sabato 24 novembre 2012

Fiesta Ferrero non è una merendina per bambini: ha l'8,5% di liquore. I genitori lo sanno?


Benedetta ci scrive su Facebook:
“Sono reduce da una lunga discussione sulla Fiesta della Ferrero. Ho infatti scoperto che alcune mamme danno questa merendina ai propri figli nonostante contenga l'8,5% di liquore.
Secondo me si tratta di una cattiva prassi alimentare. Forse la spiegazione è che, essendo una merendina, viene data ai bambini, anche se non è un prodotto pensato per loro. Esiste una normativa che preveda l’obbligo di apporre una scritta sulla confezione quando l'alimento non è adatto ai bambini?
Benedetta

La nostra lettrice ha evidenziato un problema spesso sottovalutato, quello di dare ai più piccoli alimenti che, per gli ingredienti o l’apporto calorico, non sono destinati a loro. In questo caso l’errore può essere facilmente commesso anche da genitori attenti, perché le merendine sono vissute nell’immaginario collettivo come uno snack per bambini, comodo da mangiare e da portare a scuola.
In genere questo discorso ha una sua coerenza, ma ci sono alcune eccezioni come nel caso della Fiesta Ferrero, una merendina non destinata ai bambini avendo un contenuto di liquore pari all’8,5%.

Abbiamo chiesto l’opinione di Enzo Spisni, docente di Fisiologia della Nutrizione all’Università Bologna.
«La mamma ha ragione. I bambini hanno una capacità enzimatica bassissima di elaborare l'alcool, che non deve essere presente negli alimenti destinati a loro. Per questo motivo esiste una regolamentazione specifica nella preparazione degli alimenti per la prima infanzia molto restrittiva.

Quanto alla reale pericolosità di una singola Fiesta, mi sentirei di rassicurare la mamma in quanto l'alcol etilico evapora rapidamente a temperatura ambiente.
Una certa quantità di alcol contenuto nella merendina finisce quindi nell'atmosfera all’interno della confezione e un'altra parte evapora dopo l'apertura. Alla fine la quantità ingerita diminuisce notevolmente rispetto a quella indicata negli ingredienti».

Più precisamente, una singola Fiesta di 40 g contiene 1 g circa di alcol. Ma quanto è diffusa l’abitudine di impiegare questo ingrediente nei prodotti alimentari che vengono consumati anche dai più piccoli?
«Un altro alimento che spesso contiene etanolo come conservante è il pane in cassetta. Anche in questo caso è sufficiente aprire la confezione e tenerla una decina di minuti a temperatura ambiente, oppure mettere le fette nel tostapane, per eliminare quasi tutto l'etanolo».

Abbiamo guardato vecchie e nuove pubblicità della Ferrero che correttamente, negli spot e nei messaggi di questa merendina, utilizza solo adulti.
La confusione dei consumatori aumenta quando, navigando nel sito dell’azienda, presentano la Fiesta insieme agli altri dolci pensati proprio per i bambini, senza alcun tipo di separazione o di avviso.

Per quanto riguarla normative e obblighi di etichettatura abbiamo sentito il parere dell’avvocato Franco Gentile esperto di diritto alimentare che dice:
«La normativa specifica in tema di etichettatura è carente. Il reg. (UE) n. 1169/2011 ha introdotto l'obbligo di un'indicazione cautelativa rivolta ai bambini e alle donne in gravidanza, ad esempio, per le bevande a elevato tenore di caffeina (escluse quelle a base di tè e caffè). Mentre la citazione del tenore alcolico è prescritta solo per le bevande con tenore alcolico superiore a 1,2% in volume.

È però utile ricordare quanto stabilito nel General Food Law in tema di sicurezza degli alimenti, quando si dice che la valutazione non può prescindere dal considerare il normale consumo previsto, le esigenze di categorie vulnerabili di consumatori (tra cui senza dubbio i bambini, oltreché gli allergici e i celiaci) e l'informazione che accompagna l'alimento.
Da tale considerazione - prosegue Gentile - deriva l'opportunità per gli operatori di segnalare la presenza di alcol nell'alimento, quando ciò non sia immediatamente percepibile, ad esempio nella denominazione di vendita ("cioccolatini al rhum")».

Valeria Nardi
Foto: Ferrero.it

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