mercoledì 30 maggio 2012

Negli USA chiude il più antico ristorante italiano d’America 'Fior d'Italia' stroncato da crisi; fu aperto nel 1886





Con una storia alle spalle lunga 126 anni, era diventato oramai una leggenda nella Baia di San Francisco, ma la crisi economica non lo ha risparmiato. “Fior d’Italia”, il più antico ristorante italiano degli Stati Uniti, ha chiuso i battenti. Lo riporta il San Francisco Chronicle.
“Abbiamo passato tempi duri e quando ci siamo trasferiti dal numero 601 di Union la cosa non ci ha aiutato. Sul piano finanziario non ce la facevamo più” ha detto uno dei soci, Trudy Audieri, sottolineando che “abbiamo tutti il cuore spezzato”. Sono già numerosi i post che corrono su twitter da parte dei clienti affezionati, come “è un giorno triste per la baia” e “San Francisco ha perso un’altra pietra miliare della ristorazione italiana”.
Era il primo maggio del 1886 quando Fior d’Italia apriva le sue porte nella North Bay di San Francisco, grazie a Angelo Del Monte e “Papa” Marianetti, e per soli cinque centesimi veniva servito vitello rosolato, minestrone, insalata e dessert. Con gli anni è cresciuto e nemmeno il terremoto del 1906 e due incendi – uno pochi anni dopo l’apertura e uno nel 2005 – lo avevano messo in ginocchio. “La cucina è ‘vecchia scuola’ e il cibo è ottimo”, ha affermato Charles Tynes, cliente del locale.
Ma per Audieri la storia di Fior d’Italia forse non è ancora un capitolo chiuso definitivamente: insieme al marito Gianni, chef del ristorante dal 1982, spera in futuro di avere la capacità finanziarie per riaprire questo pezzo di storia della cucina italiana d’Oltreoceano. “Sono dentro questo business da quando avevo 16 anni e mezzo – ha concluso Gianni – e adesso ne ho 75. La pensione? Non ci penso nemmeno”.
http://www.blogville.it/negli-usa-chiude-il-piu-antico-ristorante-italiano-damerica.html

La mafia gestisce la più grande catena di ristoranti Leggi tutto: http://www.ultimaora.net/notizie-cronaca/la-mafia-gestisce-la-piu-grande-catena-di-ristoranti.html Diventa fan: http://www.facebook.com/pages/Ultima-Ora/123830797707593




Ma quale McDonald o Burger King. La holding della ristorazione più grande d’Italia è quella della criminalità organizzata. Mafia, ’ndrangheta, camorra, sacra corona unita. Conta 5mila locali, 16mila addetti e un fatturato di oltre un miliardo l’anno. A snocciolare i numeri è Lino Stoppani, persidente della Fipe, la federazione italiana pubblici esercizi di Confcommercio, che ripercorre i passi del libro Soldi sporchi, del procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso. Ma c’è dell’altro. Perché se i numeri di ristoranti, paninoteche, trattorie in mano alla criminalità organizzata è elevato, esiste il rischio concreto che con la crisi molti locali siano conquistati dalla mafia o chi per essa. «I pubblici esercizi – spiega il persidente Fipe – sono indeboliti dalla crisi e dalle difficoltà di accesso al credito. È una condizione di fragilità in cui è facile cadere vittime degli usurai o di chi con l’illusione di un grande affare riesce a impadronirsi dell’attività. La mafia ha così terreno facile per infiltrarsi e sottrarre aziende per gestirle in proprio con il solo obiettivo di riciclare denaro sporco». «Per lottare veramente contro le mafie – ha concluso Stioppani – è necessario affiancare alle operazioni di contrasto portate avanti dalle forze dell’ordine e dalle procure un’attività di cultura alla legalità e all’onestà che deve partire dalle scuole. Bene dunque il coinvolgimento degli studenti anche con iniziative di piazza in concomitanza con le celebrazioni più solenni».

Alimentare:Inran,cibo ricco fibre per coniugare gusto-salute E' quanto emerso dalla quinta conferenza internazionale sulla 'fibra alimentare'




(ANSA) - ROMA, 29 MAG - La fibra sembra rappresentare la nuova sfida dell'industria alimentare per coniugare gusto e salute. E' quanto emerso dalla quinta conferenza internazionale sulla 'Fibra Alimentare', con oltre 250 partecipanti provenienti da 38 Paesi europei ed extra-europei, organizzata a Roma dal 7 al 9 maggio scorso dall'Inran, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, con il sostegno dell'Icc, International Association for Cereal Science and Technology. Tra i temi affrontati il rapporto tra consumo di fibra e salute, gli effetti benefici dei composti associati alle fibre alimentari, la formulazione di alimenti ricchi in fibra e le tecnologie per la loro produzione e la loro accettazione da parte del consumatore.

Si è parlato anche di questione più "tecniche" come i metodi analitici per la determinazione della fibra, le problematiche dell'etichettatura nutrizionale e delle banche dati, la differenza tra fibre naturali e fibre isolate o sintetiche.

E' emersa la necessità di azioni sinergiche da parte di scienza e industria al fine soddisfare le necessità del consumatore attraverso prodotti sempre più innovativi.

Consegnati anche quattro premi ai migliori poster: - il General Mills Award for HealthInnovation è andato ad Elin Johansson, della Lund University (Svezia) per un poster su "L'assunzione di pasti serali ricchi di orzo stimola il rilascio di GLP-1, migliora la tolleranza al glucosio e la regolamentazione dell'appetito e diminuisce l'apporto energetico volontario". Questo studio interdisciplinare si è contraddistinto per il carattere innovativo e per aver sviluppato in particolare l'associazione tra il consumo di fibra o cereali interi e i miglioramenti nella salute dell'uomo.

- Gli ICC awards for Cereal Fibre Research, sponsorizzati dalla Kraft Foods sono stati vinti da due giovani ricercatrici: Mette Kristensen dell'Università di Copenhagen per il poster "I á-glucani dell'avena e dell'orzo inducono sazietà e riducono l'apporto energetico - studio su effetti acuti e a breve termine" e a Rosa Montella, dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale "A. Avogadro", Torino, per il poster su "Determinazione della fibra alimentare, attività antiossidante, e contaminanti in frazioni di grano perlato usato come ingrediente di nuovi alimenti funzionali".

- Il Wiley-Blackwell Award for Dietary Fibre Research è andato a DamienBelobraijdic, CSIRO, Australia, per il poster "Riduzione della adiposità in ratti maschili proni o resistenti all'obesità grazie all'amido resistente dietetico".(ANSA).
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSAhttp://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/alimentazione/2012/05/29/Alimentare-Inran-cibo-ricco-fibre-coniugare-gusto-salute_6948905.html

domenica 27 maggio 2012

Cannibale vendeva carne umana spacciandola per carne di struzzo




La notizia è di quelle raccapriccianti. In Cina è stato arrestato un uomo che è accusato di aver ucciso dozzine di persone, soprattutto giovani, e di aver venduto le carni al mercato come carne di struzzo.
Lo spettacolo che si è presentato ai poliziotti è degno del peggior film dell’orrore: bulbi oculari conservati sotto alcool e brandelli di carne umana appesi al soffitto a seccarsi. Zhang Yongmin, questo il nome della persona arrestata nel suo villaggio di Nanmen, nella provincia di Yunnan, aveva già scontato 20 anni di prigione per omicidio.
Il cannibalismo e’ un argomento piuttosto sensibile in Cina; durante gli anni della Rivoluzione culturale veniva praticato come modo simbolico di eliminazione degli avversari del comunismo.
fonte http://www.scattidigusto.it/2012/05/25/cannibale-vendeva-carne-umana-spacciandola-per-carne-di-struzzo/#.T793MLJ9an8.facebook

