sabato 22 giugno 2013

Salute: Italia seconda in Ue sulle intossicazioni alimentari

MILANO, 13 GIU - In Europa 40000 persone ogni anno contraggono intossicazioni alimentari, un problema che si acuisce nella stagione estiva, quando con l'arrivo del caldo i rischi aumentano. Lo segnala l'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano, secondo cui nel 2011 ci sono stati 5648 focolai di tossinfezione alimentare, rispetto ai 5276 del 2010.

L'Italia e' al secondo posto, fra gli stati europei, per numero di focolai (908) segnalati (dati EFSA, European Food Safety Authority). Si tratta di sindromi causate dall'ingestione di cibi contaminati da sostanze tossiche o microorganismi patogeni, che si manifestano con diversi sintomi (nausea, vomito, diarrea, febbre, reazioni cutanee, calo di peso, disidratazioni) e sono causate soprattutto da batteri, virus e parassiti.

Vista l'incidenza del fenomeno, gli esperti hanno analizzato cio' che mangiano piu' spesso d'estate gli italiani: formaggi freschi e gelati; in genere piatti freddi, veloci da preparare e che non richiedono cottura, come carpacci di carne e pesce crudo.

''Ma i cibi cotti sono piu' sicuri - spiega Michela Barichella, Direttore della Dietetica e Nutrizione clinica presso gli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano - perche' la maggior parte dei microrganismi e delle tossine non resiste a temperature superiori ai 60-70 gradi; grande importanza rivestono le condizioni in cui i cibi sono mantenuti durante le varie fasi di conservazione: la catena del freddo, ad esempio, previene lo sviluppo e la moltiplicazione di alcuni microrganismi''.

Secondo l'European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), le principali fonti di epidemie sono causate da uova, pesci e derivati. Se negli ultimi anni sono diminuiti i casi di Salmonella, sono aumentati quelli di Escherichia Coli, legati al consumo di carne poco cotta, latte crudo e formaggi.

In bovini, pecore e capre queste tossine possono essere presenti a livello intestinale e durante mungitura e macellazione si possono contaminare sia le carni, sia il latte.

Per questo motivo l'assunzione di latte crudo, di carni crude o poco cotte, specie se macinate (ad esempio hamburger poco cotti o tartare di carne cruda) puo' provocare infezioni.

''Un' altra via di trasmissione – spiega ancora Barichella – e' rappresentata dal contatto diretto con le feci degli animali portatori; ad esempio consumando vegetali non accuratamente lavati o che siano stati contaminati da mosche''. (ANSA).

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