mercoledì 21 settembre 2011

Fipe Toscana vs Brambilla Il Codice è «incostituzionale»


Il Consorzio Cuochi di Lombardia scrive al sindaco Pisapia sostenendo la candidatura di Paolo Manfredi nel Consiglio di amministrazione di Milano Ristorazione. Manfredi unisce nelle sue esperienze la gestione di un’azienda di ristorazione e l’esperienza da tecnico di gestione nel settore pubblico
Mentre il vicepresidente nazionale di Fipe Alfredo Zini glissa sul sostegno ai progetti del ministero del Turismo, almeno in Toscana, finalmente, qualcosa si muove. La Regione intende infatti dare un forte segnale di dissenso al ministro Michela Vittoria Brambilla (nella foto, a destra) per quanto concerne il Codice del turismo. Fipe-Confcommercio Toscana ha già fatto sapere che appoggerà il ricorso. La Regione avrà forse motivazioni più politiche, ad ogni modo, come fa sapere a “Italia a Tavola” il presidente regionale e vicepresidente vicario nazionale di Fipe, Aldo Cursano (nella foto, a sinistra), «è confortante che almeno qui in Toscana alcuni valori sono patrimonio di tutti, a differenza di un Governo e di un Ministro in particolar modo che fa poco, e quando fa... provoca solo danni».



«Appoggiamo il ricorso contro il Codice statale sul mercato del turismo. La materia è di competenza regionale». Con queste parole Stefano Bottai (nella foto, al centro), presidente di Confcommercio Toscana, commenta i contenuti del ricorso, che è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana. «Accogliamo con favore i contenuti del ricorso che il Presidente Rossi ha avanzato contro il Codice del turismo recentemente approvato dal Governo nazionale. Mentre in altri Paesi europei si lavora per favorire la ripresa del Pil, in Italia si assiste a procedure che vanno nella direzione opposta, non ultimo l’intervento sull’Iva. I dati del comparto turistico sono in questo momento una delle voci più significative del sistema economico del paese e in Toscana questo conta più che altrove».

«L’incostituzionalità del Codice - prosegue Bottai - è più che evidente: la materia è di competenza regionale e anche laddove la legge prevede iniziative legislative di livello nazionale, esse non possono prescindere dal coinvolgimento della Regione interessata né dall’esistenza di una specifica delega, altrimenti viene meno il principio della leale collaborazione nell’ambito del governo del territorio e la relativa concertazione con le parti sociali».

«Sul piano del merito poi - aggiunge il presidente regionale e vicario nazionale di Fipe, Aldo Cursano - la nuova normativa contrasta con il Codice regionale che regola il commercio, la ristorazione e la somministrazione di alimenti. Si prospettano rischiose asimmetrie perché il Codice nazionale mette sullo stesso piano tipologie differenti di imprese: in sostanza si consente alle strutture ricettive di somministrare pasti e bevande anche a clienti che non hanno effettuato il pernottamento, senza l’obbligo di possedere requisiti professionali e igienico-sanitari richiesti per il settore».

«La nostra ristorazione - conclude Cursano - è fra i primi motivi di scelta della Toscana come meta turistica e lo è anche in virtù delle garanzie di professionalità che la locale normativa assicura. Non si capisce per quale motivo si tenti di svalutare questo tipo di attrazione turistica, minandone la competitività. Il ricorso avanzato dalla Regione Toscana ci vede concordi proprio perché, insistendo su questioni di natura costituzionale, interviene a garanzia degli operatori del settore e dei consumatori».

I cuochi non solo in televisione ma anche al servizio della società



Il Consorzio Cuochi di Lombardia scrive al sindaco Pisapia sostenendo la candidatura di Paolo Manfredi nel Consiglio di amministrazione di Milano Ristorazione. Manfredi unisce nelle sue esperienze la gestione di un’azienda di ristorazione e l’esperienza da tecnico di gestione nel settore pubblico
Il Consorzio Cuochi e Ristoratori di Lombardia, attraverso una lettera indirizzata al sindaco di Milano Giuliano Pisapia e inviata per conoscenza anche alla redazione di “Italia a Tavola”, comunica con assoluta convinzione il proprio sostegno alla candidatura di Paolo Manfredi (nella foto) per il Consiglio di amministrazione di Milano Ristorazione Spa. Lo scorso mese di luglio la società comunale, che gestiva in regime di monopolio (in perdita e con una valanga di lamentele ogni mese) le mense scolastiche e la preparazione dei pasti per le case di riposo milanesi, è stata commissariata su iniziativa del sindaco, che con tale provvedimento ha di fatto aperto alla concorrenza privata.