Ispezione dei Nas alla mensa scolastica di Vaiano dopo un caso di ricotta blu


nas




17 Maggio 2012 C Categoria: CronacaPrimopianoVita in provincia
Ispezione dei carabinieri del Nas questa mattina nella mensa della scuola elementare di Vaiano. I carabinieri sono intervenuti dopo che era stata segnalata della ricotta blu. A quanto pare la segnalazione era partita dalla stessa mensa come autotutela. Così stamani i militari si sono presentati alla mensa e hanno preso in consegna il lotto di ricotta di cui faceva parte il campione incriminato. Dai primi accertamenti sembra che tutto sia regolare. Probabilmente si è trattato di un piccolo incidente di percorso. A quanto pare le indicazioni sulle confezioni vengono scritte proprio con un pennarello blu. Potrebbe quindi essere stato l’inchiostro a contaminare in un solo punto la ricotta, forse a causa di una rottura accidentale della carta che avvolge la confezione. In ogni caso il Nas ha prelevato i campioni sui quali proseguiranno gli accertamenti.
http://www.liquida.it/preview/carabinieri-del-nas/19680787,19811028,19806872,19784733,19773346,19778867/?r=aHR0cDovL3d3dy5saXF1aWRhLml0L2NhcmFiaW5pZXJpLWRlbC1uYXMv

Blitz dei Nas in una rosticceria




Genova - Vendeva prodotti industriali spacciandoli per artigianali o di propria produzione: pasta fresca, arrosti ed altri generi alimentari. Che sono finiti nel mirino dei carabinieri del Nas. Parte di essi sono stati messi sotto sequestro. A finire nei guai la titolare di una rinomata gastronomia di Santa Margherita.
Dovrà rispondere del reato di tentata truffa aggravata. I Nas hanno sequestrato anche le etichette sulle quali in maniera fasulla si affermava che gli alimenti erano prodotti in proprio. In realtà venivano acquistati da aziende industriali della zona.


Leggi l'articolo completo: Santa margherita ligure - Blitz dei Nas in una rosticceria | Liguria | Levante | Il SecoloXIX 

http://www.liquida.it/preview/carabinieri-del-nas/19765699,19811028,19806872,19784733,19773346,19778867/?r=aHR0cDovL3d3dy5saXF1aWRhLml0L2NhcmFiaW5pZXJpLWRlbC1uYXMv

Prosciutti crudi irregolari, maxi sequestro nel modenese




I carabinieri del Nas di Parma, al termine di un’ispezione effettuata presso un prosciuttificio della provincia di Modena, hanno posto sotto sequestro cautelativo sanitario circa 91.000 prosciutti crudi, in parte freschi ed in parte già stagionati e pronti per essere immessi in commercio. I militari del Nucleo emiliano hanno infatti constatato che tali prodotti, tutti di provenienza estera (Belgio, Olanda e Germania) erano privi della bollatura sanitaria. Tale contrassegno, previsto dalla normativa comunitaria, viene impresso all’atto dell’ingresso del prodotto nello stabilimento ed individua l’opificio che ha effettuato la lavorazione del prodotto. La sua apposizione è pertanto indispensabile al fine di garantire la rintracciabilità dell’alimento e la sicurezza per il consumatore.
Nel corso dell’attività ispettiva, inoltre, sono emerse irregolarità sull’omessa attuazione del piano di autocontrollo aziendale, che comporterà l’applicazione di sanzioni amministrative per un ammontare massimo di diverse migliaia di euro.
La titolare del prosciuttificio è stata segnalata alla competente Autorità Sanitaria. Il dissequestro dei prosciutti è subordinato all’apposizione del prescritto bollo sanitario su ogni singolo pezzo, procedura da eseguirsi sotto la stretta vigilanza del Servizio Veterinario competente. Il valore commerciale dei prosciutti posti sotto vincolo e’ di circa 2milioni e 500mila euro.
http://www.bologna2000.com/2012/03/29/prosciutti-crudi-irregolari-maxi-sequestro-nel-modenese/

Maxi truffa alimentare: grasso di bovino venduto come carne da macinato Sequestro alla Solacar di Agna: sigilli a 30 tonnellate di scarti alimentari. Martedì prossimo il processo




AGNA. Grasso di bovino per uso industriale venduto come carne per il settore alimentare: 30 tonnellate sequestrate, più altre 150 che si sospetta siano state vendute in questi ultimi anni. È quando scoperto dagli uomini della Guardia di finanza di Padova a fine 2010, quando sono entrati alla Solacar Srl di via Cimitero 12 ad Agna, azienda di proprietà di Giulio Francese, 64 anni, originario di Fiesso d’Artico ma ora residente a Chioggia. L’accusa è pesante: commercio di sostanze alimentari nocive (articolo 444 del codice penale). A Francese viene contestata anche un’evasione fiscale di circa un milione di euro. L’indagine è durata quasi due anni e martedì ci sarà la prima udienza del processo.
Gli uomini delle fiamme gialle sono arrivati alla Solacar di Agna battendo il filone investigativo della commercializzazione delle carni. Si sono presentati nell’azienda di via Cimitero insieme ai veterinari dell’Usl 17, riscontrando una situazione allarmante. Sul posto infatti sono state trovate 30 tonnellate di grasso bovino di “terza categoria”, quello che normalmente viene utilizzato per uso industriale. Era conservato in alcuni bancali all’interno di due celle frigorifere. Secondo quanto riscontrato dai militari l’azienda era pronta a commercializzarlo come macinato ad alcuni grossisti. Subito è scattato il sequestro, con le relative indagini per capire dove fosse destinata la merce. L’inchiesta infatti coinvolge anche altre procure in tutto il territorio nazionale, oltre ovviamente a quella di Padova.
Gli accertamenti fiscali condotti poi dal nucleo di polizia tributaria di Padova, con l’aiuto delle autorità sanitarie, hanno permesso di accertare un vorticoso giro di fatture false che serviva sia a coprire la provenienza illegale della carne, sia ad evadere il fisco.
Tuttavia non è la prima volta che la Solacar di Agna finisce nei guai per partite di carne avariata. A gennaio dello scorso anno infatti il Dipartimento di prevenzione del servizio veterinario dell’Usl 17 ha disposto il sequestro sanitario cautelare di una partita di trippa di bovino congelata nella casa di riposo di Monselice. Oltre a non essere confezionata nel modo regolamentare, si presentava con un aspetto decisamente “sospetto”. Il sequestro è stato poi convalidato con un’ordinanza dal sindaco Francesco Lunghi. La partita di trippa di bovino, tagliata e congelata, era composta da 16 vaschette del peso complessivo di 23,40 chilogrammi, confezionate il 27 agosto 2009 con data di scadenza 27 agosto 2012. Due gli appunti che hanno condotto al sequestro. Innanzitutto la ditta fornitrice, la Solacar srl, «non era autorizzata al sezionamento, porzionatura e confezionamento della trippa». Inoltre «due vaschette presentano alterazione di colore dovuto a cattiva conservazione»: cinque vaschette sono state prelevate come campioni per la richiesta di esame batteriologico. Le restanti 11 sono state poste sotto sequestro.
Ancora guai ad aprile 2009, quando i carabinieri del Nas di Padova sequestrarono oltre due tonnellate di carne congelata. La carne, congelata nel 2006 e nel 2007, aveva superato i due anni di conservazione previsti per legge. C’erano carrè di vitello, animelle di vitello, tronchetto di bovino, fesa di bovino, filetto di vitello, roastbeef e spalla: tutti alimenti pronti ad essere venduti ai grossisti.
http://www.liquida.it/preview/carabinieri-del-nas/19806872,19811028,19806872,19784733,19773346,19778867/?r=aHR0cDovL3d3dy5saXF1aWRhLml0L2NhcmFiaW5pZXJpLWRlbC1uYXMv

sabato 26 maggio 2012

Agricoltura moderna 'avvelena' la nostra salute e la Terra Libro nero dell'agricoltura,l'impatto su di noi e sull'ambiente




(ANSA) - ROMA, 25 MAG - L'agricoltura su scala industriale, fatta di serre, coltivazioni intensive, agrofarmaci, rischia di ''avvelenare'' la nostra salute e l'ambiente: molte delle sostanze usate finiscono direttamente nei nostri piatti o nell'acqua che beviamo, mentre i prodotti coltivati in serra di fatto sono meno ricchi di vitamine e minerali.

