giovedì 13 marzo 2014

Richiamo per il tonno in olio di semi di soia con istamina venduto in Italia e in cinque paesi dall’azienda Drago di Siracusa. Auchan avverte i clienti siciliani

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Avviso diramato dai supermercati Auchan  che hanno invitato gli acquirenti a non consumare il tonno Drago e a riportarlo al punto vendita
Il 7 febbraio il Sistema di allerta europeo (Rasff)  ha segnalato la vendita in Italia e in altri cinque paesi (Francia, Germania, Lettonia, Svizzera e Inghilterra) di una partita di pezzetti di tonno in olio di semi di soia, con un quantitativo di istamina elevato (865mg/kg).
Molti lettori volevano avere ulteriori informazioni, ma il Ministero della salute, contattato da Il Fatto Alimentare, non ha voluto fornire altri dati. A questo punto ci siamo attivati e abbiamo scoperto che il prodotto ritirato e richiamato dal mercato è confezionato dalla Drago Sebastiano di Giuseppe Drago di Siracusa. La partita ritirata è composta da vasetti di 550 g con numero di lotto L 298-013 e termine minimo di conservazione 31/12/2016. Siamo in attesa di conoscere dall’azienda la rete di supermercati che ha venduto il tonno.

tono in olio di soia drago istamina
Il vasetto di Pezzetti di tonno in olio di semi di soia confezionata dalla Drago di Siracusa è stato ritirato dal mercato per l’elevato contenuto di istamina
Queste informazioni le abbiamo estrapolate dal rapporto europeo del Rasff che però non indica i punti vendita, in possesso del Ministero. Abbiamo interpellato la Drago chiedendo di conoscere la rete di supermercati dove è stato distribuito il lotto di tonno a pezzetti in olio di soia.

In Italia per il momento solo la catena di supermercati Auchan ha diramato un comunicato per segnalare il ritiro dagli scaffali di due punti vendita siciliani (Siracusa Melilli e Porte di Catania), del tonno. Si tratta di Pezzetti di tonno in olio di semi di soia da 300 g, confezionati  dalla stessa azienda conserviera. In questo caso cambia il formato del vasetto mentre i lotti sono quattro: L 246-013, L295-013, L298-013 e L 331-013. Il codice EAN è 8004899002179. Auchan invita i clienti che hanno comperato il tonno a non consumarlo e a riportarlo al punto vendita.

tonno drago etichetta
Etichetta del tonno Drago ritirato dagli scaffali
Per capire meglio cosa significa mangiare alimenti con troppa istamina proponiamo una scheda realizzata Giuseppe Arcangeli dell’Istituto sperimentale zooprofilattico delle Venezie.
L’istamina è un composto azotato che rientra nel gruppo delle “ammine biogene”. Il nostro corpo è in grado di produrla per contrastare una infiammazione, ed è particolarmente abbondante in caso di allergie (tanto da farci assumere i cosiddetti anti-istaminici). In questo caso la troviamo negli alimenti e può essere dovuta all’auto trasformazione dell’amminoacido istidina – presente nella muscolatura dei pesci – in istamina oppure a un’origine batterica a causa dell’azione di alcuni enzimi presenti in patogeni Gram negativi (generi: Morganella, Klebsiella, Proteus , Hafnia, Enterobacter, Citrobacter, Vibrio, Photobacterium), che hanno contaminato le carni del pesce dopo la sua morte. L’istamina è stabile alle alte temperature e non subisce variazioni a seguito dei processi di cottura e inscatolamento del pesce: per una completa inattivazione è necessario un trattamento di 90 minuti a 116°C.
Quali sono i principali sintomi dell’intossicazione da ammine biogene? Prurito, arrossamento del viso e del collo, orticaria, nausea, vomito, diarrea, cefalea, vertigini. Questi sintomi possono variare in dipendenza della quantità di tossina introdotta e dalla sensibilità individuale. Il periodo d’incubazione è breve: da pochi minuti ad alcune ore. Nei casi più gravi si può arrivare allo shock istaminico con ipotensione fino al collasso cardio-circolatorio.
Qual è la terapia da seguire per combattere l’intossicazione? La terapia è essenzialmente sintomatica e prevede l’impiego di anti-istaminici e glucocorticoidi. Nei casi più gravi viene somministrata adrenalina.
Quali alimenti potrebbero contenere istamina? Le famiglie di pesci più a rischio sono: tonno, sgombro, sardina, aringa, spratto, alaccia, cheppia, acciuga e lampuga.
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