sabato 28 aprile 2012

Addio alle ostriche selvatiche


Che gourmet e buongustai si mettano il cuore in pace: le ostriche selvatiche sono sulla strada dell'estinzione, fenomeno che potrebbe completarsi nel giro di pochi anni. Allora, le tavole diventeranno dominio esclusivo delle varietà d'allevamento. Queste le conclusioni di una ricerca dell'Università della California e dell'organizzazione ecologista Nature Conservancy, diretta da Michael Beck e pubblicata da "Bioscience". Gli studiosi hanno preso in esame lo stato di salute di 144 baie e 44 ecoregioni, tradizionalmente grandi produttrici di ostriche, mettendo a confronto i dati sulla raccolta degli ultimi anni. E' allora emerso come la netta maggioranza (90%) dei banchi di ostriche si sia estinto e che tali frutti di mare stiano scomparendo: in diverse aree la presenza di ostriche native è inferiore all'1%, il che fa considerare le ostriche in questione "Funzionalmente estinte". Inoltre, gli esperti fanno notare come il 75% delle ostriche selvatiche in commercio arrivino da 5 grandi ecoregioni: esclusa però la regione del Nord America, le restanti regioni sono in rapido declino. Riassumendo, "Una volta le ostriche dominavano diversi estuari, di cui erano un elemento fondamentale per l'ecosistema, ma secoli di sfruttamento uniti alla degradazione delle coste hanno ormai spinto i banchi nativi sull'orlo dell'estinzione in quasi tutto il mondo". Raccolta sregolata, introduzione di specie straniere e cambiamenti ambientali: questi in sintesi, i fattori che stanno eliminando le ostriche selvatiche. E se la situazione americana è grave, quella europea non è certo tranquilla. Da anni, un virus colpisce gli esemplari del Vecchio Mondo, con risultati devastanti soprattutto per gli allevamenti francesi ed irlandesi. Tale patogeno è attivo da una decina d'anni ed ha regolari picchi di attività tanto che è è stata avviata una selezione genetica dei ceppi resistenti che richiederà alcune generazioni di ostriche, che si riproducono in due-tre anni. Infine, va notato come i frutti di mare in questione abbiano un rapporto stretto con l'Italia. Il Belpaese è l'importatore numero uno al mondo di ostriche: 7500 tonnellate, in maggioranza allevate della varietà ostrica concava, a fronte di solo 300 tonnellate di made in Italy. Le ostriche nazionali arrivano principalmente da Sardegna e Lazio, ed anch'esse hanno subito l'attacco del virus continentale, con cali della produzione. FONTE: "Oysters at Risk: Gastronomes' Delight Disappearing Globally" AIBS Bioscience Press Releases February 2011 Matteo Clerici Presto, le ostriche selvatiche potrebbero estinguersi totalmente, rimpiazzate dalle varietà d'allevamento. Lo dice una una ricerca dell'Università della California e dell'organizzazione ecologista Nature Conservancy, diretta da Michael Beck. Beck e gli altri studiosi hanno valutato 144 baie e 44 ecoregioni, tradizionalmente grandi produttrici di ostriche, mettendo a confronto i dati sulla raccolta degli ultimi anni. Risultato, il 90% dei banchi di ostriche si è estinto ed in diverse aree la presenza di ostriche native è inferiore all'1%, il che fa considerare le ostriche in questione Funzionalmente estinte. Inoltre, delle 5 grandi ecoregioni produttrici di ostriche selvatiche, solo una (il Golfo del Messico) non è colpita da netto declino. La situazione è negativa anche in Europa, dove da tempo un virus danneggia le ostriche irlandesi e francesi. http://www.newsfood.com/q/130f7157/addio-alle-ostriche-selvatiche/

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