Sono solo alcuni dei rischi che emergono dal libro-inchiesta dell'agronomo Davide Ciccarese, 'il libro nero dell'agricoltura' (Ponte alle Grazie).

La salute dei consumatori e' messa a rischio dal massiccio uso di agrofarmaci (pesticidi, concimi etc): ''i nitrati usati come concimi - spiega l'esperto all'ANSA - sono cancerogeni sopra determinate dosi''. Il rischio non e' remoto se pensiamo che ''le piante coltivate in serra sono concimate con soluzioni liquide che abbondano di azoto. Per di piu' se le piante non ricevono luce adeguata (come in serra) accumulano molti nitrati nelle foglie''. Altre sostanze vengono aggiunte (per esempio conservanti) a frutta e verdura lungo la filiera che porta i prodotti sul mercato. Quindi noi consumatori assorbiamo nitrati da diverse fonti: almeno il 37% della frutta e verdura che mangiamo presenta sostanze chimiche e da studi Usa emerge che dei circa 300 agrofarmaci in uso (che spesso finiscono dispersi in ambiente, acqua, aria e frutta e verdura) oltre 50 sono cancerogeni e interferiscono col sistema endocrino.

E al rischio potenziale delle sostanze nocive, si aggiungono carenze di sali minerali, vitamine e altri elementi nutritivi che le piante in serra non riescono a generare a causa della crescita veloce, della scarsa disponibilita' di luce e di tutti i microelementi che offre un terreno di coltura normale.

Anche la salute della Terra e' messa in pericolo dall'agricoltura industriale, conclude: ''nel mondo il 25% delle terre emerse risulta eroso gravemente (il 30% in Italia), la terra coltivabile nel 1970 disponibile era di 0,38 ettari procapite, di 0,23 nel 2000, e' la proiezione per il 2050 e di 0,15''. (ANSA).
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martedì 22 maggio 2012

Salute: nasce il 'Food Coach', allenatore dell'alimentazione Progetto Nestle' per educare le famiglie al vivere sano


(ANSA) - MILANO, 16 MAG - Oggi per vivere meglio si puo' contare anche sul Food Coach, una sorta di 'allenatore dell'alimentazione'. Non serve una laurea o una palestra: basta la voglia di imparare, di prendersi cura di se' e delle persone che ci circondano. La salute, in pratica, riparte dai piccoli gesti quotidiani, come ha spiegato Nestle' oggi a Milano nel presentare il progetto del 'Food Coaching'.

I food coach sono ''coloro che, all'interno di una famiglia, che siano coppie o gruppi, ma anche tate e zii, insegnanti, amici e colleghi, diventano naturalmente gli effettivi responsabili dell'alimentazione e del benessere di tutti i componenti, e offrono loro in modo semplice e divertente quegli strumenti utili per un corretto stile di vita''.

Il progetto si basa sulla consapevolezza che devono essere ''gli stessi componenti della famiglia a farsi portavoce diretti della corretta alimentazione, con l'obiettivo che ciascuno si faccia a sua volta ambasciatore del mangiar sano e dello stare in forma''. E sono gia' stati coinvolti quattro 'ambasciatori speciali': Michele Monina, pluripapa' e blogger di 'Che forte!'; Elena Valsecchi, food e mamma blogger di 'Nella cucina di Ely'; Annamaria Pizzinato, nonna e blogger di 'Che forte!'; e Massimilla Manetti Ricci, farmacista e mamma blogger del 'Serpente di Galeno'. Il loro obiettivo sara' trasmettere in famiglia, agli amici, ma anche a tutti coloro che li seguono attraverso il loro blog, quello che hanno imparato, raccontando con testimonianze di vita vissuta come hanno fatto tesoro degli insegnamenti e come li hanno messi in pratica nella vita di tutti i giorni.

''Oggi la buona alimentazione giornaliera si gioca in diverse e molteplici partite - racconta Manuela Kron, direttore Corporate Affairs di Nestle' Italiana - ed ognuna deve avere dei bravi allenatori. Basti pensare, ad esempio, come attorno alla tavola dei bambini ruotino oggi diversi profili ed ognuno puo' e dovrebbe apportare uno stimolo positivo: dai genitori alla maestra, dalla tata ai nonni''.

Per tutti gli aspiranti Food Coach l'appuntamento e' sul sito foodcoaching.nestle.it, dove e' possibile effettuare un quiz per testare il proprio livello di consocenza, conoscere le storie dei quattro Food Coach e seguire i loro aggiornamenti, ma anche scoprire tutte le attivita' e gli eventi del programma. Infine, esiste anche un'applicazione dedicata per iPhone, chiamata Buonalavita Trainer. (ANSA).
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Con le tecnologie salumi piu' magri e con meno sale Eurocarne e Assica insieme per la salute in tavola



(ANSA) - ROMA, 22 MAG - Gli italiani vanno ghiotti di salumi: il consumo pro capite l'anno 20 chilogrammi. Una passione alla Jacovitti che vede ora farsi piu' stretto il binomio salumeria e salute. Si adatta infatti ai nuovi stili alimentari e riduce sale e grassi uno dei simboli della tradizione agroalimentare italiana come la salumeria - che nel 2011 ha raggiunto la soglia del miliardo di euro in esportazioni. ''Tutto questo e' possibile grazie alle nuove tecnologie - spiega Giovanni Ballarini, antropologo alimentare e presidente dell'Accademia italiana della cucina (Aic) - che permettono una migliore conservazione del prodotto e dunque una riduzione del sale, utilizzato con funzione antibatterica e antimicrobica''. La tendenza, continua l'esperto, ''sarà quella di consumare salumi più giovani, meno stagionati''. E così, grazie anche al fattore tempo, «inteso come minore stagionatura, i salumi necessitano di inferiori quantità di sale».

Cifre alla mano, in Italia si consumano circa 30 milioni di prosciutti crudi e 45 milioni di cotti. E nella classifica del gusto e dei consumi, salgono il salame cacciatore e lo strolghino (un salame tipico delle province di Parma e Piacenza, ottenuto con le rifilature magre del culatello e del fiocco di prosciutto), «salumi gustosi e con una stagionatura breve», dice Ballarini. Questi i temi del convegno, promosso da Assica, in programma giovedì 24 maggio ad Eurocarne di Veronafiere con a presentazione della ricerca 'Meno sale, meno grassi, più salute.

Nuovi valori per i salumi italiani'. (ANSA).
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lunedì 21 maggio 2012

Roma_ OPERAZIONE “APE MAIA – BIO” Ritirate dal mercato nazionale migliaia di confezioni di preparati a base di propoli e scoperte frodi sul miele biologico. Le indagini, condotte dalla Forestale, hanno portato alla denuncia di quarantasei aziende del settore



