mercoledì 21 novembre 2012

"Ceniamo insieme": lo spot della Coca-Cola è da censurare. Basta veicolare modelli negativi



"Gli spot della Coca-Cola che hanno come testimonial lo chef Simone Rugiati sono stati censurati dall'Istituto di autodisciplina pubblicitaria e non andranno più in onda. È stata così accolta la segnalazione inviata da Il fatto alimentare lo scorso settembre che chiedeva l'interruzione immediata della campagna. Per Coca Cola si tratta della terza censura in pochi mesi, e questo dimostra quanto poco la multinazionale prenda in considerazione le raccomandazioni e gli inviti ad una maggiore attenzione avanzati con insistenza dall'Istituto di autodisciplina pubblicitaria.

Nella comunicazione che abbiamo ricevuto l'Istituto di autodisciplina pubblicitaria invita Coca Cola a ripensare lo spot, evitando di suggerire ai consumatori di bere tutti i giorni la bibita, perché è sbagliato "proporre modelli di consumo e stili di vita non improntati alla massima correttezza, in termini di educazione alimentare".

Siamo di fronte a una bocciatura a tutto campo. La decisione ha costretto Coca-Cola a modificare la programmazione e interrompere gli spot con Simone Rugiati su tutte le emittenti, visto che la serie con lo chef non potrà più andare in onda.

Le tre pubblicità censurate proponevano scene di un'allegra cena tra amici mentre guardano una partita di calcio, una festa di paese e un pranzo in famiglia. In tutte le riprese si suggeriva in modo sin troppo evidente di bere una quantità esagerata di bevanda. Siamo di fronte all'ennesimo messaggio che propone una bevanda zuccherata a tavola, cercando di veicolare una pessima abitudine americana che Coca-Cola cerca di trapiantare in Italia. Considerando poi lo stretto legame che esiste tra il consumo di bevande gassate e sovrappeso, c'è da chiedersi con quale coraggio Coca-Cola realizzi certi spot.

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