giovedì 27 settembre 2012

Il cacao che cura l'Alzheimer


Il cacao che cura l'Alzheimer

E se le cose buone facessero bene? Se agli alimenti ricchi del loro gusto naturale si cominciasse a dare valore davvero, non solo a livello emotivo, ma anche medico, come era stato per il "polipasto" suggerito al posto della "polipillola"?
Il percorso della medicina nel riappropriarsi di ciò che era suo da sempre prosegue da qualche anno a questa parte e sembra la bella risposta a quello che stava succedendo e che sembrava portare allademonizzazione di ciò che è naturale e non sintetico, standardizzato o chimicamente costruito a partire da zero. Le strade si integrano e possono andare insieme. In questo momento, la Medicina (e addirittura anche quella italiana) forse ce la fa.
Lo studio che ci ricorda questo percorso viene dall'Università di L'Aquila ed è stato pubblicato suHypertension. Esso vede coinvolti tre gruppi di anziani, tutti oltre i 90 e affetti da lieve decadimento delle abilità cognitive. A ciascuno dei tre gruppi è stata quotidianamente somministrata, a doppio cieco e per la durata di tre settimane, una bevanda arricchita di una diversa quantità di flavonoli del cacao, noti per le proprietà antiossidanti (990 mg circa nel primo gruppo, 520 circa nel secondo, 45 nel terzo).
A seguito delle tre settimane di trattamento i valori pressori, di sensibilità insulinica e della perossidazione lipidica erano diversi nei tre gruppi, con un netto miglioramento in quello a più alto consumo di flavonoli, rispetto a quello a basso, passando per il mezzo. Non si finisce qui: lo studio correla questi valori migliorati e il miglioramento della velocità di completamento e del risultato di test valutativi della funzionalità cognitiva.
Tali considerazioni riportano al ruolo significante non solo del cioccolato (o meglio del cacao) ma dell'alimentazione e dell'attività fisica nel controllo del decadimento dello stato cognitivo e nel suo miglioramento (il che potrebbe essere per altro di interesse non solo per gli anziani ma anche perstudenti e lavoratori di tutte le età).
Gli effetti ottenuti dallo studio sono infatti parte di quelli che vengono ottenuti nutrendosi in maniera adeguata (anche di alimenti contenenti i flavonoli stessi) e facendo regolare e moderata attività fisica.
Così i consigli della nonna che diceva di mangiare sempre la verdura (ricca in flavonoli), che faceva porzioni abbondanti perché si mangiasse al pasto (che diceva che mangiando prima o dopo ci si sarebbe "rovinato l'appetito"), che, qualche volta, a fine pasto offriva anche la torta al cioccolato(buona, completa e fatta anche con le uova, oltre che con lo zucchero), e che prima di mangiare mandava a giocare in giardino sembrano tornare in auge.
Può darsi che la strada del benessere sia quella delle antiche abitudini, abbinate anche alla nuova conoscenza scientifica, e non sempre quella dell'ultima trovata di moda che talvolta non solo manca di qualsiasi fondamento etico e scientifico, ma si colloca anche lontano dal buonsenso.

Michela Speciani

Redazione Eurosalus

Le mie creazioni


mercoledì 26 settembre 2012

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Un Equilibrio Delicato - Ecco perché la carne e i derivati fanno male alla salute


Salute: basta carne o nel 2050 rischio estinzione umana A dirlo Colin Campbell, guru Usa del mangiare verde



