giovedì 29 novembre 2012

Gli spot Danaos? L’Antitrust li giudica ingannevoli e punisce Danone con una multa di 180mila euro. I dettagli della sentenza



Ieri 26 novembre 2012
, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha reso pubbliche le proprie decisioni in merito agli spot e al sito di Danaos, lo yogurt commercializzato dalla Danone e segnalato all'Antiturst  dall’Unione Nazionale Consumatori.
Il gruppo agroalimentare francese, un colosso del settore presente in 120 paesi, è stato condannato a pagare una multa di 180mila euro per "pratiche commerciali scorrette", in particolare per "la comunicazione strutturata in modo estremamente scorretto". 

È dal 2010 che gli spot Danaos, girati con una testimonial di notevole visibilità, l’attrice Stefania Sandrelli, bombardano i consumatori e soprattutto le mature consumatrici cui sono specificatamente destinati.
"In Italia, due donne su tre non consumano abbastanza calcio": così recita lo spot Danaos. Latte e formaggio? "A volte non basta… Da oggi c’è Danaos di Danone”. Un semplice yogurt? No, Danaos è "l’unico yogurt con il 50% del calcio quotidiano raccomandato e la vitamina D che ti aiutano a rinforzare le ossa".
Nelle telepromozioni e nel sito di Danaos si ritrovano gli stessi claim, convalidati da una generica e non meglio specificata collaborazione con gli esperti del Policlinico Gemelli di Roma.

Ebbene, questi messaggi sono stati giudicati ingannevoli dall’Antitrust, sotto quattro diversi profili.

Vediamo il primo. Il messaggio pubblicitario di Danaos che evidenzia l’insufficiente assunzione di calcio in gran parte della popolazione femminile italiana, si basa sui risultati di un unico studio, peraltro effettuato su campioni di persone con esigenze nutrizionali peculiari e non generalizzabili.
Per questo motivo, l’Antitrust ritiene che "l’estrema enfasi posta sulla carenza di calcio, anche in termini numerici (2 donne su 3)" sia "ingannevole" e tale da "indurre in errore il consumatore medio, portandolo a ritenere che vi sia una acclarata carenza di calcio su ampia parte della popolazione” quando, invece, non è vero.

Il secondo motivo avanzato dall'Antitrust riguarda le caratteristiche del prodotto. Secondo la sentenza  "l’affermazione assertiva sull’apporto del 50% del calcio rispetto alla RDA consigliata nel contesto promozionale in esame appare idonea a indurre in errore i consumatori".
In effetti, per le donne over 60 l’apporto di calcio raccomandato è di 1200-1500 mg al giorno, non 800 mg come dichiarato dal messaggio pubblicitario; ne segue che un vasetto di Danaos non è affatto in grado di coprire il 50% del fabbisogno quotidiano di calcio.

Il terzo motivo per cui la pubblicità Danaos risulta “fuorviante”  si evidenzia nel tentativo manipolatorio di far credere che il consumo di latte e formaggio non sia sufficiente a garantire il normale fabbisogno di calcio. Scrive l’Antitrust: “Le comunicazioni suggeriscono l’inadeguatezza di alcuni specifici alimenti (latte e formaggio), l’assunzione dei quali è ritenuta anche in ambito scientifico la principale e necessaria azione per coprire il fabbisogno di calcio nell’organismo”.
Il consumo di Danaos, presentato come necessario per un corretto apporto di calcio, risulta del tutto inutile. Dagli  studi scientifici emerge che la carenza di calcio è per alcune fasce di età solo di portata lieve o lievissima, e può essere tranquillamente colmata con una dieta varia ed equilibrata (“l’adeguata assunzione di calcio, come noto, può derivare da una pluralità di alimenti compresa la stessa acqua potabile”).

Il quarto motivo di scorrettezza riguarda la non precisata partnership con il Policlinico Gemelli. Scrive l’Antitrust: “La presenza del logo del nosocomio e dell’indicazione “con la collaborazione scientifica del Policlinico Gemelli”, inducono a ritenere l’esistenza di una specifica procedura di validazione e controllo di Danaos svolta dal noto nosocomio romano.
(…) L’istruttoria svolta, tuttavia, non ha dato evidenza alcuna in tal senso, ma ha fatto emergere la sussistenza di un mero accordo commerciale”.

In conclusione, dall’istruttoria dell’Antitrust emerge evidente la scorrettezza della pratica commerciale seguita da Danone per promuovere lo yogurt Danaos, “mediante l’utilizzo di indicazioni che inducono il consumatore in errore rispetto alla effettiva necessità di assumere il prodotto, sulle caratteristiche del prodotto stesso e sulla collaborazione promossa”.
L'istruttoria si chiude congiudizi finali duri e inequivocabili, resi ancora più netti dall’imposizione di una sanzione amministrativa. Speriamo che l'azienda proceda con celerità a eliminare spot e pagine pubblicitarie dai media, nel rispetto della sentenza dell'Antitrust e di tutti i consumatori.
La cronaca fa però registrare un comunicato in cui  Danone si dice intenzionata  a ricorrere contro la decisione. Vi terremo aggiornati.
Anissia Becerra
Foto: Danaosdanone.it, Photos.com

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