martedì 19 dicembre 2017

Truffa del biologico in Sicilia. Perquisizioni e sequestri in nove aziende agricole. FederBio bisogna essere chiari altrimenti è allarmismo



Sequestrate
 oltre dieci tonnellate tra prodotti chimici, fertilizzanti, concimi, sementi alterate e pesticidi vietati in agricoltura biologica, ed eseguiti quindici provvedimenti di perquisizione e sequestro emessi dalla Procura della Repubblica nei confronti, tra gli altri, di nove titolari di aziende agricole, indagati per i reati di frode in commercio e truffa aggravata ai danni dello Stato e dell’Unione Europea. È questo il bilancio di un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza in provincia di Ragusa nell’ambito delle indagini, avviate all’inizio dell’anno, su un articolato sistema di frode finalizzato alla commercializzazione, in Italia e nei principali paesi europei, di prodotti ortofrutticoli falsamente etichettati come provenienti da agricoltura “Biologica e Biodinamica”, anche attraverso l’alterazione dei risultati delle analisi chimiche eseguite su campioni di prodotti.
In alcuni casi, i finanzieri sono riusciti anche a risalire alle ditte fornitrici dei prodotti chimici, scoprendo anche un sistema di evasione fiscale di oltre 200.000 euro. L’esame della documentazione sequestrata, concernente acquisti e vendite tra il 2015 ed il 2017, ha consentito di quantificare in oltre otto milioni di euro l’ammontare delle movimentazioni di falsi prodotti “Bio” effettuate dalle aziende controllate, con una indebita percezione di contributi, finanziamenti ed agevolazioni pubbliche proprie dell’agricoltura biologica, pari a circa un milione di euro.


La truffa del biologico in Sicilia ha portato a perquisizioni e sequestri in nove aziende agricole

Da parte di FederBio è stato chiesto che gli organismi di vigilanza e controllo del ministero delle Politiche agricole forniscano “tempestivamente ulteriori elementi, facendo così chiarezza e delimitando con esattezza l’entità del caso, senza lasciare immotivate ombre sulle 11.451 aziende biologiche siciliane e sulle 72.154 aziende biologiche italiane che operano in assoluta correttezza”.
Paolo Carnemolla, presidente di FederBio, sottolinea che “alcune delle aziende indagate erano già state oggetto di segnalazioni agli organismi di certificazione anche da parte della federazione, che da alcuni anni ha proposto delle linee guida e dei piani di controllo rinforzato per questa tipologia di azienda, evidentemente a rischio. Come in altre vicende di frode, queste indicazioni sono state disattese e questo conferma l’urgenza di una vera riforma del sistema di controllo del settore biologico, che riguardi sia il coordinamento e la vigilanza degli organismi di certificazione che il conflitto di interessi fra organismi e operatori controllati”.
http://www.ilfattoalimentare.it/truffa-del-biologico-sicilia-2017.html

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