venerdì 9 febbraio 2018

Richiamato un lotto di pasta biologica Valbio: possibile presenza di parassiti nel prodotto





Il Ministero della salute ha diffuso l’avviso di richiamo di un lotto di pasta di semola biologica Valbio per la possibile presenza di parassiti nel prodotto. La pasta interessata (formato pipe rigate 135) è venduta in confezioni da 3 kg e fa parte del lotto L171295089, con scadenza al 14/03/2020.
La pasta richiamata è stata prodotta dall’azienda Valdigrano di Flavio Pagani nello stabilimento Valbio di via Borsellino 35/37 a Rovato, in provincia di Brescia.
Si raccomanda a chiunque sia in possesso di confezioni di pasta Valbio con il numero di lotto interessato dal richiamo precauzionale di non consumare il prodotto e di riportarlo presso il punto vendita d’acquisto.

http://www.ilfattoalimentare.it/richiamo-pasta-valbio.html

Trentacinque bambini intossicati in scuola trapanese



08 febbraio 2018 Trentacinque scolari dell'Istituto comprensivo "Pitr Manzoni" di Buseto Palizzolo (Tp) sono rimasti intossicati dopo aver consumato pasti in mensa. I Nas dei carabinieri hanno già provveduto a prelevare del cibo per eseguire gli esami tossicologici. Alcuni intossicati si registrano anche tra i militari della caserma dell'Esercito "Giannettino" di Trapani. L'Asp ha avviato delle verifiche. Pare che la scuola e la caserma siano rifornite dalla stessa ditta. Sono in corso accertamenti anche in tal senso. Uno dei trentacinque scolari intossicati dell'Istituto comprensivo "Pitr Manzoni" di Buseto Palizzolo che ospita classi elementari e medie, si trova ricoverato nell'ospedale "Sant'Antonio Abate" di Trapani; c'è un'altra bambina ricoverata ma non è ancora chiaro se si tratti di intossicazione o di virus influenzale. Gli altri - tutti accusavano nausea e vomito - sono stati dimessi dopo le prime cure al pronto soccorso. Tra gli intossicati anche due insegnanti. - 

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giovedì 8 febbraio 2018

LE VARIETA DEL RISO

Il riso (Oryza sativa, dal greco) è una pianta erbacea della famiglia delle graminacee. Le informazioni sulla sua origine non hanno datazione certa ma studi hanno rivelato come il riso selvatico fosse importante fonte di cibo per le popolazioni preistoriche della regione che si estendeva dall’India orientale fino alla Cina meridionale. Il riso è poi passato in Egitto e nel Mediterraneo, utilizzato soprattutto in medicina, fino al Rinascimento quando Ludovico il Moro ne incentivò la coltura a scopo alimentare arrivando a bonificare alcune aree paludose in Lombardia.
Questo cereale ha trovato nel Nord Italia le condizioni migliori per la sua coltivazione, diventando uno degli ingredienti alla base della tradizione culinaria di questa zona. Il riso nostrano conta numerose varietà, tutte appartenenti alla specie japonica, il cui involucro esterno proteico cede amico rendendole adatte per i risotti. I risi appartenenti alla sottospecie indica (come il Riso Basmati) hanno invece grani più stretti, lunghi ed appuntiti


Le varietà di riso italiane sono classificate in quattro gruppi: comune, semifino, fino e superfino. E’ possibile differenziarle grazie alla dimensione del chicco, che passa dal più corto (Balilla) al più lungo (Arborio, Baldo, Carnaroli, Roma) passando per il Vialone nano, il Padano ed il Ribe. E’ importante segnalare che i risi più lunghi sono più pregiati grazie alle loro proprietà organolettiche.
Analizziamo nel dettaglio le caratteristiche delle varietà di riso disponibili.

Varietà di riso: come usarle in cucina


Baldo

I suoi chicchi lunghi sono in grado d’assorbire facilmente liquidi e aromi, una caratteristica che, unita alla buona tenuta in cottura, permette di realizzare ottimi risotti, sgranati e ben mantecati. E’ una varietà piuttosto versatile che in cucina si presta anche all’utilizzo per minestre, torte salate, sformati e paella spagnola.

Basmati

I suoi caratteristici chicchi affusolati si allungano durante la cottura; l’involucro rilascia amido con difficoltà ed il suo aroma tipico ricorda il legno di sandalo: le caratteristiche di questo riso lo rendono poco adatto ai risotti ma ideale per la cottura a vapore o la semplice lessatura.

Carnaroli

La varietà più indicata per preparare un risotto, poiché durante la cottura i suoi chicchi grandi, lunghi e affusolati mantengono la consistenza, rimangono ben distinti l’uno dall’altro e assorbono liquidi, aromi e condimenti fino a triplicare la loro dimensione. L’elevata tenuta gli consente di sopportare anche una cottura prolungata.

Originari

I suoi chicchi sono piccoli, tondi e perlacei ed inoltre talmente teneri e capaci di assorbire i liquidi che reggono pochissimo la cottura, finendo per risultare quasi sempre collosi. Questa varietà è quindi utilizzata, previo lavaggio prima dell’uso, per la realizzazione di dolci, nella cui preparazione non occorre che i grani siano distinti.

Padano

chicchi tondi, di media grandezza e perlacei permettono di ottenere un risotto cremoso e morbido. Il Padano è l’alternativa al Carnaroli per la preazione dei risotti. Questa varietà è però indicata anche per le crocchette.

Vialone nano


Durante la cottura il profumo di questa varietà si intensifica. I chicchi piccoli e tondeggianti assorbono liquidi e condimenti, rilasciando la giusta quantità di amido. Viene utilizzato in molte ricette tipiche della zona di coltivazione, Mantova, come il risotto con la zucca e alla pilota.

Frammenti di vetro in passata di pomodoro italiana venduta in Germania… Ritirati dal mercato europeo 55 prodotti


Nella settimana n°5 del 2018 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 55 (di cui una inviata dal Ministero della salute italiano).
L’elenco dei prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta comprende un caso: presenza di frammenti di vetro in un lotto di Sushigari, prodotto a base di zenzero affettato sott’aceto in barattoli di vetro da 140 g l’uno, confezionati dall’azienda Sushi Daily, dalla Cina, via Germania (leggi approfondimento).
Tra i lotti respinti alle frontiere od oggetto di informazione, l’Italia segnala: migrazione di cromo, nichel, manganese e livello di migrazione complessiva troppo elevato, da macchine per la pasta dalla Cina.
Questa settimana tra le esportazioni italiane in altri Paesi che sono stati segnalati ritiri dal mercato, la Svezia segnala un’allerta per epidemia di possibile origine alimentare (Salmonella typhimurium monofasico) causata da salame di tartufo fresco; la Germania segnala la presenza di frammenti di vetro in passata di pomodoro.
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