(ANSA) PADOVA, 21 SET - ''E' necessario cambiare stile di vita non solo per problemi di colesterolo e infarto ma anche per una questione di sopravvivenza piu' generale: se continueremo a nutrirci di carne a questi ritmi l'umanita' entro il 2050 rischia l'estinzione''. A dirlo oggi in una sala Galileo della fiera di Vicenza affollata da quasi mille persone il guru dell'alimentazione verde Colin Campbell, autore del best seller mondiale ''The China study'' che ha venduto oltre un milione di copie negli Stati Uniti. Campbell, 78 anni, professore emerito dell'universita' di Cornell, per la prima volta in Europa, ha illustrato i risultati dei suoi studi. ''E' del tutto evidente - ha spiegato Campbell - che l'assunzione in eccesso di proteine scatena nell'organismo un rischio che ha una progressione quasi geometrica di tumori, arteriosclerosi ed altre malattie nel corpo umano. I miei studi cinesi, che danno il titolo al libro, dimostrano come una dieta basata sull'assunzione di proteine vegetali, e che quindi prevede l'eliminazione o almeno la drastica assunzione della carne, aiutano a ridurre al minimo genetico l'insorgenza di neoplasie e di malattie correlate alla presenza di valori alti di colesterolo nel sangue. Oltre a garantire una salute migliore ed una maggiore longevita', la dieta basata sui vegetali garantisce anche uno sviluppo demografico sostenibile. Insomma, vivremo tutti e vivremo piu' a lungo e piu' sani in questo pianeta solo se abbandoneremo la carne: il fattore alimentare negli Stati Uniti incide moltissimo sui costi sanitari e sociali collegati a malattie che, se si eliminassero pancetta e hamburger dalla dieta americana, quasi scomparirebbero''. Guai a parlare di filosofia vegetariana o vegana: Campbell referisce riferirsi a ''plant-based eating'', frasologia traducibile con ''mangiare verde''. ''Il guaio di vegetariani o vegani - chiosa - e' che hanno un approccio ideologico allo stile di vita, il che tende ad emarginare questo modo di nutrirsi eco compatibile e salutare ad una minoranza di persone guardate con un certo sospetto. La questione invece e' troppo cruciale per essere relegata ad un fenomeno di nicchia: in gioco oltre alla salute c'e' anche la sostenibilita' della crescita demografica in atto''. In platea tra il pubblico anche l'attore comico Paolo Kessisoglu accompagnato dalla moglie Sabrina Donadel, conduttrice tv, e il giornalista musicale Red Ronnie, tutti e tre vegetariani convinti. Tra i seguaci della filosofia esplicitata dallo studioso americano l'ex presidente degli Usa Bill Clinton che in una recente intervista televisiva ha affermato di aver eliminato la carne dalla sua dieta, perdendo oltre 12 chili in pochi mesi, proprio dopo aver letto il libro ''The China study''.

''Il movimento di consapevolezza verde - spiega Diego Moscheni, uno degli organizzatori della prima giornata in Italia di Colin Campbell - ha smesso da un pezzo di essere una sorta di stramberia guardata con sospetto dalla societa', e si sta rivelando una delle pratiche piu' rivoluzionarie della storia recente del mondo occidentale. Di fatto aiuta a vivere meglio ed ha delle ricadute benefiche, quasi vitali, sull'ecosistema. Si puo' affermare che in Italia quasi un consumatore su 5 abbia scelto di ridurre drasticamente, se non eliminare del tutto, le proteine derivate dalla carne''.(ANSA).
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sabato 22 settembre 2012

Pistacchi contro tumori e colesterolo cattivo



I  pistacchi oltre che ad essere una buona frutta secca sono pieni di antiossidanti che ci proteggono dai radicali liberi.Un gruppo di ricercatori  Pennsylvania State University ha recentemente pubblicato sulla rivista Journal of Nutrition ,che da una ricerca fatta ,dimostrerebbe che i pistacchi contengono la "Luteina"un antiossidante importante ,Beta Carotene che si trasforma in vitamina A,utile a prevenire il cancro,oltre al Gamma Tocofenolo che è una vitamina E,infatti le persone che sono state usate per questo tipo di esperimento alla fine sono risultate con un elevato livello di antiossidanti nel sangue con colesterolo cattivo molto basso,come tutte le cose non va esagerato l'uso ne basta mangiare 10/15 al giorno.
http://mywebworld.myblog.it/archive/2012/09/22/pistacchi-contro-tumori-e-colesterolo-cattivo.html

venerdì 21 settembre 2012

Cioccolato contro ipertensione,con lupini no diabete Prodotti nutraceutici per prevenzione





Chi ama il cioccolato, adesso ha una ragione in piu' per apprezzarlo: quello amaro e' utile per combattere l'ipertensione, favorire la dilatazione delle coronarie e abbassare i livelli di colesterolo. Tanto che l'Efsa (l'agenzia europea per la sicurezza alimentare) sta valutando l'indicazione di un prodotto nutraceutico a base di cacao e flavonoli per ipertensione e angina. A spiegarlo e' stato oggi Cesare Sirtori, presidente della Societa' italiana di nutraceutica (Sinut), al suo congresso nazionale a Milano.