Il Consorzio appoggia la candidatura di Manfredi in quanto figura che unisce nelle sue esperienze la gestione di un’azienda di ristorazione, la conoscenza approfondita della cucina e dei prodotti alimentari e l’esperienza da tecnico di gestione della cosa pubblica. Tali competenze consentirebbero il raggiungimento di ambiziosi obiettivi, e inoltre la scelta di un ristoratore nell’organo di gestione della società milanese rappresenterebbe un segnale politico nuovo di discontinuità rispetto alle precedenti gestioni del Comune.

La figura di Manfredi inoltre dimostra il ruolo importante dei cuochi, che non sono solo quelli che seguono le mode, vanno in televisione e partecipano a programmi frivoli, ma sono anche quelli che si impegnano attivamente nella società.

Pubblichiamo qui di seguito la lettera del Consorzio Cuochi e Ristoratori di Lombardia


All’avv. Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano
E p.c. al dott. Maurizio Baruffi, Capo di Gabinetto

Egregio Signor Sindaco,
Abbiamo il piacere di scriverLe per segnalarLe il sostegno del Consorzio Cuochi e Ristoratori di Lombardia alla candidatura del dott. Paolo Manfredi per il Consiglio di amministrazione di Milano Ristorazione Spa. Come associazione professionale attiva nel settore dell’alimentazione abbiamo molto apprezzato la scelta di ripensare la governance e gli obiettivi della società di gestione della ristorazione pubblica del Comune di Milano, che ha ruolo di assoluto rilievo nell’alimentazione quotidiana, e dunque per la salute di migliaia di bambini e anziani della nostra città.

Per questo riteniamo che la presenza di un nostro associato/dirigente all’interno del Consiglio di amministrazione della società, oltre ad essere coerente con l’obiettivo più volte ribadito di dare spazio a competenze provenienti dalla società civile, potrà garantire quella discontinuità da Lei giustamente auspicata in termini di qualità dell’offerta e di attenzione ai contenuti culturali e non solo nutritivi insiti nella missione di Milano Ristorazione. Contenuti culturali su cui si giocano molte delle sfide per il futuro della nostra città, si pensi ad esempio ai temi della multi etnicità, dell’alimentazione a km 0, dell’Expo sull’alimentazione.

Il dottor Manfredi, che unisce nelle sue esperienze la gestione di un’azienda di ristorazione, la conoscenza approfondita della cucina e dei prodotti alimentari e l’esperienza da tecnico di gestione della cosa pubblica, incarna a nostro avviso un insieme di competenze che consentirebbero a questi ambiziosi obiettivi di essere raggiunti. Riteniamo inoltre che la scelta di un ristoratore nell’organo di gestione della società di ristorazione rappresenterebbe un segnale politico nuovo di discontinuità rispetto alle precedenti gestioni del Comune, le quali, oltre a privilegiare nella maggior parte dei casi l’appartenenza politica alla competenza nella gestione della cosa pubblica, hanno il più delle volte dedicato al nostro settore e alla nostra professione, che rappresentano spesso il primo punto di contatto di chi viene a Milano per lavoro o per turismo, scarsa attenzione.

Ribadendole la nostra piena disponibilità a collaborare con il Comune di Milano anche nell’elaborazione delle iniziative per Expo 2015, la salutiamo cordialmente e la ringraziamo per l’attenzione.

venerdì 16 settembre 2011

Estate di frodi in tutta Italia Sequestri di false Dop e Igp



I Nuclei antifrodi carabinieri delle Politiche agricole hanno effettuato controlli nel comparto agroalimentare riscontrando irregolarità specie sulle produzioni Dop-Igp: sequestrati 12.500 kg di falsi prodotti a Denominazione di origine e accertati illeciti ai contributi comunitari per 300mila euro
Nella stagione estiva, in particolare nello scorso mese di agosto, i Nac, Nuclei antifrodi carabinieri del Comando carabinieri Politiche agricole e alimentari, hanno avviato controlli straordinari a tutela dei consumatori sulla qualità alimentare.

