giovedì 22 gennaio 2015

Produceva mozzarelle senza latte: sequestro in un caseificio del salernitano


Avete presente le contraffazioni alimentari? Beh, qui siamo oltre. A Serre (Salerno), i carabinieri dei Nas hanno sequestrato un caseificio cheproduceva mozzarelle senza approvvigionarsi di latte. Nell'operazione sono stati sequestrati anche 700 chili di prodotti caseari non tracciati e di prodotti in corso di lavorazione.
Nel caseificio i militari hanno trovato ingenti quantitativi di cagliata proveniente dall'est Europa e vari tipi di prodotti caseari provenienti da altri caseifici e dalla grande distribuzione alimentare. Alcuni di questi prodotti erano scaduti e altri rovinati. Secondo gli investigatori, vista l'assenza di latte da utilizzare come materia prima nel caseificio si produceva mozzarella mescolando alla cagliata i latticini ritirati dal mercato, aggiungendo prodotti chimici (come acido citrico e ipoclorito di sodio, anch'essi trovati dai carabinieri nel caseificio) per rendere le mozzarelle artificiosamente più presentabili e gustose.
Sempre secondo i carabinieri l'affumicatura di alcuni prodotti avveniva utilizzando il retro di un furgone in disuso nel quale venivano sistemati gli alimenti e poi convogliati i fumi prodotti in fusti metallici bruciando cartone stampato e altro materiale di rifiuto. Il titolare del caseificio è stato denunciato alla magistratura per detenzione di prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione e destinati alla frode commerciale in quanto preparati con ingredienti non più genuini e provenienti da attività produttive altrui. All'imprenditore si contestano anche i reati ambientali relativi allo smaltimento dei rifiuti e all'attività di affumicatura degli alimenti.
http://www.quotidiano.net/salerno-i-nas-scoprono-caseificio-che-produce-mozzarelle-senza-latte-1.597503

lunedì 12 gennaio 2015

Cina, carne di maiale contaminata Oltre mille tonnellate sotto sequestro

La polizia cinese ha posto sotto sequestro oltre mille tonnellate di carne di maiale contaminata proveniente da animali morti per malattia; 75 persone responsabili della frode sono già state perseguite penalmente

È di oltre 110 arresti il bilancio di un'operazione di polizia in Cina che ha colpito undici gruppi ritenuti responsabili della vendita di carne di maiale contaminata proveniente da animali morti per malattia. Nell'operazione, le forze dell'ordine hanno anche confiscato oltre mille tonnellate di carne e 48 tonnellate di olio da cucina di origine animale. Lo riferisce un rapporto del ministero della Pubblica sicurezza cinese.



I gruppi all'origine dello scandalo alimentare sono accusati di avere acquistato a basso prezzo i maiali malati da allevatori compiacenti a partire dal 2008, e di avere pagato tangenti alle autorità sanitarie per ottenere in cambio certificati di qualità del prodotto, poi rivenduto in undici province dell'area centro-meridionale del Paese. Le indagini sullo scandalo alimentare erano cominciate nel 2013.

Settantacinque persone responsabili della frode sono già state perseguite penalmente, scrive l'agenzia Xinhua, e la carne prodotta è all'attenzione degli inquirenti. La carne di maiale è uno dei più importanti cibi nella dieta cinese ed è stata nel recente passato al centro di altri scandali: nel 2013, i resti di oltre diecimila maiali sono stati ritrovati nel fiume Huangpu, dopo che un'operazione di polizia aveva sgominato una banda che rivendeva le carcasse sul mercato nero.

Uno degli scandali più noti di carne avariata è avvenuto la scorsa estate e ha coinvolto il gruppo di Shanghai Husi, controllata della statunitense Osi, che secondo un reportage mandato in onda sull'emittente cinese Dragon tv, utilizzava carne avariata o di cattiva qualità per rifornire le grandi catene di fast food, come McDonald's, presenti in Cina. A seguito della scandalo, i fast food che si rifornivano dall'azienda di Shanghai hanno per alcuni giorni ritirato i prodotti a base di carne dai propri punti vendita.

In Italia nessuna traccia di carne contaminata
L’Italia non ha importato carni di maiale fresche, refrigerate, congelate e neanche salami o frattaglie dalla Cina che si conferma essere il Paese con maggiori rischi per la sicurezza alimentare. È quanto emerge da un analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’ultimo anno, in riferimento all’ultimo scandalo alimentare in Cina. La spinta verso la crescita dell’economia cinese ha determinato conseguenze sul piano della sicurezza alimentare ed ambientale i cui effetti si fanno sentire.

Lo scandalo della carne di maiale che segue di qualche anno quello della presenza di melanina nel latte che ha portato morti per avvelenamento e paura nei diversi continenti, è la conseguenza di una politica di contenimento esasperato dei costi, legittimati sull’altare di un libero mercato senza regole.