''Questo prodotto - precisa Sirtori -, che dovrebbe arrivare sul mercato a gennaio 2013, contiene 10 grammi di cacao e 200 mg di flavonoli: basta prenderlo una volta al giorno per tenere a bada la pressione alta''. La conferma dei benefici del cacao e' nota da anni, grazie agli studi fatti sulla popolazione Kuna, al largo di Panama, che consuma grandi quantita' di cacao e ha una mortalita' per malattie cardiovascolari molto piu' bassa di quella dei cittadini panamericani. ''I benefici pero' sono solo del cioccolato amaro - continua - quello al latte e bianco invece da questo punto di vista non fa niente''. Altro alimento su cui si stanno concentrando diversi studi per i suoi benefici sulla salute e' il lupino. ''Una leguminosa che rispetto alla soglia - osserva Anna Arnoldi, docente di Chimica degli alimenti dell'universita' degli Studi di Milano - ha una maggiore flessibilita' nella preparazione dei prodotti, e ha effetti benefici non solo su colesterolo e diabete, ma contiene elementi proteici che in futuro potrebbero portare a pillole per l'ipertensione''. Uno studio recente condotto da Sirtori presso l'ospedale Niguarda di Milano su barrette dietetiche con proteine di lupino, ha riscontrato un calo del 4,2% del colesterolo gia' dopo un mese rispetto al gruppo di persone che aveva assunto barrette alla caseina. E' bene comunque tener presente che i prodotti nutraceutici ''non si sostituiscono ai farmaci - conclude Sirtori - ma servono per la prevenzione e il trattamento di patologie moderate''.
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G:O:M:P:A:


mercoledì 19 settembre 2012

In sovrappeso il 40% dei bambini italiani Crisi spinge verso cibi di poco costo ma ricchi in calorie



MILANO - E' sovrappeso il 40% dei bambini italiani; piu' le femmine (42%) dei maschi (38%). E' il risultato di uno studio dell'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano, che ha valutato le abitudini alimentari di 2238 bambini (48% femmine e 51,7% maschi) di eta' compresa fra 6 e 14 anni.

Scopo della ricerca e' avere un quadro della situazione all' inizio dell'anno scolastico mentre le famiglie devono conciliare la necessita' di far mangiare correttamente i bambini con la costante diminuzione del potere d'acquisto negli ultimi anni.

Per l'Osservatorio, corretta alimentazione e attivita' fisica hanno semplici regole. Ma quanto costa la corretta alimentazione e quanto spendono le famiglie per acquistare gli alimenti?.

Secondo l'Istat nel 2010 la spesa alimentare media mensile per una famiglia di 5 persone e' stata di 675 euro, circa 22 euro al giorno, (4,4 euro a testa). ''Ma la ridotta capacita' di spesa - spiega il pediatra Claudio Maffeis (Universita' di Verona) - puo' indurre i genitori ad acquistare cibi dal basso costo, ma dall' elevato contenuto calorico''.

Questo porta sulla strada dell'obesita', ''ma - continua Maffeis - le alternative ci sono e fanno anche risparmiare: iniziamo a non comprare quello che non serve, come bevande e succhi zuccherati; non mangiare d'abitudine salse e creme spalmabili; cioccolata e dolcetti vari debbono tornare ad essere consumati solo in certe occasioni; evitare tutti gli snack fritti (patatine). Diamo ai bambini cibi semplici e che bevano tanta acqua. Quando il grasso corporeo aumenta, aumentano i fattori di rischio di importanti malattie che, se non si manifestano subito, possono farlo in eta' successive: ipertensione, diabete, dislipidemia, aterosclerosi. E un bambino obeso ha elevato rischio (40-80%) di rimanere obeso da adulto''.

Ma come si fa ad acquistare al minor prezzo un grammo di proteine di alto valore biologico, che tanta importanza hanno nella crescita? ''Calcolando il costo medio del prodotto sul mercato - dice Maffeis - gli alimenti che hanno un ottimo rapporto qualita'-prezzo per grammo di queste proteine sono uova e i formaggi stagionati, seguiti da pesce surgelato e legumi''.

In un' alimentazione corretta non devono poi mancare carboidrati (pane, pasta), fibre e vitamine (frutta e verdura). Secondo l' Osservatorio si mangia poca frutta, una sola porzione al giorno, anziche' le tre consigliate. Ricordare che i succhi di frutta non hanno i contenuti nutrizionali della frutta fresca. (ANSA).