Ritirate dal mercato nazionale migliaia di confezioni di preparati a base di propoli e scoperte frodi sul miele biologico. Il personale del Corpo forestale dello Stato, grazie ad un’attenta attività investigativa e ad approfondite analisi, ha scoperto che alcune partite di preparati a base di propoli, quali perle e soluzioni idroalcoliche, erano contaminate da acaricidi non consentiti dalla legge. In particolare, la Forestale ha riscontrato una concentrazione di chlorfenvinfos e di coumaphos fuori norma. Per di più, uno dei due acaricidi, il chlorfenvinfos è una sostanza liposolubile vietata in Europa dal 2003. L’indagine della Forestale, partita nel gennaio 2010, ha portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di quarantasei aziende del settore, ed ha preso le mosse con il prelievo sul mercato di campioni di miele tradizionale con lo scopo di campionare e analizzare i prodotti. Sono stati prelevati dalla Forestale nelle Marche e in altre regioni del territorio nazionale complessivamente 125 campioni, per accertamenti finalizzati alla determinazione dei fitofarmaci nel miele, nella propoli, nella cera, nella pappa reale e nel favo. L’operazione, denominata “Ape Maia – Bio”, è stata avviata dal Comando Stazione del Corpo Forestale di Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno, ed è stata successivamente estesa a tutto il territorio nazionale.
L’attività, condotta dalla Forestale, mira a limitare l’utilizzo da parte degli apicoltori italiani di fitofarmaci non consentiti dalla legge nella lotta contro la “varroa” delle api e, nel contempo, a verificare la conformità dei prodotti dell’alveare, secondo le vigenti normative, per garantire al consumatore, un prodotto sano e di qualità. La varroa è un acaro parassita che colpisce le api allo stato adulto e larvale. E’ un’ infestazione che per la sua rapidità di diffusione rappresenta un annoso problema per l’apicoltura nostrana. Secondo gli accertamenti eseguiti dal personale della Forestale sul mercato nazionale sono stati immessi ed utilizzati fogli di cera pronti all’uso, contaminati da questi fitofarmaci. Dalle analisi effettuate su alcuni campioni di miele biologico è stata riscontrata, seppur nei limiti tollerati dalla vigente normativa, la presenza dei due acaricidi. Tale presenza, seppur minima, rappresenta un valido indicatore delle operazioni sanificatrici effettuate con principi attivi non consentiti. Gli uomini della Forestale si sono trasformati, quindi, in veri e propri apicoltori per approfondire le indagini. Dall’attività condotta è emerso che, in alcuni casi, per sconfiggere in modo veloce e a costi bassi il parassita della varroa venivano utilizzate delle striscette imbevute di chlorfenvinfos, all’interno dell’aveare. I risultati delle analisi condotte in seguito sul favo prelevato dal nido, dimostrano che il miele è entrato, sicuramente in contatto con la cera contaminata da sostanze vietate dai disciplinari di settore e non consentite dalle normative europee e nazionali. Tutti i lotti contaminati sono stati prontamente ritirati dal mercato nazionale e sono stati sequestrati migliaia di preparati alimentari tra cui 2.000 bottigliette in soluzione idroalcolica e 455.000 perle da masticare.

Scritto il 18 maggio 2012 alle 11:28

da 

Amanita Falloide: il fungo che blocca il cancro



Se ti stai chiedendo cosa sia l'Amanita Falloide, sappi che è un fungo che potresti trovare facilmente in un bosco e che molti cercatori di funghi spesso scambiano per un fungo commestibile. Questo fungo ha provocato moltissimi morti, ragione per cui ogni animale farebbe bene a tenersi alla larga. Tuttavia l'amanita ha anche il potere di bloccare le cellule tumorali e di far regredire il cancro.
   
Ma nei casi di morte che questo fungo ha provocato ci chiediamo: "la natura cosa ha creato a fare queste specie?". Ed ecco che a dare una risposta a queste domande arriva la scienza. L'amantinia, il potentissimo veleno contenuto in questo fungo, è in grado di offrire una speranza a chi è colpito da un altro potenziale agente mortale: il cancro.




A dirlo sono i ricercatori tedeschi del Centro tedesco di Ricerca sul Cancro ( Deutsches Krebsforschungszentrum, DKFZ), il Centro Nazionale per le Malattie Tumorali Heidelberg e del Max Planck Institute for Medical Research che hanno scoperto che il veleno contenuto nell’amanita falloide è in grado di annientare e arrestare la crescita delle cellule tumorali di diversi tipi di cancro come quello della prostata, del seno, dei condotti biliari e del colon.

Il dottor Gerhard Moldenhauer è l’immunologo che ha condotto lo studio insieme al professor Heinz Faulstich testando l’effetto del veleno su un linea di cellule tumorali dei diversi tipi, ha così osservanti come la tossina fosse in grado di uccidere le cellule cancerogene senza provocare danni all’organismo.

Ma come fare per uccidere le cellule cancerogene senza provocare danni all'organismo? Il segreto ovviamente sta nell'iniezione in loco, cioè nel recapitare direttamente a domicilio il prezioso veleno che in questo caso diventa un antidoto. La scoperta più sensazionale per i ricercatori è stata quella che ha visto un legame chimico stabile tra il veleno e le cellule cancerose. In questo modo l'efficacia di questa sostanza diventa sicura al 100%. L'anticorpo specifico usato dai ricercatori attacca una proteina che si trova sulla superficie delle cellule tumorali chiamata EpCAM.

Sia nel test in vitro, sia sulla sperimentazione animale si è scoperto che la sostanza è efficacissima nell'annientare le cellule tumorali. La sperimentazione animale si è avvalsa di alcuni topi malati di cancro al pancreas uguale a quello umano: in questo caso si è visto che bastava una solainiziezione della sostanza per fermarlo. Ulteriori due iniezioni con dosi più alte della tossina hanno infine provocato la completa regressione del tumore nel 90 percento dei topi malati.

La notizia forse più entusiasmante è che la tossina non ha provocato alcun effetto collaterale e non ha lasciato alcun residuo sul fegato degli animali. Dunque le tossine presenti in natura hanno una loro funzione: si tratta soltanto di scoprirla. Dire che questa sostanza blocca il tumore è ben lungi dal dire che è stata trovata la cura contro il cancro. Purtroppo prima di poter dare una notizia così certa bisogna fare ulteriori sperimentazioni e valutare anche gli effetti a lungo termine.
Maria Melania Barone (Pubblicato su Benesserevillage.it)

Tumori: cibi anti-cancro anche da piccoli, progetto Ieo Plasmon e Istituto di Veronesi,funzionali a sistema immunitario




(ANSA) - MILANO, 12 APR - La salute passa dal cibo, persino dai primissimi anni di vita. L'Istituto Europeo di oncologia di Umberto Veronesi si e' appena alleato con Heinz, proprietaria del marchio Plasmon, per progettare alimenti e molecole funzionali capaci di stimolare le difese immunitarie dei bambini, con lo scopo di ridurre il rischio di malattie immunitarie come allergie, patologie infiammatorie, morbo celiaco e alcuni tumori.

L'accordo e' stato sottoscritto attraverso la societa' di Trasferimento Tecnologico 'TTFactor', e gli studi saranno condotti da un gruppo di ricercatori guidati da Maria Rescigno, esperta di immunoterapia antitumorale. Gli scienziati si focalizzeranno in particolare sugli alimenti funzionali, quei cibi cioe' che oltre ad avere un valore nutrizionale agiscono positivamente su una o piu' funzioni dell'organismo, e sono quindi in grado di migliorare lo stato di salute e di ridurre il rischio di malattie. ''Tali effetti - commentano i responsabili dell'accordo - sono di particolare interesse in eta' pediatrica, quando l'organismo non e' ancora completamente maturo, perche' possono aiutare il corretto sviluppo del bambino fornendo benefici sia a breve che a lungo termine. Le aspettative sono notevoli: si aprono infatti le porte alla possibilita' di sviluppare prodotti innovativi in grado di supportare il particolare momento della crescita, attraverso alimenti della dieta quotidiana, in modo naturale senza pillole o capsule''.

(ANSA).

 
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Salute:30% bimbi in sovrappeso, ma 10% 'normopeso' a rischio



(ANSA) - MILANO, 21 MAG - Il 30% dei bimbi italiani e' obeso o in sovrappeso, ma un altro 10% di quelli che hanno un peso all'apparenza normale sono sulla stessa 'cattiva strada', ''in quanto predisposti per fattori di rischio familiari o abitudini alimentari qualitativamente non corrette, prima colazione non adeguata e scarso movimento''. Sono i dati del Secondo Osservatorio Nutrikid Nestle', realizzato con il patrocinio di MilanoPediatria - Ospedale San Paolo di Milano e il centro di ricerca Ales Research.

