venerdì 23 novembre 2012

Pane e pasta quotidiani: veleno per topi!


venerdì, 23 novembre 2012, 16:21

Tutti i giorni, alla tv o sui giornali, sento parlare di bio, di salute, di cibi sani, di lotta contro il pesce avariato, il maiale bombato o le verdure ricche di pesticidi. Ormai sappiamo tutto: eppure per il 60% la nostra alimentazione è composta da pane e pasta. Di farina. Guardi le mele belle, sbagli perché dovresti scegliere quelle un po' bacate, più naturali, ma non sai una beaneamata cippa della farina. L'ormone dei bovini. Ok, ma la farina? La farina è tutta uguale, bella, bianca come la neve...o come la cocaina, sarebbe meglio dire. Perché l'avvelenamento è giornaliero, pericoloso. E ce lo stanno imponendo con leggi di mercato, attraverso la comodità e i gesti semplici. Su tutte, non che le altre siano rose e fiori, deve essere sempre più noto di quanto sia velenosa la farina 00. Si ottiene macinando industrialmente il chicco, eliminando il germe e la crusca e rendendola poco nutriente e ricca di zuccheri. Insulina a gogò e indebolimento, pro-tumori, del nostro organismo. Non sono uno scienziato, ma se cucino lo devo sapere. E voi no? A casa, con bimbi e persone care, pure. Ma quanta pasta mangiamo? Da dove viene la farina che compone questa pasta? Forse dal Canada, dove enormi aerei stabilizzano enormi campi. Dall'Ucraina, forse. Di sicuro è che il nostro SSN funziona bene, ma il problema rimane:tracciate questa cazzo di farina! Possibile che non si sa da dove venga, imbrogliando giorno dopo giorno milionii di consumatori? Edulcorate il mercato con farine bio controllate da persone pagate dalle stesse aziende che richiedono la certificazione! Sarebbe, invece, ganzo se diceste alla gente che più proteine ci sono meno è digeribile, la pasta. Che per essicarla a 45°C si richiede un grosso dispendio e, dunque, l'industria, la ammazza a 180°C creando una pasta morta, a lunghissima scadenza, plastificata! Una pasta che cuoce in pochi minuti e non scuoce mai ha grossi problemi. Diciamolo, alla gente! Che se cuoce brevemente deve essere solo artigianale, di grano antico, verna, senatore cappelli. Allora sì che ha un senso! Invece, ti avvelenano con un prodotto che i nostri enzimi non riconoscono, trasformandolo in zucchero, costretti come sono a digerire grassi animali e altre schifezze , residui del trattamento. Avete notato che i sacchi di cemento...volevo dire Farina 00, non fanno più le farfalline? Ma le farfalline sono sintomo di vitalità, di vita, di qualcosa che non c'è più una volta ucciso dall'industria. Farine bianchissime: calcina. Criminali che ci spacciano il pane integrale...Ma il pane integrale deve essere fatto con la farina integrale, come faceva la mi' nonna, non con farina 00 e la crusca aggiunta che scartate dallo stesso processo di produzione. Siamo al delirio! Mi confondo, scusate, ma siamo in un incubo chiamato consumismo non critico. Avvelenano noi e i nostri figli, ma noi ormai ci siamo dentro e pensiamo che cambiare abitudine sia impossibile. Eppure, la pura farina integrale si trova.
Che pasta devo mangiare? NESSUNA! Viene da dire...ci si salva solo con quella di grani antichi. Con la pasta artigianale che costa molto, ma diviso 4 persone non poi tanto!  Ormai le impastatrici hanno una potenza che sfibrerebbe qualsiasi maglia glutinica, così consumiamo manitoba, o facciamo pani e pasta con una marea di glutine. Un veleno mortale da cui, paradossalmente, si salvano solo i celiaci! Devasta l'intestino, è indigeribile: ci gonfia così come gonfia la pasta nelle potenti impastatrici.
Di pane poi, ce n'è troppi. Il pane integrale veniva cotto e consumato il giorno seguente, per permettere agli enzimi, in un ambiente umido, protetto dalla crusca, di riappropiarsi dell'ambiente. Dopo 7 giorni il pane era ancora buono, digeribile. Adesso andiamo in farmacia a prendere la crusca in pastiglie. Il pane stesso era fatto con lievito madre. Lento, naturale. Non chimico. Lo stesso lievito di birra non crea la giusta acidità per digerire. Nelle pizze, il mercato vuole la schifezza. Semplice, veloce. Con mille ingredienti. Sarebbe bello che i grandi pizzaioli napoletani, ma tutti in generale, offrissero una pizza integrale, dicendoglielo dopo, al cliente avvelenato da anni e anni di 00 che finalmente sta mangiando un piatto completo e salutare: la pizza, pane dei poveri, come era nata. Una volta mangiavano la Marinara, ora vanno al Fast Food a mangiare la pizza. Leggete, prima di imboccarvi!
E se ai pasticceri intimo di ricominciare a fare il loro lavoro, tralasciando scorciatoie con forni programmati, spezzo una lancia per quel povero contadino, lasciato solo, che deve vendere una pasta  salutare a 7 euro ( il prezzo intermedio delle linee bio da supermercato è un imbroglio). Si, lo so, da 1,20 al pacco a 7 euro c'è differenza, ma la domanda è: quanto sono disposto a spendere per la mia alimentazione e quanto per curarmi un tumore?
Spendo più per il pane o per le supposte?

                               AF

Il Post Scrittum: Come capire se una pasta è salutare, buona, o no? La pasta non deve avere una cottura inferiore ai 12 minuti, a meno che non sia di grani antichi, come Verna o Senatore Cappelli e simila. L'acqua deve ribollire, una volta gettata la pasta, di schiuma: sintomo di rilascio amidi, di vitalità.  
Mangiate solo pasta e pani integrali, con grani antichi. Non pasta o pane integrale da 00+crusca aggiunta Poi mi dite.

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