 
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martedì 18 settembre 2012

Salute:da Alt il decalogo di regole contro rischio trombosi Fondamentali attivita' fisica e alimentazione corretta


(ANSA) - MILANO, 13 SET - Il grasso sull'addome equivale al grasso sul cuore. Fare almeno 40 minuti di attivita' fisica al giorno. Bere 2 litri d'acqua e consumare 5 porzioni di frutta e verdura al giorno. Sono alcune delle 10 regole del manifesto della salute realizzato da Alt (Associazione lotta trombosi) onlus, in occasione dell'evento organizzato al Milano Film Festival per il 15 settembre.

Il primo consiglio e' quello di guardarsi allo specchio: il grasso sull'addome corrisponde a quello intorno al cuore. Capire poi quali sono i propri 'avversari': fumo, cibi grassi, vita sedentaria, alcol, e fissare la strategia per combatterli. E partire 'all'attacco', con intensita' e costanza: ogni giorno fare almeno 40 minuti di attivita' fisica, che funziona quando si inizia a sudare. Poi alimentarsi correttamente: ogni giorno 5 porzioni di frutta e verdura, 2 litri d'acqua, 1 cucchiaino di sale, preferire carni bianche e fare scorta di omega3. Come nello sport di squadra, coinvolgere gli amici, raccontargli i risultati e sfidarli a fare meglio. Solo dopo qualche giorno di attivita' fisica si iniziano a sentire i muscoli piu' in forma e ci si affatica meno. L'allenamento aiuta a conoscere meglio il proprio corpo, e quindi bisogna imparare a consumare solo le calorie necessarie. Le 'tattiche' per muoversi ogni giorno sono tante, dal ballare in compagnia al salire le scale invece di usare l'ascensore, o scendere un paio di fermate prima dall'autobus e andare in bicicletta se si puo'. Infine non perdere la concentrazione: l'allenamento aiuta a combattere lo stress, e non mollare mai, anche quando la strada sembra in salita.(ANSA).
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lunedì 17 settembre 2012

Salute:carni rosse,rischio infarto con 50g in piu' al giorno Studio, 53g consumo giornaliero massimo uomini e 30g donne

(ANSA) CAMBRIDGE, 11 SET - Un consumo massimo di 53 grammi al giorno di carne rossa per gli uomini (che invece ne mangiano almeno 90) e 30 grammi per le donne (che ne consumano in media 54 grammi). Queste le dosi giornaliere ideali e da non superare per scongiurare il rischio di incorrere in patologie croniche e tumori. Per Ogni 50 grammi in piu' di carni rosse consumati giornalmente, infatti, il rischio di patologie coronariche cresce del 42%. I calcoli sono dei ricercatori del dipartimento per la salute pubblica dell’Universita’ di Cambridge in Gran Bretagna e sono pubblicati oggi sul British Medical Journal. ''Con ogni 50 grammi in piu' di carne rossa al giorno, si aumenta il rischio di incorrere in patologie coronariche del 42%, diabete di tipo 2 del 19% e cancro all’intestino del 18%'', afferma Louise Aston, coordinatrice della ricerca nella quale sono stati analizzati i rischi per la salute e l’impatto ambientale di 45 differenti categorie di cibi.

''Ridurre il consumo di carni rosse significherebbe abbattere l’incidenza di patologie croniche fino al 12%, ma anche eliminare l'emissione di 28 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno solo in Inghilterra”, sottolinea la ricercatrice. Gli esperti concludono che per ottenere il massimo guadagno in salute sarebbe ancora meglio sostituire del tutto la carne rossa con la bianca o preferire frutta, verdura e fibre, oltre che ridurre il consumo di sale. (ANSA).

Sanita':Coldiretti, in dl salta data aumento succo in bibite Marini, cambiano governi ma non cambia prendere in giro gente

(ANSA) - ROMA, 11 SET - Non c'e' piu' una data certa per l'entrata in vigore della norma che prevede l'aumento al 20 per cento del succo di frutta nelle bibite. E' Coldiretti a denunciare che il testo definitivo del decreto legge sulla miniriforma della Sanita' rimanda ai tempi indefiniti dell'esito della notifica alle Autorita' europee. ''La necessita' di subordinare la norma alla procedura comunitaria e' una pura invenzione - commenta il presidente di Coldiretti Sergio Marini - Evidentemente cambiano i governi, ma non cambia il modo con cui vengono presi in giro cittadini ed agricoltori facendo leggi utili, ma avendo gia' trovato il cavillo per non applicarle mai.

