lunedì 12 gennaio 2015

Cina, carne di maiale contaminata Oltre mille tonnellate sotto sequestro

La polizia cinese ha posto sotto sequestro oltre mille tonnellate di carne di maiale contaminata proveniente da animali morti per malattia; 75 persone responsabili della frode sono già state perseguite penalmente

È di oltre 110 arresti il bilancio di un'operazione di polizia in Cina che ha colpito undici gruppi ritenuti responsabili della vendita di carne di maiale contaminata proveniente da animali morti per malattia. Nell'operazione, le forze dell'ordine hanno anche confiscato oltre mille tonnellate di carne e 48 tonnellate di olio da cucina di origine animale. Lo riferisce un rapporto del ministero della Pubblica sicurezza cinese.



I gruppi all'origine dello scandalo alimentare sono accusati di avere acquistato a basso prezzo i maiali malati da allevatori compiacenti a partire dal 2008, e di avere pagato tangenti alle autorità sanitarie per ottenere in cambio certificati di qualità del prodotto, poi rivenduto in undici province dell'area centro-meridionale del Paese. Le indagini sullo scandalo alimentare erano cominciate nel 2013.

Settantacinque persone responsabili della frode sono già state perseguite penalmente, scrive l'agenzia Xinhua, e la carne prodotta è all'attenzione degli inquirenti. La carne di maiale è uno dei più importanti cibi nella dieta cinese ed è stata nel recente passato al centro di altri scandali: nel 2013, i resti di oltre diecimila maiali sono stati ritrovati nel fiume Huangpu, dopo che un'operazione di polizia aveva sgominato una banda che rivendeva le carcasse sul mercato nero.

Uno degli scandali più noti di carne avariata è avvenuto la scorsa estate e ha coinvolto il gruppo di Shanghai Husi, controllata della statunitense Osi, che secondo un reportage mandato in onda sull'emittente cinese Dragon tv, utilizzava carne avariata o di cattiva qualità per rifornire le grandi catene di fast food, come McDonald's, presenti in Cina. A seguito della scandalo, i fast food che si rifornivano dall'azienda di Shanghai hanno per alcuni giorni ritirato i prodotti a base di carne dai propri punti vendita.

In Italia nessuna traccia di carne contaminata
L’Italia non ha importato carni di maiale fresche, refrigerate, congelate e neanche salami o frattaglie dalla Cina che si conferma essere il Paese con maggiori rischi per la sicurezza alimentare. È quanto emerge da un analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’ultimo anno, in riferimento all’ultimo scandalo alimentare in Cina. La spinta verso la crescita dell’economia cinese ha determinato conseguenze sul piano della sicurezza alimentare ed ambientale i cui effetti si fanno sentire.

Lo scandalo della carne di maiale che segue di qualche anno quello della presenza di melanina nel latte che ha portato morti per avvelenamento e paura nei diversi continenti, è la conseguenza di una politica di contenimento esasperato dei costi, legittimati sull’altare di un libero mercato senza regole.

Le importazioni di prodotti agricoli ed alimentari cinesi in Italia sono stimate in oltre mezzo miliardo di euro nel 2014 e riguardano tra l’altro concentrato di pomodoro, miele, riso ed aglio. Secondo i dati del sistema di allerta comunitario, il gigante asiatico si classifica al primo posto nella commercializzazione di cibi a rischio per la salute con ben 446 allerte pari al 14% del totale.
http://www.italiaatavola.net/articolo.aspx?id=37809

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