In particolare il Nucleo antifrodi carabinieri di Parma ha proceduto a controlli e verifiche nel comparto agroalimentare riscontrando diverse irregolarità specie sulle produzioni Dop-Igp operando sequestri per 240mila euro di valore e contestando sanzioni amministrative per 20mila euro.



L’attività di verifica ha riguardato anche il contrasto alle frodi e alle truffe in danno dell’Unione europea, con la denuncia di 11 persone e l’accertamento di circa 310mila euro di contributi comunitari illegalmente richiesti.

In provincia di Lecco, sono state sequestrate false cipolle di Tropea Calabria Igp sottaceto. Gli accertamenti svolti hanno consentito di appurare che si trattava di cipolle rosse comuni. Il titolare è stato deferito all’Autorità giudiziaria per contraffazione di Indicazione geografica e denominazione di origine, l’art. 517 quater il reato del Codice penale recentemente introdotto a tutela dei prodotti tipici nazionali.

Tutto il prodotto, in confezioni da kg 2,5, era destinato alla ristorazione e alle mense. Le attività hanno consentito di sequestrare anche altri prodotti analoghi (sottaceti) che recavano in etichetta indebitamente l’uso della denominazione “aceto balsamico” (evocativa delle rispettive denominazioni e indicazioni geografiche), senza avere alcuna autorizzazione dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.

Nel complesso sono stati sottoposti a sequestro 11.500 kg di prodotto per un valore complessivo di 230mila euro.

Durante le operazioni sono state sequestrate anche decine di migliaia di etichette pronte per essere utilizzate e migliaia di confezioni già etichettate e pronte per il commercio.

In provincia di Bologna e di Bergamo presso alcuni laboratori alimentari sono stati sequestrati complessivamente mille kg di paste alimentari (penne e tortelli) che indicavano impropriamente e in maniera evocativa formaggi Dop, senza la preventiva autorizzazione dei relativi Consorzi di tutela e comminato sanzione amministrative per euro 15mila.

In provincia di Cuneo, a seguito di numerose visite ispettive svolte nel settore dell’agricoltura biologica sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria per falso un agricoltore e un tecnico ispettore dell’organismo di certificazione “biologico” per aver redatto verbali attestanti false visite ispettive.

In provincia di Pavia, presso un oleificio si è proceduto alla contestazione di una sanzione amministrativa per euro 10mila per irregolarità nella tenuta di magazzino.

I Nac ricordano agli operatori del settore e ai consumatori che possono inoltrare richiesta di informazione o segnalazioni di sospetta irregolarità alla mail ccpacdo@carabinieri.it, oppure contattare il numero verde 800 020320 del Comando carabinieri politiche agricole attivo 24 ore su 24.