I dati, elaborati nell'ambito del progetto didattico Nutrikid, mostrano ''alcuni trend significativi per valutare possibili interventi preventivi, oltre che educativi''. I bambini hanno imparato alcune buone abitudini alimentari: circa l'83% apprezza molto la frutta, ''consumandone diverse porzioni al giorno, e ben l'80% mangia pesce almeno una volta a settimana. E' da migliorare pero' la propensione all'attivita' fisica''.

''Il rischio relativo per un bambino obeso di diventare un adulto obeso - commenta Elvira Verduci, della Clinica Pediatrica del San Paolo - aumenta con l'eta' ed e' direttamente proporzionale alla gravita' dell'eccesso di peso. Fra i bambini obesi in eta' prescolare, dal 26 al 41% e' obeso da adulto, e fra i bambini in eta' scolare dal 42 al 63%. La percentuale di rischio sale al 70% per gli adolescenti obesi. Ecco perche' e' importante conoscere i fattori di rischio per la comparsa di sovrappeso e obesita', e perche' e' importante parlare di prevenzione''.

Secondo gli esperti, avere uno o entrambi i genitori obesi e' il fattore di rischio piu' importante per la comparsa dell'obesita' in un bambino. Anche per questo la strategia migliore per combattere il sovrappeso e' ''l'innescare una nuova, buona abitudine, capace di portare ad altri atteggiamenti corretti, fino a stimolare l'attivita' fisica. Senza mai dimenticare il peso della famiglia, quello fisico, quello affettivo e quello del buon esempio, che vince su tutte le regole''.

(ANSA).
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domenica 20 maggio 2012

Ricetta per non ingrassare? Mai mangiare la notte Cibo off limits in certe fasce orarie, rispettare ritmi corpo


(ANSA) - ROMA, 17 MAG - Non e' importante solo cosa e quanto mangi, ma anche quando mangi; la ricetta per non ingrassare e ammalarsi di diabete e' non mangiare di notte, tornare alla 'vecchia maniera' quando si consumavano i pasti nell'arco di 10-12 ore al giorno e poi stop.

Si evince da uno studio su topi pubblicato sulla rivista Cell Metabolism: i topolini che possono mangiare solo per 8 ore al giorno sono protetti da obesita', diabete, colesterolo alto anche quando si nutrono male con una dieta ricca di grassi che farebbe ingrassare chiunque.

La ricerca e' stata condotta da Satchidananda Panda del Salk Institute for Biological Studies che riferisce all'ANSA: ''il nostro corpo e' progettato per sostenere un digiuno notturno di circa 12 ore. Per milioni di anni abbiamo mangiato solo durante il giorno. Solo di recente, negli ultimi 50 anni, abbiamo iniziato a mangiare anche di notte''. E in concomitanza con questa pessima abitudine e' spuntata l'epidemia di obesita' e diabete. ''Quindi penso che cenare presto e digiunare di notte puo' farci bene''. Oggi, complici anche i mille impegni tra cui ci destreggiamo, mangiamo a tutte le ore, magari saltando i pasti e arrivando a cenare tardissimo per poi andare a letto a stomaco pieno. Questo studio dimostra che cio' fa male quanto mangiare troppo. Infatti topi che potevano mangiare a sazieta' ma solo per 8 ore al giorno (8/24 h) restavano magri e piu' in salute di topi che mangiavano durante tutto il giorno. A parita' di dieta, quindi, i topi che mangiano solo per 8 ore al giorno restano magri e in salute, anche se seguono un'alimentazione ricca di grassi.

Il motivo, spiega Panda, e' che ogni nostro organo (stomaco e fegato compresi) ha un orologio interno e gli enzimi ( ad es.

digestivi) sono prodotti a intervalli di tempo fissi nell'arco del giorno. Puo' essere che di notte l'apparato digestivo dorma, quindi la stessa cena, se consumata all'orario sbagliato, finisce per farci ingrassare.
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sabato 19 maggio 2012

Il caviale piu' prelibato e' di lumaca




L'azienda francese De Jaeger questo genere di caviale di terra lo produce già da decenni. In Italia invece, ci si adopera per la raccolta di uova prodotte dalle docili escargot
Anche se oggi in molti non conoscono o storcono il naso appena vengono a conoscenza di che genere di uova si tratti, tracce di questa particolare forma di cibo risale sin dalla mitologia greca. La leggenda narra che Ambrosia raccolse queste piccole perle per portarle in dono agli dei. Questi, le gradirono a tal punto da volerle tenere solo per sè, dato che esse erano capaci di rinvigorire la loro immortalità.

Il sapore delle uova d'escargot non è da meno del più conosciuto caviale del Mar Caspio. Assaporare questa novità gastronomica, purtroppo non è per tutti, infatti degustare il prodotto costa circa 1.600 euro al Kilo. Il motivo di un prezzo tanto salato è legato innanzitutto all'esclusiva selezione delle lumache più grandi e poi perchè ognuna di esse depone un centinaio di uova solo una volta l'anno ed in luoghi molto nascosti e spesse volte inaccessibili all'occhio umano.

Nel nostro bel paese allevamenti di chiocciole ce ne sono ancora pochi, dato che è un prodotto sconosciuto a tanti. Uno ben avviato, lo si trova in Sicilia e più precisamente a Noto. In tale stabilimento mentre gli elicicoltori sono alla costante, nonchè difficoltosa ricerca delle prelibate uova che le chiocciole depongono dal periodo primaverile in poi, gli Chef s'ingegnano, dando libero sfogo alla loro creatività gastronomica oppure rimanendo fedeli alla tradizione, semplicemente, spalmando le uova su una tartina affiancata ad un ottimo champagne d'annata.
http://www.luxuryonline.it/articoli/vedi/684/il-caviale-piu-prelibato-e-di-lumaca/

Scuole, a mensa torna il parmigiano E stop al tonno pescato in Ecuador Le nuove linee guida di Palazzo Marino e Milano Ristorazione dopo il caso di mozzarella blu Sospeso per il momento l'utilizzo di formaggi freschi. E addio anche alle vaschette di plastica


Il tonno servito in mensa nelle scuole milanesi non verrà più dall'Ecuador, ma da Paesi europei. E tornerà nei piatti il parmigiano reggiano. Sono fra le novità annunciate nella seduta congiunta delle commissioni Educazione e Partecipate a Palazzo Marino e dalla presidente di Milano Ristorazione, Gabriella Iacono. In audizione per riferire sul caso delle mozzarelle blu, Iacono ha confermato la messa in mora dell'azienda fornitrice e l'avvio dell'iter per la risoluzione del contratto. Una scelta contro la quale però, ha comunicato Iacono, il fornitore ha deciso di rispondere facendo causa alla società di ristorazione del Comune.

E Milano Ristorazione ha deciso di sospendere "cautelativamente" l'uso di tutti i formaggi freschi: per qualche tempo non verranno più serviti (tranne il caprino, "immune" da possibili contaminazioni di batteri). E a breve tornerà nei piatti il parmigiano reggiano: è tra le novità messe nero su bianco in un documento di indirizzo predisposto dalla società con l'assessorato all'Educazione che sarà pubblicato la prossima settimana. Cambiano anche le disposizioni per il tonno cucinato per i bambini milanesi: dovrà essere prodotto in un Paese dell'Unione europea, mentre oggi arriva da molto più lontano. Quello per la fornitura del tonno è uno degli 
otto contratti in scadenza, il 31 maggio, e Milano Ristorazione, d'intesa con il Comune, ha deciso di puntare a "un miglioramento del rapporto qualità-prezzo e a una valorizzazione dei chilometro zero".