Le importazioni di prodotti agricoli ed alimentari cinesi in Italia sono stimate in oltre mezzo miliardo di euro nel 2014 e riguardano tra l’altro concentrato di pomodoro, miele, riso ed aglio. Secondo i dati del sistema di allerta comunitario, il gigante asiatico si classifica al primo posto nella commercializzazione di cibi a rischio per la salute con ben 446 allerte pari al 14% del totale.
http://www.italiaatavola.net/articolo.aspx?id=37809

Arriva la pasta in formato 3D. Barilla sceglie i boccioli di rosa, le lune e gli alberelli. Per il momento sono solo allegri prototipi

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La Rosa di Loris Tupin durante la fase di cottura diventa una rosa.
Thingarage ha indicato i tre modelli di pasta 3D, ottenuta con stampanti tridimensionali, che hanno vinto il concorso promosso qualche mese fa da Barilla. Al concorso hanno partecipato più di 500 designer di 20 paesi, con circa 200 progetti.

La società di Parma da noi interpellata non ha ancora deciso se e quale sarà il futuro dei prototipi. Una cosa è certa, riuscire a trasformare i modelli 3 D in linee di prodotto è un’operazione complicata. O si inventa un nuovo sistema di produzione oppure  bisogna trovare il modo di “modificare”  la trafilatura  tradizionale.

pasta 3d
Vortipa assomiglia ad un vortice
La lista dei vincitori vede ai primi posti la Rosa di Loris Tupin. Un designer francese che ha proposto un modello a forma di bocciolo, che durante la fase di cottura diventa una rosa.

 Il secondo modello si chiama Vortipa ed è firmato da Danilo Spiga e Luis Fraguarda, un team di product designer cagliaritani. Il prototipo assomiglia ad un vortice, che capovolto sembra un albero di Natale .
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La pasta Lune ha la forma di una palla con dei crateri per legare meglio il sugo
Il terzo modello si chiama Lune ed è firmato da  Alessandro Carabini, un designer italiano che lavora a Parigi. La pasta è una palla con dei crateri  creati per legare meglio il sugo.

Sara Rossi

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lunedì 5 gennaio 2015

Brescia, al nido alimenti destinati ai profughi



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Alimenti destinati alla mensa dei profughi e degli indigenti sono finiti sulle tavole di una scuola dell’infanzia.
La partita di cibi è stata posta sotto sequestro dall’Asl di Brescia che ha anche depositato in Procura una notizia di reato per truffa aggravata.
Cosa è successo?L’Asl di Brescia, nei giorni scorsi, durante i controlli ordinari in tema di prevenzione nell’ambito del l’igiene degli alimenti, ha rinvenuto nella mensa dell’asilo nido di una scuola dell’Ovest bresciano, il cui rifornimento alimentare e gestione sono in capo ad una società cooperativa, una partita di pasta e riso, perfettamente commestibile, riportante la dicitura “Aiuto UE prodotto non commerciabile”.
Gli accertamenti prontamente avviati hanno previsto la collaborazione con l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura e sono terminati il 22 dicembre scorso con il deposito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Brescia di notizia del reato nei confronti della cooperativa che gestisce la mensa per “Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”, previsto dall’articolo 640 bis del Codice Penale, in quanto, si legge nella nota dell’ Asl bresciana,  venivano utilizzati alimenti provenienti dalla Comunità Europea e destinati alle persone indigenti per la preparazioni dei pasti nella mensa scolastica.
“Nel corso dell’ispezione”- continua la nota dell’Azienda sanitaria locale, il personale di vigilanza della Direzione Gestionale Distre ttuale n.4, ritenuta anomala la pre senza degli alimenti presso la mensa, ha provveduto al sequestro cautelativo degli stessi e ha avviato accertamenti per appurare la sussistenza di eventuali illeciti amministrativi e penali collegati alla fornitura ed utilizzo degli alimenti rinvenuti”.
“Gli alimenti sequestrati sono prodotti destinati al consumo, rispettano tutti i requisiti igienico sanitari ma fanno parte di derrate alimentari provenienti da aiuti comunitari destinati a strutture caritative senza fini di lucro.
L’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, Organismo italiano con competenza per l’erogazione di aiuti, contributi, premi ed interventi comunitari, stabilisce le modalità di distribuzione di questi aiuti”, chios ala nota di via Duca degli Abruzzi. L’indagine dell’Asl si è concentrata sul fatto che “gli alimenti sono stati rivenuti e utilizzati in una struttura diversa da qu ella a cui sono stati destinati”.
http://www.quibrescia.it/cms/2014/12/31/brescia-al-nido-alimenti-destinati-ai-profughi/