Sequestrate circa 2,2 tonnellate di Tonno Rosso perché mancante del documento di cattura nei mercati di Milano e in un deposito di stoccaggio di Vercelli. In un’altra operazione i militari della Capitaneria di Porto di Goro hanno sequestrato 6 quintali di vongole appena raccolte in zona vietata «I sequestri di oltre due tonnellate di tonno rosso e di sei quintali di vongole operati dagli uomini della Guardia Costiera-Capitaneria di porto sono un segnale importante per tutto il comparto della pesca. Il nostro impegno nel tutelare sicurezza e tracciabilità dei prodotti ittici è massimo. Il messaggio delle Istituzioni deve essere chiaro: chi opera nel rispetto delle norme deve essere difeso e sostenuto, mentre con chi vuole aggirare le regole deve essere fermato. Dobbiamo difendere i consumatori, i pescatori onesti e il nostro mare». Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Saverio Romano (nella foto) ha commentato i risultati dell’operazione condotta, nei mercati di Milano e in un deposito di stoccaggio di Vercelli, dalla Guardia Costiera-Capitanerie di porto di Chioggia. I militari hanno sequestrato circa 2,2 tonnellate di Tonno Rosso (Thunnus thynnus) perché mancante del documento di cattura (BCD - Blu-fine Tuna Catch Document) e del relativo documento che ne identificasse la tracciabilità. Sono tutt’ora in corso ulteriori indagini - con l’ausilio dell’Asl (sezione veterinaria) di competenza - per verificare, attraverso analisi specialistiche, lo stato di salute del prodotto. Ai titolari delle attività sottoposte a controlli sono stati notificati quattro processi verbali amministrativi per un totale di 11mila euro. In un’altra operazione i militari della Capitaneria di Porto di Goro hanno sequestrato 6 quintali di vongole appena raccolte da un motopeschereccio dotato di rasca idraulica (attrezzo per la cattura dei mitili) che operava in zona vietata. Al comandante del peschereccio è stato elevato un processo verbale amministrativo di euro duemila euro. Il prodotto ittico è stato successivamente rigettato in mare.



Sequestrate 362mila bottiglie di vino di origine statunitense in uno stabilimento di Alba. Il vino era denominato “white zinfandel”. Ma in realtà era un vino rosato. L’indicazione induce in errore il consumatore oltre che sul colore, anche sulla provenienza del prodotto da un vitigno inesistente
L’Ufficio di Torino dell’Ispettorato centrale Repressioni frodi e dil Nucleo antifrodi Carabinieri di Parma ha sequestrato in provincia di Cuneo 362mila bottiglie di vino di origine statunitense.

L’operazione, che si colloca in un più ampio programma di controllo condotto sui vini, anche di importazione, nello specifico riguarda una grande partita - rinvenuta in uno stabilimento di Alba - di vino denominato “white zinfandel”, in realtà un vino rosato. L’indicazione induce in errore il consumatore oltre che sul colore, anche sulla provenienza del prodotto da un vitigno inesistente.

Il sequestro si aggiunge ad altri provvedimenti eseguiti nei giorni scorsi dall’Ufficio di Torino che ha bloccato 1.260 bottiglie di Barbera di Monferrato, oltre 1.000 bottiglie di Piemonte Grignolino di varie annate, circa 600 bottiglie di Piemonte Cortese 2010, 420 bottiglie di Monferrato Dolcetto 2010 e oltre 300 bottiglie di Langhe del Nebbiolo 2010, tutte ingannevolmente etichettate poiché qualificano il prodotto come ottenuto da uve selezionate e lavorate naturalmente, in palese violazione dei relativi disciplinari di produzione che non ammettono qualificazioni del tipo indicate.

«Poiché le strategie italiane di consolidamento delle quote dei mercati internazionali fanno leva sulla qualità dei nostri prodotti e sulla loro identità, - ha commentato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Saverio Romano - è di estrema importanza combattere con ogni mezzo le frodi e gli illeciti, garantendo affidabilità e sicurezza ai mercati nazionali ed esteri. Tali risultati dimostrano come siano importanti le collaborazioni tra gli organi di controllo, assicurando la più ampia tutela al consumatore e agli operatori del settore che si comportano correttamente, evitando sovrapposizioni e duplicazioni».

Maxisequestri di tonno rosso e vongole Romano: difendiamo i pescatori onesti



Sequestrate circa 2,2 tonnellate di Tonno Rosso perché mancante del documento di cattura nei mercati di Milano e in un deposito di stoccaggio di Vercelli. In un’altra operazione i militari della Capitaneria di Porto di Goro hanno sequestrato 6 quintali di vongole appena raccolte in zona vietata
«I sequestri di oltre due tonnellate di tonno rosso e di sei quintali di vongole operati dagli uomini della Guardia Costiera-Capitaneria di porto sono un segnale importante per tutto il comparto della pesca. Il nostro impegno nel tutelare sicurezza e tracciabilità dei prodotti ittici è massimo. Il messaggio delle Istituzioni deve essere chiaro: chi opera nel rispetto delle norme deve essere difeso e sostenuto, mentre con chi vuole aggirare le regole deve essere fermato. Dobbiamo difendere i consumatori, i pescatori onesti e il nostro mare».

Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Saverio Romano (nella foto) ha commentato i risultati dell’operazione condotta, nei mercati di Milano e in un deposito di stoccaggio di Vercelli, dalla Guardia Costiera-Capitanerie di porto di Chioggia. I militari hanno sequestrato circa 2,2 tonnellate di Tonno Rosso (Thunnus thynnus) perché mancante del documento di cattura (BCD - Blu-fine Tuna Catch Document) e del relativo documento che ne identificasse la tracciabilità.

Sono tutt’ora in corso ulteriori indagini - con l’ausilio dell’Asl (sezione veterinaria) di competenza - per verificare, attraverso analisi specialistiche, lo stato di salute del prodotto.
Ai titolari delle attività sottoposte a controlli sono stati notificati quattro processi verbali amministrativi per un totale di 11mila euro.

In un’altra operazione i militari della Capitaneria di Porto di Goro hanno sequestrato 6 quintali di vongole appena raccolte da un motopeschereccio dotato di rasca idraulica (attrezzo per la cattura dei mitili) che operava in zona vietata. Al comandante del peschereccio è stato elevato un processo verbale amministrativo di euro duemila euro. Il prodotto ittico è stato successivamente rigettato in mare.

lunedì 12 settembre 2011

Salute:cibi 'arricchiti', meno zuccheri con pasta probiotica

(ANSA) - ROMA, 11 SET - A tavola sempre piu' prodotti ''arricchiti'' per contrastare malattie e migliorare le prestazioni atletiche.

Questo il mondo degli integratori a base di sostanze organiche come i prebiotici o base di probiotici, ossia microrganismi che entrano nelle pietanze e questa volta anche in un prodotto, come la pasta, fulcro della tradizione culinaria italiana.

A fare il punto sui nuovi alimenti, oltre ai classici prodotti caseari arricchiti di probiotici, e' il convegno ''Probiotics, Prebiotics & New food'', giunto alla sesta edizione, che si apre oggi a Roma e che si chiudera' martedi' 13 settembre.

''In particolare la pasta - si legge in un documento diffuso dagli organizzatori del convegno - si presta a essere manipolata e arricchita in modo da offrire una bassa risposta glicemica e un ridotto assorbimento degli zuccheri da parte dell'intestino.

Cio' - continua il documento - puo' avere un'importanza notevole in termini di prevenzione delle malattie cardiovascolari e della sindrome metabolica che comporta una costellazione di fattori di rischio: elevati livelli di glucosio, ipertensione, dislipidemia, e obesita' addominale''.

In particolare, ''la pasta arricchita d'inulina risponde a tali requisiti proprio grazie all'aggiunta di una fibra solubile presente in grande quantita' nelle cicorie e nei carciofi''.

A giovani volontari e' stata somministrata per cinque settimane la pasta arricchita e pasta standard nell'ambito della loro normale dieta. La fibra incorporata nella pasta non ha comportato alcun effetto collaterale evidenziando, sottolinea il documento, ''la riduzione dei livelli di grassi nel sangue, dei trigliceridi in particolare, e dei livelli di glucosio a digiuno. Anche altri indici di controllo glicemico sono migliorati. La pasta arricchita ha migliorato in modo significativo la funzione della barriera intestinale dei giovani volontari''. (ANSA)

Cantine Begnardi in Monte Antico è lieta di presentare il primo corso di cucina presso La 16