Oltre che al tonno, toccherà a verdure, riso, olio, legumi e cereali, pesto surgelato, zafferano e yogurt. Confermato anche l'addio alla vaschette di plastica per quelle in acciaio inox. "Quello che noi chiediamo è la discontinuità rispetto al passato", hanno ribadito in commissione i rappresentanti delle commissioni mensa. "Con la fatica di una eredità pesante - ha risposto il vicesindaco Maria Grazia Guida - penso che stiamo procedendo nella direzione giusta".
(18 maggio 2012)

http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/05/18/news/scuole_a_mensa_torna_il_parmigiano_e_stop_al_tonno_pescato_in_ecuador-35420451/?rss

Brindisi, ordigno esplode davanti a scuola: morta una ragazza




 BRINDISI - Una ragazza di sedici anni, Melissa Bassi, dilaniata dallo scoppio di un ordigno, una seconda, Veronica Capodieci, in gravissime condizioni, tre giovani con ustioni su tutto il corpo, due delle quali in gravi condizioni (una probabilmente perderà gli arti inferiori), altre cinque persone colpite in maniera meno grave: è il bilancio, orrendo, di un attentato compiuto dinanzi ad una scuola brindisina, l'Istituto Professionale di Stato per i Servizi Sociali 'Francesca Laura Morvillo Falcone' di Brindisi, che conta 600 alunni. Le persone in condizioni meno gravi sono tre studenti che vengono soccorsi in ospedale per forti manifestazioni da ansia e due passanti che vengono curati perché colpiti da otalgie a causa dello scoppio.
Un attentato, quello di stamattina a Brindisi, diretto contro la scuola, secondo i primi accertamenti degli investigatori. Si sarebbe trattato di un ordigno confezionato artigianalmente con un innesco collegato a tre bombole di gas, probabilmente collocate anche ad un timer e collocate su un muretto vicino ad un cancello secondario della scuola Morvillo Falcone di Brindisi. L'esplosione ha coinvolto alcune studentesse che erano appena scese da un autobus urbano e stavano raggiungendo l'edificio scolastico. Non a caso è il preside della scuola che dà fiato al tremendo timore e orrore che serpeggia nelle teste di tutti, via via che si delineano i particolari dell'attentato: "'E' stato fatto per uccidere: a quell'ora - dice all'ANSA il prof.Angelo Rampino - le ragazze entravano, proprio a quell'ora. Fosse accaduto alle 7,30 non ci sarebbe stata nessuna conseguenza". D'altro canto, ha rilevato poco dopo l'attentato il neosindaco, Mimmo Consales (in carica da una settimana), sono troppe le "coincidenze" perché il pensiero non corra subito ad un attentato mafioso di forte valenza simbolica: è stato colpito l'istituto intitolato alla moglie di Giovanni Falcone, a pochi giorni dal ventesimo anniversario della strage di Capaci, e nel giorno dell'arrivo a Brindisi della Carovana antimafia. E' stata inoltre colpita la scuola, gli studenti, i giovani, proprio i giovani che dalla Sicilia alla Calabria alla Puglia hanno costituito l'elemento più forte di rifiuto della cultura mafiosa di guerra e di morte. All'ospedale 'Perrino', è morta Melissa Bassi, 16 anni.
E' invece viva Veronica Capodieci, anche lei di 16 anni, che sembrava essere la seconda vittima dell'attentato, secondo informazioni fornite dalla polizia nei primi, concitati momenti subito dopo l'esplosione. Per la direzione sanitaria dell' ospedale, le condizioni di Veronica rimangono gravissime ma sono stabili. Entrambe le ragazze sono di Mesagne (Brindisi). Degli altri feriti, due soli hanno ferite di lieve entità e se la caveranno - pare - con poco. Gli altri - a quanto si apprende - avrebbero riportato ustioni almeno del 40%, e uno di loro avrebbe subito fratture e gravissimi danni agli arti inferiori. A Brindisi è arrivato il procuratore della distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta, per tenere nella Procura di Brindisi con le forze di polizia una riunione per le strategie di indagine sull'attentato. Vi parteciperà anche il vicecapo della polizia, Francesco Cirillo.
L'attentato di stamane Brindisi "é un fatto assolutamente orribile e vile, tanto più degno di esecrazione in quanto avvenuto nei pressi di una scuola". Così il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, che invita "tutto il Paese a reagire con decisione alle tentazioni di violenza e alle provocazioni terroristiche"
Napolitano sta seguendo gli sviluppi delle indagini con apprensione e partecipe vicinanza ai familiari della vittima, ai feriti e all'intera collettività brindisina. L'attentato di Brindisi è "un fatto anomalo e complesso che desta grande preoccupazione, oltre che grande dolore perché ha colpito giovani vite", ha detto a Sky il ministro dell'interno Anna Maria Cancellieri. "Potremo dire qualcosa in più - ha aggiunto - quando avremo individuato uno o due filoni d'indagine". Lunedì il ministro sarà a Brindisi con i vertici delle forze di polizia ed i magistrati per una riunione del Comitato nazionale dell'ordine e della sicurezza. Nella ricerca del movente dell'attentato"colpisce che sia stato presa di mira una scuola intestata a Morvillo Falcone" nel ventennale della strage di Capaci, ha aggiunto  a SkyTg24. "Preferisco essere prudente, ma questo è un fatto che colpisce", ha ribadito. "Non si può pensare di militarizzare il territorio, serve potenziare l'intelligence". "Lo Stato è forte e compatto - ha aggiunto - ma abbiamo bisogno di capire di più attraverso l'intelligence".
Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo si recherà sul luogo dell'esplosione. Anche il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola si sta recando sul luogo e con l'assessore regionale alla Protezione Civile, Fabiano Amati si recheranno a incontrare i feriti. L'ex ministro della Pubblica istruzione, Beppe Fioroni, sollecita "una risposta coesa nella lotta al terrore" dopo "l'atto ignobile" dell'attentato davanti alla scuola di Brindisi.
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Bcfn, un mld tonnellate di cibo sprecate nel mondo ogni anno Nelle case europee il 42% del cibo e' gettato nei rifiuti



(ANSA) - ROMA, 18 MAG - Lo spreco alimentare e' una delle principali contraddizioni dei Paesi sviluppati: ogni anno i cittadini dei principali Paesi Europei e Nordamericani gettano nella spazzatura cibo commestibile per un totale di un miliardo di tonnellate di alimenti sprecati. Nelle case europee il 42% del cibo finisce gettato nei rifiuti. Gli effetti della crisi economica hanno contribuito a una riduzione del fenomeno, tuttavia il problema mantiene dimensioni preoccupanti, anche perche' nel pianeta un miliardo di individui che non ha accesso a cibo sufficiente per la sopravvivenza. Se ne parlerà nel corso del secondo webinar del 2012 organizzato dal Barilla Center for Food and Nutrition (Bcfn) il 23 maggio.

Il webinar, che avrà tra i relatori Andrea Segrè, Presidente di Last Minute Market; Tristram Stuart, scrittore e attivista impegnato contro lo spreco alimentare; Jean Schwab responsabile della National Food Recovery Initiative dell'Agenzia, sarà trasmesso in diretta streaming sul sito internet www.barillacfn.com.(ANSA).
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venerdì 18 maggio 2012

Vermi vivi nelle ali di pollo del McDonald's

Il Video Scandalo


McDonalds, un bambino trova dei vermi nelle ali di pollo


I casi di scarsa qualità riguardanti il cibo venduto dalla catena di fast food McDonalds potrebbero riempire un libro. Nonostante tutto gli introiti non conoscono nessun tipo di flessione, purtroppo in questo caso anche il servizio ha lasciato a desiderare. Il McDonalds in questione è quello di Hunan in Cina. Un bambino ha ordinato le sue ali di pollo preferite, purtroppo quando ha dato il primo morso si è trovato davanti ad una bruttissima sorpresa. All’interno delle ali di pollo bazzicavano, ignari di tutto, dei bei vermi bianchi e carnosi. I genitori del bambino si sono immediatamente recati dal direttore del McDonalds per protestare, ma il direttore non solo non ha dato alcun tipo di spiegazioni, ma non si è nemmeno scusato per l’accaduto. I genitori imperterriti sono andati a scomodare alcuni reporter locali che prontamente hanno segnalato la cosa ai rispettivi giornali. Anche in questo caso l’imperterrito direttore si è rifiutato di dare spiegazioni. In altre parti del mondo davanti a tanta scortesia avrebbero reagito in maniera diversa. Dopo i giornali è stata la volta del dipartimento di salute pubblica che ha deciso di indagare sulla vicenda e chiedere spiegazioni sull’accaduto. E’ facile presumere che questa volta il direttore si sia deciso ad essere più accomodante. Per il colosso americano del fast food non è una bella pubblicità, ma del resto dopo che con il tuo cibo hanno creato una mummia eterna c’è ben poco che ti possa rovinare l’immagine.

