Il personale di Trenitalia è sempre gentile e disponibile, come da storica tradizione FS. Quante volte la sua cortesia ci ha aiutato ad accettar di buon grado, o almeno a non perdere la calma a causa di ritardi, fermi fuori stazione e altri disservizi. Ogni eventuale carenza non può certo venire attribuita agli addetti che trasportano i carrelli di snack e bevande, o quando si trovano alla consolle del bar a centro treno.
Viene anzi da chiedersi se l’azienda abbia provveduto alla loro formazione su buone prassi igieniche e Haccp, visto che il regolamento cosiddetto Igiene 1 (reg. CE n. 852/04) si applica anche a tali attività.
Tracce di varia umanità sul cristallo nostalgico di pulizia, un tovagliolo verde di carta a presentare gli oggetti… ma quali?
Al piano terra tramezzini e panini confezionati in atmosfera protettiva, al primo le residue fette di una torta al cioccolato, al secondo Loacker e Ringo. Con l'aiuto del caffè la vista si aguzza e si fissa su un paio di numeri. “Conservare a temperatura tra 0 e + 4° C” è scritto sul tramezzino, “Modalità di conservazione... a una temperatura non superiore a +4° C” sulla torta. Ma l'espositore non è refrigerato, e quindi?
È una coltura “in vitro” di batteri patogeni, direbbero gli amici veterinari.
Il radar s'accende e dunque sì ecco, si scorge qualcosa in lontananza. Una fotocopia formato A4, sul pannello dietro il banco, fissata con dello scotch. Serve un occhio bionico, m'allungo sul banco e brandisco l'iPhone. Zoom, clic, watch.
http://www.ilfattoalimentare.it/frecciargento-trenitalia-igiene.html
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