Il Rist.La 16 di Sbrilli Manila, in collaborazione con: lo Chef della Chaine de Routisseur Fabio Tira Maestro di Cucina, lo chef Bruno Bacherini,
Gianni Armiento Maitre e campione del mondo di preparazione alla lampada flambe’,
organizza il primo corso di cucina di base, rivolto a tutti gli amatori della cucina Italiana. Il corso si svolgera’ in 5 lezioni , dove verranno intrapresi seguenti argomenti:
-Nozioni generali di galateo, apparecchiatura e decorazioni della tavola abbinamento piatto olio, piatto vino.
-Perfetta conoscenza delle tecniche di cottura -Conoscenza delle tecniche di conservazione degli alimenti -Le basi: roux, salse fredde, burri aromatizzati e varie emulsioni -La pasta fresca,varie lavorazioni dalla classica, alle elaborate e colorate -Le verdure, le tecniche per valorizzarle al meglio -Carni: i tagli, tecniche di cottura, rosolatura, lardellatura, ecc. -Pesce: il crudo varie metodologie di marinatura e lavorazione -Dolci: al cucchiaio, mousse, bavaresi, parfait ect.
Il tutto si concluderà con cena finale dove potranno essere presenti amici, familiari degli iscritti al corso, e dove chi lo desidera cucinerà con Bruno e Fabio, imparando anche i segreti della sala dall’abilissimo Gianni.
Il costo del corso e’ di € 250.00 comprensivo di cena e si svolgerà dal giorno 19 settembre compreso sino al 23 settembre dalle ore 15 alle ore 18, presso il Ristorante La 16 sito a Grosseto, Via Colombo 13 Centro Storico.
Per la partecipazione alla cena di amici e familiari dei partecipanti . Il costo è di € 55.00 tutto compreso. I vini in abbinamento sono offerti dalla Cantina Begnardi produttrice in Monteantico (GR) . Montecucco rosso, Montecucco doc, Rosato dei cavallini e Montecucco Riserva PignaRossa.
Per info e prenotazioni sul corso e sulla cena telefonare al numero 346/0521069

venerdì 9 settembre 2011

Senza la circolare, la Brambilla farà la festa... alla ristorazione


Prima di tutto i fatti. Con il Codice del turismo il ministro Michela Vittoria Brambilla ha di fatto spalancato la porta dell’attività di ristorazione (senza trasferirne però gli obblighi e i controlli) a nuovi soggetti (principalmente alberghi, campeggi, bed & breakfast) che ora possono somministrare pasti anche a chi non è ospite “interno”. Una norma duramente contestata da Fipe e Confesercenti, al punto che l’organizzazione sindacale di Confcommercio era arrivata a minacciare la richiesta di dimissioni della Brambilla. E ciò non a caso, visto che con la scelta voluta direttamente dal Ministro (che con questo ha saldato una cambiale alla Federalberghi che aveva mal digerito l’imposizione della tassa di soggiorno...) il mondo della ristorazione in Italia arriverebbe ora a contare su 157mila aziende, invece che sulle 100-110mila imprese reali. Senza contare gli agriturismi e i bar che, in nome di una liberalizzazione criminale, distribuiscono cibo a volte in violazione delle più elementari norme igienico sanitarie. E questo mentre in Francia, dove la ristorazione da sempre è uno degli asset dell’immagine e del turismo del Paese, lo Stato considera al massimo 40mila imprese nel settore.

Il 21 giugno scorso, a poche ore dall’emanazione del “Codice”, la Fipe si era fermata a un passo dallo scontro aperto col ministro Brambilla (complici anche le elezioni) strappandole un impegno pubblico per l’emanazione di una circolare interpretativa che, secondo il Ministero, avrebbe dovuto limitare la possibilità di aprire, a chi non è già cliente, i ristoranti presenti all’interno della struttura solo in presenza di licenze già in essere. E un ulteriore tassello avrebbe dovuto essere l’inserimento dei ristoranti, anche di quelli che agiscono fuori dai distretti turistici, fra le imprese turistiche, così da poter usufruire delle agevolazioni del comparto. Di questo impegno del Ministro si era fatto garante il vicepresidente nazionale della Fipe, Alfredo Zini, che aveva condizionato ogni rapporto col Ministero all’emanazione di questa circolare. Una dichiarazione in cui Zini aveva fatto esplicito riferimento anche al Festival della ristorazione che la Brambilla ha organizzato in fretta e furia per il 27 settembre a Milano per cercare di recuperare consensi dopo che molti esercenti milanesi avevano voltato le spalle al centro-destra alle elezioni comunali vinte da Pisapia.