Salute:caffe' 'sveglia'la longevita',meno morti tra habitue'


(ANSA) - ROMA, 17 MAG - Il caffe' non tiene solo svegli, ma e' anche un passepartout per la longevita': infatti uno studio su 400 mila persone mostra che gli amanti della tazzina vivono piu' a lungo in media di chi invece non beve caffe'. Secondo quanto riferito sul New England Journal of Medicine il caffe' riduce il rischio di morte per malattie cardiache, ictus, infezioni, lesioni o incidenti. Lo studio e' stato condotto da ricercatori del National Cancer Institute presso i National Institutes of Health americani capitanati da Neal Freedman ed e' durato parecchi anni. I ricercatori hanno consultato i registri nazionali per monitorare i decessi nel periodo del monitoraggio e le cause di morte. All'inizio dello studio tutti i partecipanti hanno risposto a domande sul proprio stile di vita, abitudini alimentari e non solo. Facendo i dovuti calcoli e' emerso che (a parita' di altre abitudini negative come fumo etc) gli uomini che bevono da 2 a 6 caffe' al giorno hanno un rischio di morte ridotto del 10% rispetto ai coetanei che si astengono dal caffe'; le donne un rischio ridotto del 16%. Cosa si nasconde dietro l'effetto del caffe'? Gli autori dello studio restano cauti ma potrebbe essere che la nera bevanda, gia' in alcuni studi dimostratasi capace di difendere la salute del fegato e dal diabete, contenga sostanze benefiche per la salute generale dell'organismo; quali non e' dato sapere, il caffe' contiene oltre 1000 sostanze diverse che andrebbero testate per verificarne i potenziali effetti sull'aspettativa di vita.(ANSA). RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/alimentazione/2012/05/17/Salute-caffe-sveglia-longevita-meno-morti-habitue-_6883705.html

mercoledì 16 maggio 2012

Piu' 3 mila tonnellate alimenti sequestrate da Nas nel 2012 Dai legumi ai formaggi alle uova di Pasqua contraffatte


ROMA - Dai legumi ai formaggi alle uova di Pasqua contraffatte i Carabinieri dei Nas hanno gia' sequestrato, nei primi quattro mesi del 2012, piu' di tremila tonnellate di alimenti. Lo afferma il resoconto dell'attivita' per la sicurezza alimentare del primo quadrimestre, da cui emerge che il 35% dei controlli riscontra qualche irregolarita'. Secondo i numeri presentati nel periodo sono stati effettuati quasi 12 mila controlli, di cui poco piu' di 4 mila con esito 'non conforme'. I piu' controllati sono stati i ristoranti, 3500 di cui 1482 con irregolarita', seguiti dagli allevamenti. Se si fa un confronto con le cifre del 2011 si vede che numero di controlli e di irregolarita' riscontrate sono in linea con quelle di quest'anno, ma nel 2012 salgono le tonnellate di alimenti sequestrati, che in tutto lo scorso anno sono state circa 7 milioni e mezzo: Fra le operazioni piu' importanti si segnala 'Pasqua a tavola': "L'operazione - spiegano i Nas - ha visto impegnati oltre 600 Carabinieri, che hanno riscontrato violazioni amministrative per quasi 1 milione di euro, sottraendo alla distribuzione commerciale oltre 2.800 tonnellate di prodotti alimentari pericolosi per la salute pubblica o comunque irregolari, per un valore di mercato di oltre 10 milioni di euro". RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/alimentazione/2012/05/15/Piu-3-mila-tonnellate-alimenti-sequestrate-Nas-2012_6872483.html

martedì 15 maggio 2012

Crescono disturbi alimentari, da Usa drunkoressia


Si complica il quadro dei disturbi alimentari con cui i medici si devono confrontare. Gli specialisti americani denunciano che i disordini sinora raccolti sotto l'acronimo Ednos (disturbi alimentari non specificati) sono in aumento. Se anoressia e bulimia sono ancora le malattie più temute, a far registrare sempre più adepti appaiono essere l'ortoressia, la drunkoressia, l'anoressia atletica e la pregoressia. Il primo disturbo, l'ortoressia, è caratterizzato da una ossessione con il mangiare sano e puro, con il cibarsi solo di prodotti biologici, senza additivi e così via. La drunkoressia si manifesta soprattutto tra le giovani donne che in pratica digiunano per consumare meno calorie da riservare invece per l'assunzione di drink alcolici soprattutto in compagnia. Un recente studio denuncia che il 30% delle ragazze in college soffrono di questo disordine. In crescita anche l'anoressia atletica: le vittime praticamente invece di mangiare e vomitare il cibo come nella anoressia semplice, al fine di consumare le calorie ingerite fanno ginnastica a ritmi parossistici, rovinando relazioni personali e persino la capacità di lavorare regolarmente. Infine ha fatto la sua comparsa tra le donne Usa la 'pregoressia': si tratta del rifiuto ad aumentare di peso in gravidanza che porta le future mamme a seguire diete insane e fare esercizio fisico in eccesso. (ANSA). RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/alimentazione/2012/04/27/Disturbi-alimentari-aumento-ora-digiuna-bere-chiama-drunkoressia_6782525.html

venerdì 11 maggio 2012

La razza Wagyu e il Kobe Beef


Nel 1992, dopo un’attività quasi centennale dell’industria del bestiame degli USA, il Morgan Ranch ha incominciato ad importare, allevare e riprodurre, e commercializzare la razza giapponese Wagyu. Il programma di importazione iniziale, all’epoca considerato da molti azzardato, ha reso il Morgan Ranch il primo ranch commerciale che potesse offrire al mercato internazionale carne di manzo Kobe prodotta in America. Nonostante le controversie iniziali relative a questa impresa, alla base vi erano semplici motivazioni: il manzo Kobe, prodotto da capi purosangue Wagyu, viene considerato da molti esperti il manzo più tenero, più saporito, più appetitoso e più sano esistente nel mercato a qualsiasi livello di prezzo. Ad esempio in Giappone, un chilogrammo di manzo Kobe di prima scelta viene di solito venduto all’ingrosso ad oltre 200 dollari, mentre in America una Ribeye steak di manzo Kobe da 12 once (340 grammi) viene offerta nei migliori ristoranti anche a 100 dollari. Prezzi così sostenuti, come quelli per le bottiglie di vino più esclusivo, vengono giustificati con la storia del prodotto, con la sua genetica, con le tecniche di lavorazione e a causa della relativa scarsità rispetto alla domanda mondiale. In Giappone la razza Wagyu, allevata in origine per la sua forza e robustezza, ha una storia secolare, e viene divisa in diverse linee genetiche (tra cui la rossa e la nera). Per centinaia di anni alcune mandrie di pochi capi di Wagyu sono rimaste fisicamente (e quindi geneticamente) isolate nelle regioni montagnose del Giappone a causa di barriere naturali. Questo isolamento, grazie inoltre ad una riproduzione altamente selettiva e a tecniche di alimentazione circoscritte a ciascuna mandria, è stato ulteriormente protetto da centinaia di anni di guerre feudali fra i signori della guerra a capo delle singole regioni giapponesi durante le quali eventuali spostamenti di bestiame diventavano rischiosi e pericolosi. Questo isolamento, sia geografico che dovuto all’uomo, ha limitato al massimo gli incroci di riproduzione fra diverse mandrie di Wagyu ed anche al giorno d’oggi i capi Wagyu del Morgan Ranch sono di razza purissima e conservano il patrimonio genetico originale di questa antichissima razza di bestiame. La carne della razza Wagyu deve la sua fama alle numerose venature intramuscolari dove il grasso è distribuito soprattutto all’interno del muscolo e non attorno ad esso. Queste venature intramuscolari, che conferiscono l’aspetto marmorizzato, sono un elemento chiave per la tenerezza e l’appetibilità e danno risalto al gusto del Kobe Beef. Inoltre hanno un contenuto di grassi saturi che è la metà di quello della maggior parte dei tagli di manzo “magri” in commercio ed ha quindi una maggiore efficacia nell’abbassamento del livello di colesterolo. Ma al piacere della degustazione e ai vantaggi di salute corrispondono degli svantaggi per gli allevatori di bestiame: la razza Wagyu è famosa per il basso tasso di crescita rispetto alle altre razze. E al contrario dei metodi di produzione giapponese, dove i capi Wagyu vengono spesso limitati fisicamente e alimentati con una dieta altamente proteica per un rapido aumento di peso, le condizioni completamente naturali del Morgan Ranch non permettono un programma di crescita accelerata. Il risultato di questa predisposizione genetica ad un accrescimento lento si traduce in un periodo di anche 30 mesi necessario perché i manzi e le giovenche raggiungano il peso di mercato che si aggira attorno ai 545-615 chilogrammi. Queste particolarità rendono la razza Wagyu una delle razze che necessitano di tempi più lunghi per l’allevamento in condizioni del tutto naturali e perciò fra le più costose.

