sabato 7 luglio 2012

Un italiano su tre mangia per stress e non per fame



'Mangia che ti passa'. Un detto delle nonne che nasconde una verita', se oltre un italiano su tre mangia per stress e non per fame. Il dato emerge da un sondaggio online dell'Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (www.eurodap.it) al quale hanno partecipato 600 persone tra i 18 e i 65 anni. L'obiettivo era appunto quello di osservare il comportamento delle persone nel rapporto con il cibo in un momento storico e sociale caratterizzato da una serie di stress per motivi contingenti, a partire dalla crisi economica. ''Per il 40% delle persone che hanno partecipato al sondaggio - afferma Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e presidente Eurodap - il cibo viene utilizzato troppo spesso come una valvola di sfogo allo scopo di sedare livelli di ansia troppo elevati".

Tesi che l'esperta spiega nel libro "Stress&Dieta - consigli e rimedi per vivere al meglio", Kowalki Editore, scritto con il nutrizionista Giorgio Calabresi.

Dal sondaggio è emerso che queste persone fanno loro stesse la spesa e nel loro carrello non mancano mai cibi dolci o alimenti super calorici. Mangiano in maniera frettolosa, dichiarano di gustare solo 'qualche volta' i cibi che mangiano.

Raramente smettono di mangiare quando si sentono sazie. Questo comportamento viene adottato in modo particolare la sera, quando la corsa del vivere quotidiano si placa. Si è anche rilevato che questo atteggiamento disfunzionale nei confronti del cibo è frutto spesso di un particolare stato emotivo, ansioso o depresso, stressato o triste.

''Si tratta di individui che non hanno regole nel loro regime alimentare - spiega Vinciguerra - per le quali ogni emozione negativa o stato d'animo non sereno tende ad essere compensato con il ricorso all'alimentazione". Il punto e' che ''in un momento di profonda crisi economica come quella che sta vivendo il nostro Paese - aggiunge la psicoterapeuta - il cibo per molti rimane l'unica valvola di sfogo, poiche' compensazioni di altro tipo, come vacanze e acquisti, stanno subendo una evidente contrazione''. Il consiglio, come spiega Vinciguerra nel nuovo libro, e' dunque quello di ''spostare l'attenzione sul rapporto con se stessi, cercando di 'rallentare' i ritmi di vita che ci portano allo stress''. Si scoprira' cosi' che il rapporto con il cibo , e quindi anche il dimagrire, e' prima di tutto una ''questione di testa''. 
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