Ci spiace constatare che le nostre perplessità sulla logica di una circolare interpretativa di una norma appena varata abbiano trovato conferma nell’assenza di una qualunque circolare. Ciò che però lascia perplessi è che, quasi che la questione non fosse centrale per il settore, dalla Fipe non giunge alcuna sollecitazione per avere questa circolare. Mentre lo stesso vicepresidente Zini pare sia uno dei più attivi collaboratori del Ministro nell’organizzazione di un Festival della ristorazione a Milano in cui verranno premiati dei cuochi senza che ad oggi si conoscano i criteri con cui saranno selezionati: perché hanno i capelli rossi come la Brambilla o perché sono iscritti alla Fipe?

Al di là dell’ironia, chiediamo pubblicamente all’amico Alfredo Zini, se vuole, di spiegarci cosa lo ha fatto convertire alla causa della Brambilla e se questa circolare vedrà finalmente la luce grazie al suo impegno prima del Festival della ristorazione. Se così non fosse, a Milano si celebrerebbe solo una farsa e si farebbe la festa... alla ristorazione, come voleva la Brambilla.

Alberto Lupini

mercoledì 7 settembre 2011

Giappone,esauriti i tonni si cacciano i delfini.....


di Gianluigi Veronesi
Non contenti per aver decimato i tonni esistenti nel pianeta (tanto che il tonno rosso si è praticamente estinto) e nel depredare il mare uccidendo ogni anno migliaia di balene, da qualche tempo i giapponesi hanno intensificato la pesca ai delfini.

La carne di delfino viene utilizzata a scopi alimentari umani, per la preparazione di numerosi piatti, nonostante l'agenzia investigativa per l'ambiente (Enviromental Investigation Agency) e numerose ricerche scientifiche abbiano dimostrato che questa, soprattutto in Giappone, è pericolosamente ricca di tossine quali: mercurio ed altri metalli pesanti, DDT e altri pericolosi contaminanti.

I delfini sono predatori all'apice della piramide alimentare e tendono ad accumulare grandi quantità di inquinanti come il mercurio, mentre ciò accade in misura minore nelle balene che sono dei filtratori. Studi recenti hanno dimostrato che in alcuni campioni di carne di delfino in vendita sul mercato giapponese, il contenuto di mercurio era mediamente 900 volte al di sopra del limite massimo consentito dalla legge vigente in materia. Quindi la carne di questi cetacei pescati in queste baie sono fortemente contaminate dal mercurio e sono causa del morbo di Minamata, patologia che prende il nome dalla sfortunata città giapponese venuta alla ribalta per le migliaia di cittadini morti o ancora sofferenti per danni cerebrali degenerativi o per anomalie genetiche del feto causate dall'intossicazione da mercurio.

E’ vero che cresce il numero degli abitanti del nostro pianeta e che questi si devono nutrire, ma non è possibile che le risorse ittiche vengano così selvaggiamente abusate. Le risorse del mare vanno protette e semmai regolamentate, tenendo conto però che il piano di conservazione dell’ l'ICCAT (commissione internazionale per la conservazione dei tonni atlantici) è miseramente fallito. E’ tempo che si intervenga con decisione e fermezza contro questi “cacciatori spietati” spiegando loro che stanno distruggendo le risorse del mare e quindi il nostro pianeta.

E anche nel nostro paese dovremmo imparare a conoscere e gestire meglio la pesca delle oltre 400 specie di pesce commestibili che popolano il mar mediterraneo invece di concentrare, per moda, comodità e ignoranza, le nostre attenzioni su una decina/quindicina di pesci con tutti i problemi che ne derivano.

martedì 6 settembre 2011

Pericolo Red Bull


Red Bull ti mette le ali? Sarà vero? Oppure....
E' questo il continuo messaggio martellante che ci offre lo spot di questa bevanda;
E' in vendita in tutti i supermercati del nostro paese.
I nostri figli e amici, quando vogliono, la possono provare.. e può essere mortale.

Red Bull fu creata per stimolare il cervello in persone sottoposte a un grande
sforzo fisico e non per essere consumata come bevanda innocente o rinfrescante.

Red Bull è la bevanda che si commercializza a livello mondiale con il suo slogan:
Aumenta la resistenza fisica, facilita la capacita di concentrazione e la velocità
di reazione, da più energia e migliora lo stato d'animo.