Siamo certi che nella fase di conversione del decreto, il Parlamento sapra' ridare una reale efficacia alla norma, fissando una data certa per l'entrata in vigore". Un impegno - prosegue l'organizzazione agricola - atteso dai 23 milioni di consumatori di bevande gassate che con l'aumento della percentuale di succo potrebbero ritrovarsi nel bicchiere 200 milioni di chili di arance in piu' all'anno.

Rispetto al testo originario, in cui si prevedeva una decorrenza ''dal 1 gennaio 2013'', in quello approvato dal Consiglio dei Ministri - sottolinea Coldiretti - si legge testualmente che ''decorsi sei mesi dal perfezionamento con esito positivo della procedura di notifica di cui alla direttiva 98/34/CE, le bevande analcoliche di cui all'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1958, n.719, devono essere commercializzate con un contenuto di succo naturale non inferiore al 20 per cento''. (ANSA).

L'olio di cocco combatte la carie




Troppo dolce per far bene ai denti? Eppure, sembra proprio che il cocco nasconda un alleato del sorriso: l'olio di cocco, opportunamente modificato, sarebbe in grado di bloccare lo sviluppo dello Streptococcus mutans, uno dei batteri più attivi nella formazione di carie dentali. La scoperta arriva dall'Athlone Institute of Technology di Dublino, in Irlanda, i cui ricercatori hanno ottenuto una sostanza antimicrobica modificando l'olio di cocco. La novità è stata presentata durante l'Autumn Conference della Society for General Microbiology all'Universita' di Warwick ed è stata testata sulla popolazione di batteri orali, gli stessi che producono acidi in grado di intaccare lo smalto che ricopre i denti, anticipando il mal di denti. La nuova versione, che potrebbe essere utilizzata in dentifrici e collutori, è sviluppata a partire da un enzima che “digerisce” l'olio di cocco, esaltando le proprietà antibatteriche. “Incorporare l'olio di cocco modificato con gli enzimi nei prodotti per l'igiene dentale potrebbe essere una valida alternativa agli additivi chimici – spiega Damien Brady -, in particolare per quanto funziona a concentrazioni relativamente cosi' basse''. La carie dentale colpisce il 60-90% dei bambini e la maggior parte degli adulti nei paesi industrializzati.


domenica 9 settembre 2012

Usa:hantavirus;terzo morto,piu' 20,000 turisti a rischio Emergenza parco Yosemite,contagi anche fra visitatori stranieri

(ANSA) - WASHINGTON, 07 SET - Un terzo turista morto,8 infetti, almeno 22.000 visitatori a rischio di aver contratto il temibile virus al parco Yosemite, tra questi anche 2.500 stranieri con tutta probabilita' tornati alle loro terre di orgine ignari del pericolo:l'emergenza causata dall' hantavirus portato da roditori infetti nel leggendario parco della California si sta ampliando.

Le guardie del parco stanno cercando di notificare 22.000 vacanzieri che sono passati per il parco da giugno scorso ed hanno allargato l'area "a rischio": l'infezione che sino ieri si riteneva limitata ala zona del cosiddetto 'Curry village'" dove molti visitatori campeggiano nelle tende, include da oggi anche l'area chiamata "High Sierra Park": alcune delle persone malate avevano infatti soggiornato la'.E gli esperti non possono escludere con certezza nessuna altra area del parco dal pericolo.

I sintomi dell'hantavirus possono impiegare sino a 6 setimane prima di manifestarsi e il contagio ruisulta letale nel 36% dei casi.

