasti a carico di chi ne usufruisce”. Un risparmio che secondo il deputato “sarebbe almeno di 4-5 milioni di euro l’anno”.

E c’è chi si spinge ancora più in la: “Rinnovo la mia proposta - spiega Raffaele Lauro (Pdl) - di trasformare tutti i centri di spesa del Senato (ristorante, mensa, barberia, banca, infermeria) relativi ai servizi resi a senatori ed ex-senatori, in centri di utili affidati con regolare gara a società esterne e con prezzi, per i parlamentari, adeguati al mercato”. Il termine più gettonato è “rinnovo” ma non si capisce perché allora non si sia fatto prima. Difficile credere che questo basterà a placare l’ondata di rabbia che sembra montare sul web soprattutto dopo che i termini della stangata in arrivo saranno chiariti nel decreto del governo. A farne le spese – si fa per dire, visto i tagli in arrivo - saranno certamente i politici ma non solo. Sulla rete infatti, dopo SpiderTruman, è apparso un altro anonimo “collaboratore parlamentare pagato in nero” - così si presenta sul suo blog - che chiede a nome dei precari del Senato di non chiudere la mensa, “perché con 5-6 euro possiamo mangiare”. La mensa infatti è frequentata anche dalla maggior parte dei collaboratori parlamentari “che con 7-800 euro al mese - spiega il precario - non possono certo permettersi di andare al ristorante. Forse è l’unico ‘privilegio’ dei senatori che può essere sfruttato da chi si fa sfruttare da loro”. Tanti privilegi, ma in questi giorni non sembra tirare una bella aria per i nostri politici, o forse, semplicemente, “adda passà ‘a nuttata”.