Tutto questo lo puoi trovare in una lattina di Red Bull, la bevanda energizzante
del millennio (secondo i suoi proprietari)

Red Bull è riuscita ad arrivare in quasi 100 paesi di tutto il mondo. La marca del
Toro Rosso, ha come principali consumatori i giovani e gli sportivi, (vedi team Formula 1 per esempio) che la usano
per gli stimoli che produce.

STORIA:
Questa bevanda fu creata da Dietrich Mteschitz, un imprenditore di origini
austriache che la scoprì per caso in un viaggio ad Hong Kong, quando lavorava per
un impresa che fabbricava spazzolini da denti.

Il liquido basato su una formula che contiene caffeina e taurina, faceva furore in
questo paese; quindi pensò al successo che questa bevanda avrebbe avuto in Europa,
dove tuttavia non esisteva, e in più vide un opportunità di diventare imprenditore.

PERO' LA VERITA' SU QUESTA BEVANDA E' UN ALTRA!!

In Francia e Danimarca l'hanno appena proibita per essere un cocktail di morte, (fonte EE5610 de la Bibliothèque Nationale de France), dovuto ai suoi componenti di vitamine mischiate a GLUCURONOLACTONE, agente chimico
altamente pericoloso, sviluppato dal Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti,
durante gli anni 60 per stimolare il morale delle truppe mandate in VIETNAM, il
quale era come una droga allucinogena che calmava lo stress della guerra. Però i
suoi effetti nell'organismo furono devastanti, e fu causa di tante emicranie,
tumori celebrali e malattie del fegato che colpirono i soldati che lo consumarono.

E oltre a ciò, nella lattina di Red Bull si leggono i suoi componenti:
GLUCURONALACTONE, catalogato come stimolante. Però quello che NON DICE la lattina
di Red Bull, sono le conseguenze della sua assunzione, che obbligherebbero a
aggiungere una serie di GRAVI AVVERTENZE:

1. E pericoloso berlo se poi non si fa esercizio fisico, visto che la sua funzione
energizzante accelera il ritmo cardiaco e può causare INFARTO FULMINANTE.

2. Può causare EMORRAGIE CEREBRALI, dovute al fatto che Red Bull contiene
componenti che diluiscono il sangue per far si che il cuore lo pompi più
velocemente, e così poter far uno sforzo fisico con meno fatica.

3. E' proibito mischiare la Red Bull con alcolici, perche il risultato è una 'bomba
mortale' che ATTACCA DIRETTAMENTE IL FEGATO, facendo si che la zona colpita non si
rigeneri mai più.

4. Uno dei componenti principali di Red Bull è la vitamina B12, utilizzata in
medicina per recuperare pazienti che si trovano in coma etilico (coma causato dal
consumo di alcool); e per lo stato di eccitazione che si prova dopo averla bevuta,
come se fossi ubriaco, senza aver bevuto nessuna bevanda alcoolica.

5. Il consumo regolare di Red Bull provoca la comparsa possibile di una serie di
malattie nervose e neurologiche irreversibili (non esiste recupero!)

Se leggeste queste indicazioni sulla lattina di una bevanda la berreste mai????

CONCLUSIONE: E' una bevanda che dovrebbe essere proibita nel mondo intero.



Venezuela, Repubblica Dominicana, Puerto Rico e altri paesi dei Caraibi, già stanno
allertando le altre nazioni, soprattutto perchè il miscuglio di questa bevanda con
alcool è una bomba per il corpo umano, principalmente per gli adolescenti ma anche
per adulti.

Questa bevanda si vende nei supermercati e nei negozi del nostro paese quindi non
bevetela e dissuadete gli altri dal berla specialmente i bambini... può essere
MORTALE!!!!

SPARGI LA VOCE soprattutto a chi ha bambini!!!

- Fabrizio Ricotti per Ezio Foderà

Fabrizio Ricotti
Ingegneria di Prodotto e Processo
Selta S.p.a.
Via Emilia , 231
29010 Cadeo (PIACENZA) .

Grazie per il vostro Tempo.