sabato 20 marzo 2021

Bacche di goji, altre confezioni richiamate per pesticidi oltre i limiti

 

bacche di goji zigIl ministero della Salute ha pubblicato, con un ritardo di 11 giorni sulla data dei provvedimenti, gli avvisi di richiamo precauzionale di diversi lotti e formati di bacche di goji a marchio Zig “per il superamento dei limiti di sostanza attiva su carbofuran” segnalato da un cliente. I prodotti interessati sono i seguenti:

  • Bacche di goji Zig in confezione da 150 grammi (scatole da 12 pezzi), con i numeri di lotto 19/34719/334 e 19/345 e il termine minimo di conservazione (Tmc) 31/12/2020, già ampiamente superato.
  • Bacche di goji Zig Linea Ho.Re.Ca in confezione da 1 kg (scatole da 8 pezzi), con i numeri di lotto 19/354, 20/10, 20/36, 20/44, 20/63 e 20/77 (nessun Tmc indicato).
  • Bacche di goji Zig in confezione da 500 grammi (scatole da 10 pezzi), con i numeri di lotto 20/28 e 20/10 con Tmc già superato 30/01/2021, e 20/44 con Tmc 28/02/2021, anche in questo caso già oltrepassato.

Le bacche di goji richiamate sono state prodotte per Zenone Iozzino Srl da Shandong Farmer Land Foodstuff Co. Ltd nello stabilimento di Room 203, No.3 Poyanghu Road, Shinan Districta a Tsingtao, in Cina.

Per precauzione, si raccomanda di non consumare i prodotti con i numeri di lotto segnalati e restituirli al punto vendita d’acquisto.

Dal 1° gennaio 2021, Il Fatto Alimentare ha segnalato 60 richiami, per un totale di 86 prodotti. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.

© Riproduzione riservata Foto: ministero della Salute

https://ilfattoalimentare.it/richiamo-bacche-di-goji.html

Controlli Carabinieri in tutta Italia: 4 denunce e quintali di alimenti sequestrati

 

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ROMA – Un serie di controlli sul territorio nazionale, nelle scorse settimane, da parte dei Reparti Tutela Agroalimentare (RAC).

Sono state controllate numerose aziende, portando al sequestro di vari quintali di alimenti e alla denuncia di quattro persone.

I controlli hanno riscontrato:

  • una dittain provincia di Catania, sul sito  on-line commercializzava pistacchio e formaggi provenienti dall’estero come prodotti a Denominazione di Origine Protetta. E’ stato denunciato il titolare dell’azienda per frode in commercio (515c.p.);
  • etichettatura con indicazioni non ammesse, in provincia di Parma; sequestrati 602 kg di Parmigiano DOP e 1.250 etichette non conformi;
  • certificata nella Banca Dati dell’anagrafe bovina, in provincia di Salerno, la nascita in azienda di due vitelli in realtà nati altroveDenunciato il titolare dell’allevamento per falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico (art.483 c.p.);
  • rinvenute etichette prive delle indicazioni obbligatorie sulla provenienza dei prodotti, in provincia di Roma, sequestrati 2,5 quintali di ortofrutta di vario tipo. Diffidato il proprietario ad ottemperare ad una corretta etichettatura del prodotto;
  • 2 supermercati campani, pur avendo aderito ad un bando comunale per la solidarietà alimentare, non applicavano la scontistica pattuita introitando indebitamente circa 25mila euroDenunciati i due titolari degli empori per truffa aggravata (art.640 c.p.).
  • https://www.agricultura.it/2021/02/16/frodi-alimentari-controlli-carabinieri-in-tutta-italia-4-denunce-e-quintali-di-alimenti-sequestrati/

martedì 9 marzo 2021

Coop, richiamati filetti di acciughe del Mediterraneo per possibile presenza di frammenti di vetro

 

Coop ha segnalato il richiamo precauzionale di un lotto di filetti di acciughe del Mediterraneo a marchio Triglia per la “possibile presenza di frammenti di vetro”. Il prodotto coinvolto è venduto in vasetti da 80 grammi con il numero di lotto L 20328 e il termine minimo di conservazione 23/05/2022. Il richiamo è stato diffuso anche dal ministero della Salute.

I filetti di acciughe sono stati prodotti da Iconsitt Srl, nello stabilimento di via Gabriele D’Annunzio a Bagheria, nella città metropolitana di Palermo.

Il provvedimento, rende noto Coop, interessa esclusivamente alcuni punti vendita della Regione Toscana.

In via cautelativa, si raccomanda di non consumare i filetti di acciughe con il numero di lotto indicato e restituirlo al punto vendita d’acquisto. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il produttore all’indirizzo e-mail info@trigliasrl.it  oppure al numero 050 826122.

https://ilfattoalimentare.it/richiamo-filetti-acciughe-coop.html

© Riproduzione riservata Foto: Coop

Influenza aviaria: secondo l’Efsa il virus si espande in Europa. Più interessata la Francia

 

influenza aviariaUn recente rapporto sull’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) ha rilevato circa mille positività nei 25 Paesi UE e nel Regno Unito tra l’8 dicembre 2020 e il 23 febbraio 2021. Il 60% circa dei casi sono stati segnalati negli allevamenti di pollame, il resto in uccelli selvatici e uccelli in cattività. La maggior parte dei casi riguardano però le anatre francesi.

A causa della continua presenza di virus HPAI negli uccelli selvatici e nell’ambiente, c’è tuttora il rischio di un’ulteriore diffusione, principalmente nelle aree ad alta densità di pollame. In Russia sono stati segnalati nell’uomo sette casi di infezione da virus A(H5N8) HPAI, con sintomi lievi o nulli, tra gli addetti del settore. Il rischio di infezione umana legato al virus dell’influenza aviaria A(H5N8) rimane molto basso per la popolazione dell’UE, e basso anche per le persone esposte per motivi professionali. Il problema però non è da sottovalutare visto che c’è la possibilità che emergano nuovi ceppi con un maggiore potenziale e in grado di infettare gli esseri umani, ma a oggi non c’è evidenza di alcuna mutazione.

https://ilfattoalimentare.it/influenza-aviaria-efsa-europa.html

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