sabato 24 novembre 2012

Frecciargento Trenitalia: un bar da dimenticare. Igiene e buone pratiche di conservazione non sono a bordo


Dopo la delusione dell'Italobox di Montezemolo & Farinetti, Il fatto alimentare cambia linea ferroviaria. Oggi si sale su una Frecciargento, e ci si ferma al bar.

Il personale di Trenitalia è sempre gentile e disponibile, come da storica tradizione FS. Quante volte la sua cortesia ci ha aiutato ad accettar di buon grado, o almeno a non perdere la calma a causa di ritardi, fermi fuori stazione e altri disservizi. Ogni eventuale carenza non può certo venire attribuita agli addetti che trasportano i carrelli di snack e bevande, o quando si trovano alla consolle del bar a centro treno.
Viene anzi da chiedersi se l’azienda abbia provveduto alla loro formazione su buone prassi igieniche e Haccp, visto che il regolamento cosiddetto Igiene 1 (reg. CE n. 852/04) si applica anche a tali attività.

Dritti verso il bar della Frecciargento allora, per una buona “tazzulella e cafè”, ottima grazie a Illy per cialde e macchina. Ma mentre aspetto l'occhio cade sull’espositore dei prodotti alimentari in vendita. Lo scaffale a tre piani sul bancone riporta alla memoria il “Bar Sport” di Stefano Benni.
Tracce di varia umanità sul cristallo nostalgico di pulizia, un tovagliolo verde di carta a presentare gli oggetti… ma quali?

Al piano terra tramezzini e panini confezionati in atmosfera protettiva, al primo le residue fette di una torta al cioccolato, al secondo Loacker e Ringo. Con l'aiuto del caffè la vista si aguzza e si fissa su un paio di numeri. “Conservare a temperatura tra 0 e + 4° C” è scritto sul tramezzino, “Modalità di conservazione... a una temperatura non superiore a +4° C” sulla torta. Ma l'espositore non è refrigerato, e quindi?
È una coltura “in vitro” di batteri patogeni, direbbero gli amici veterinari.

Meglio distrarsi allora. Leggiamo gli ingredienti di qualche prodotto in vendita piuttosto, magari la ricetta della torta Bindi. Macché, niente da fare. Neppure un adesivo, un quaderno come da ottima scuola Autogill.
Il radar s'accende e dunque sì ecco, si scorge qualcosa in lontananza. Una fotocopia formato A4, sul pannello dietro il banco, fissata con dello scotch. Serve un occhio bionico, m'allungo sul banco e brandisco l'iPhone. Zoom, clic, watch.
http://www.ilfattoalimentare.it/frecciargento-trenitalia-igiene.html

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