Il Canada 'scippa' il Prosciutto di Parma Corte Ottawa respinge ricorso Consorzio; Bruxelles, difenderemo Ig


BRUXELLES - Il Canada, dopo aver usurpato la denominazione del Prosciutto di Parma Dop, si appresta ora a 'scippare' anche il suo logo: la corona ducale con al centro il nome Parma. La Corte federale del Canada - indicano all'Ansa fonti comunitarie - ha infatti respinto il ricorso del Consorzio del Prosciutto di Parma aprendo la strada, alla societa' che detiene in Canada il marchio ''Parma'', ad appropriarsi anche del logo originale. Il Consorzio fara' opposizione. La Commissione Ue e' stata informata e segue il dossier. In Canada, la storia del 'Prosciutto di Parma Dop', e' la storia di un eccellenza Made in Italy il cui nome da diversi decenni e' stato 'usurpato' da una societa' canadese che ha registrato nel Paese il marchio 'Parma' e quindi puo' regolarmente commercializzarlo. La conseguenza e' che il vero 'Prosciutto di Parma' Dop non puo' essere venduto in Canada. Ma per essere comunque presente su quell'importante mercato, il prodotto italiano viene venduto con il nome 'Prosciutto originale'', e sugli scaffali dei negozi si trova acconto al 'Parma' canadese, senza poter portare il suo vero nome. Negli ultimi anni tuttavia, il Consorzio aveva realizzato un punto a suo favore ottenendo dalle autorita' canadesi il riconoscimento di 'autorita' pubblica' potendo cosi' impedire (via la sezione 9 della legge sui marchi) la registrazione della sua immagine: la corona ducale con al centro il nome Parma. La proprieta' del marchio 'Parma' e' attualmente della societa' canadese Maple Leaf Foods, la piu' grande industria alimentare del Paese, che non si accontenta piu' del nome, ma vuole anche il logo del prosciutto originale. Il contenzioso e' giunto davanti alla Corte federale a Ottawa che si e' pronunciata sostenendo - precisano le fonti - che ''effettivamente il Consorzio non puo' essere considerato secondo la legge canadese come un'autorita' pubblica'' e quindi perde il beneficio di godere della sezione 9 della legge sui marchi, che ha permesso fino ad oggi al Consorzio di bloccare la registrazione della propria immagine da parte di altri. Un consigliere del Consorzio contattato dall'Ansa, ha ricordato che quanto avviene in Canada ''e' contrario alle regole all'Organizzazione mondiale per il commercio (Wto), dove vige il principio che tutti devono essere trattati sullo stesso piede di legalita'. Il Consorzio fara' opposizione''. "L'Unione europea è determinata - nel quadro delle trattative in corso tra Ue e Canada in vista di un accordo commerciale economico - a raccogliere le sfide, serie, a cui sono confrontate le indicazioni geografiche europee sul mercato canadese, di cui è un esempio il Prosciutto di Parma Dop". Lo afferma la Commissione europea interrogata dall'ANSA, commentando la decisione della Corte federale del Canada di non riconoscere più al Consorzio del Prosciutto di Parma la possibilità di bloccare la registrazione della propria immagine da parte di altre società. A questo si aggiunge il fatto che il nome "Parma" è da anni 'usurpato' da un marchio canadese regolarmente registrato nel Paese. La Commissione europea precisa poi che "nel contesto delle trattative in corso, i negoziatori europei si impegnano a raggiungere risultati positivi e, tra l'altro, a trovare soluzioni soddisfacenti per affrontare la situazione delle indicazioni geografiche europee rispetto ai marchi già registrati sul mercato canadese". Gli uffici della Commissione europea "sono stati informati e stanno seguendo il caso del Prosciutto di Parma Dop in Canada, ma per il momento - ricordano - non c'é un accordo tra Ue e Canada sulla protezione delle indicazioni geografiche alimentari".

Cibus: nasce formaggio con certificato risparmio acqua


PARMA - L'acqua dolce è una risorsa preziosa, con disponibilità annua limitata e domanda in crescita. Ne sembra consapevole il Gruppo Brazzale che al Cibus ha annunciato il 'Water Footprint' di Gran Moravia che è risultato di 2.067 lt/kg di prodotto, così come quantificato e attestato dall'ente indipendente di certificazione Dnv Business Assurance: meno della metà dell'impronta idrica generica dei formaggi calcolata su scala mondiale da waterfootprint.org. Gran Moravia è il primo formaggio a pasta dura a conseguire un risultato così ambizioso in termini di impatti idrici. Detto anche impronta idrica, il Water Footprint è un indicatore multidimensionale che calcola i volumi di acqua dolce che hanno concorso, direttamente o indirettamente, alla realizzazione di un prodotto: ha l'obiettivo di quantificare e monitorare gli impatti idrici generati lungo tutta la filiera, così da poter attuare le migliori scelte in vista della salvaguardia delle risorse idriche. Da queste osservazioni, la scelta di sviluppare la filiera ecosostenibile in una regione, la Moravia in Repubblica Ceca, che offre condizioni climatiche ottimali per la produzione dei foraggi senza la necessità di irrigazione, ottenendo così un significativo risparmio nel consumo di 'oro blu'. Attiva nel mondo del latte dalla fine del settecento, la Brazzale Spa è la più antica azienda familiare italiana del settore lattiero caseario, in attività ininterrotta da otto generazioni. Dal 2002 la famiglia Brazzale ha unito le sue forze a quelle della famiglia Zaupa, e il gruppo è tra i protagonisti del settore caseario in Italia con quattro prodotti DOP e sei diversi marchi: Alpilatte, Il Burro delle Alpi, Verena, Zogi, Gran Moravia e Silvopastoril. Socio fondatore di Assolatte nel 1945, l'azienda ha aderito sin dal momento della sua fondazione al Consorzio di tutela del Formaggio Grana Padano nel 1954, ed è socia del Consorzio di tutela dell'Asiago e del Provolone Valpadana. Brazzale Spa ha chiuso il 2011 con un fatturato di circa 170 milioni di euro e conta oltre 350 dipendenti e 6 impianti produttivi distribuiti in Italia, Repubblica Ceca e Brasile. © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati