mercoledì 3 aprile 2013

L’INTOLLERANZA AL NICHEL SPIEGATA IN UN LIBRO (DI CUCINA) Scritto da Giuseppe Capano il 3 aprile 2013 – 15:06 -

Libro intolleranza al nichel copertina 318Faccio raramente post di questo tipo perché il sospetto di fare pubblicità occulta è sempre nell’aria e l’idea di per se non mi piace affatto, già ne siamo inondati e spesso senza rendercene conto.
Ma ci sono eventi ed eventi, alcuni toccano temi che mi sono cari o al contrario che conosco poco pur essendomi in qualche modo impegnato ad approfondirne i temi nel campo alimentare, salutistico, del benessere e ancora prima della buona cucina.
È questo il caso, si parla di un intolleranza su cui in diversi hanno sollecitato il mio intervento, ma su cui conosco poco malgrado la mia grande esperienza in tante altre patologie (sottolineo esperienza di cuoco attento alla buona alimentazione, ai medici va lasciato tutto il resto delle competenze come è giusto e ovvio che sia).
Il tema del contendere è il Nichel, la sua presenza in molti alimenti, le conseguenze che porta in chi, purtroppo, ne cade vittima suo malgrado, il cosa, come e quando ruota intorno al corretto agire, quale funzione una buona cucina può avere nell’ottica di un aiuto concreto a chi ne soffre.
Ne avevo già parlato in questo post annunciando l’intenzione di occuparmene più attivamente; so che le scuse servono a poco, onestamente però sono sommerso da altri progetti tutti molto interessanti e coinvolgenti,ma non dispero di occuparmene appena si apre uno spiraglio.
Osando potrei pensare anche di scriverne un libro, chissà!!!
Nell’attesa è comunque doveroso segnalare chi questo problema lo ha affrontato in prima persona e ha messo a disposizione tutta la sua esperienza in un sito prima e in un libro dopo, credo uno strumento molto prezioso per chi affronta il problema nichel.
Il libro viene presentato tra circa una settimana e questo è un invito aprendere in considerazione l’opportunità, trovate tutte le informazioni del caso qui, in ogni caso l’appuntamento è per giovedì 11 aprile alle 20.30 a Milano.
Tiziana, l’autrice, è gentilmente e umilmente intervenuta anche nel post che citavo dando consigli preziosi e informazioni utili e chiedendo perdono per un appunto fatto su una mia inesattezza.
In realtà non c’è bisogno di chiedere alcun perdono o porgere scuse,anzi si tratta di ringraziare da parte mia chi introduce elementi di preziosa informazione che possono essere utili a me come a tanti altri.
Vi trascrivo la mia risposta a Tiziana, non per ego, ma per sollecitare chiunque a intervenire su quello che scrivo, preferisco pensare a me come a un bambino che ancora deve crescere e imparare piuttosto che ad un vecchio che sa già tutto!!!
“Cara Tiziana,
può fare tutti gli appunti che ritiene necessari, per me sono informazioni preziose.
L’umiltà prima di tutto e il sapere che c’è sempre qualcuno che sa meglio di te, questo è quello che mi guida.
Grazie e a presto.”
Per finire due note ufficiali che accompagnano la presentazione del libro
“………………Questo libro nasce per una ragione molto semplice: è un’insieme di informazioni che non sono mai riuscita a trovare quando mi servivano. Cercavo ricette appetitose e immagini attraenti, dalle quali trasparisse empatia verso le persone con intolleranze alimentari e le loro difficoltà quotidiane, cercavo idee per proporre dei piatti che tutti potessero condividere, senza neanche rendersi conto che erano privi di nichel………………..”
“……………………………….Le allergie e le intolleranze alimentari oggi meglio definite come “reazioni avverse agli alimenti”, sono in aumento in Italia e nel mondo occidentale, al pari delle allergie in generale. Secondo quanto pubblicato dall’ISTAT, le allergie e le intolleranze rappresentano il 9.9% delle malattie più diffuse. Si parla di “reazioni avverse agli alimenti” ogniqualvolta vi è un disturbo legato all’assunzione di un cibo o sussistono difficoltà da parte dell’organismo a digerire o ad assimilare un dato alimento. Nonostante il continuo aumento di queste patologie, parecchi dubbi permangono su alcuni meccanismi che ne stanno alla base, così come molte incertezze si riscontrano nella diagnosi di laboratorio, talvolta affidata a metodologie inadeguate e spesso anche poco attendibili sul piano tecnico-scientifico. Le “reazioni avverse al cibo” rappresentano un fenomeno di recente evidenza. Ciò determina una continua evoluzione nell’acquisizione di nuovi dati e nuove metodologie che interessano sia la fisiopatologia che la diagnosi………………………………..”

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