A preoccupare particolarmente i responsabili sanitari sono le almeno 2.500 persone a rischio provenienti da altri paesi e difficili da identificare. (ANSA)

sabato 8 settembre 2012

USA: STUDIO, PRODOTTI BIOLOGICI NON SONO PIU' SALUTARI NON CONTENGONO PIU' SOSTANZE NUTRITIVE


(ANSA) - NEW YORK, 4 SET - Vale la pena spendere sei dollari per una confezione di mirtilli biologici? A chi pensa che il prezzo sia giustificato dal fatto che si tratta di un cibo coltivato senza pesticidi, e quindi piu' sano, gli esperti consigliano di ricredersi. Secondo uno studio condotto dall'universita' di Stanford e dal Veteran Affairs Palo Alto Health Care System, infatti, gli alimenti biologici in genere non contengono piu' vitamine o piu' sostanze nutritive di quelli coltivati con i pesticidi. ''Dai nostri studi non e' emersa una forte evidenza in grado di sostenere l'idea che gli alimenti biologici sono piu' sani'', ha spiegato ai media Usa l'autrice principale della ricerca, Crystal Smith-Spangler. Il mercato di questi prodotti in America ha fatto registrare un vero e proprio boom raggiungendo - secondo le stime dell'Organic Trade Association - quota 29 miliardi di dollari nel 2011. E se e' vero che tali cibi vengono coltivati senza pesticidi o fertilizzanti, gli esperti hanno scoperto come anche gli alimenti convenzionali - decisamente meno costosi - nella quasi totalita' dei casi presentano tracce di pesticidi o antiparassitari al di sotto del livello considerato pericoloso per la salute. Insomma, secondo gli scienziati le differenze sarebbero assolutamente marginali, e non tali da rappresentare un reale vantaggio per la salute.(ANSA).
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giovedì 6 settembre 2012

L'ombra di Ebola in Uganda


​Ebola torna a far paura. È una parola quasi impronunciabile, che evoca nell’immaginario ugandese (e non solo) morte e terrore. In effetti laddove sono avvenuti i contagi sia in passato come anche col divampare improvviso di un nuovo preoccupante focolaio nel distretto di Kibaale (Uganda occidentale) la gente si difende dando alle fiamme tutto ciò che può essere venuto a contatto con le vittime dell’orribile epidemia, dalle abitazioni agli effetti personali. A parte le cifre dei decessi e dei contagi (mentre scriviamo, si parla di 16 morti e di 176 persone in isolamento per essere state a contatto con le vittime), il dato inquietante riguarda la lentezza della macchina dei soccorsi, nonostante il governo del presidente Yoweri Museveni respinga le accuse mosse da voci della società civile.

Un portavoce del Ministero della Sanità, contattato telefonicamente, ha spiegato che «il governo ha seguito con grande cura l’emergenza, in contatto diretto con organizzazioni internazionali altamente specializzate, evitando comunque di dare adito a pericolosi allarmismi che, in simili circostanze, avrebbero potuto seminare il panico». Ma nel Paese sono in molti a dissentire. Basta leggere sui giornali locali le dichiarazioni del capo dell’unità di crisi "anti-Ebola" di Kibaale per comprendere la gravità della situazione. Steven Byaruhanga ha infatti dichiarato al Daily Monitor di Kampala che, a distanza di un mese dal primo decesso avvenuto al Kagadi Hospital nel distretto di Kibaale, «gli inceneritori non ci sono, l’elettricità va e viene, le pompe dell’acqua non funzionano, il sistema fognario è in condizioni penose e il cibo scarseggia». C’è voluto l’intervento del Centre of Disease Control (Cdc) di Atlanta perché da quelle parti giungessero finalmente i primi aiuti, in particolare le agognate tute per consentire ai soccorritori di intervenire evitando il contagio. Da rilevare che quando è avvenuto il decesso del primo health worker (operatore sanitario) di Kigadi, presso l’ospedale di Mulago a Kampala – per intenderci, una settimana prima che fosse dato l’annuncio ufficiale dell’epidemia il 28 luglio scorso – le autorità ugandesi hanno dato, a detta dello stesso Byaruhanga, la netta impressione d’essere prese alla sprovvista. Per evitare che possano esservi ulteriori contagi il responsabile sanitario di Kibaale, Herman Kabirigi, ha fatto sapere ai giornalisti che la zona dove si è manifestata l’infezione virale è stata circondata da un cordone di sicurezza per monitorare gli spostamenti della popolazione locale.

Le più recenti epidemie di Ebola in Uganda si sono verificate nel 2000 nel distretto settentrionale di Gulu e nel 2007 nel distretto occidentale di Bundibugyo, rispettivamente con 224 e 37 decessi. Secondo autorevoli testimonianze raccolte a Kibaale , il contagio sarebbe partito da una bambina di tre mesi uccisa dalla malattia: almeno undici delle sedici vittime sarebbero parenti o amici della piccola, presenti al suo funerale. Sta di fatto che per quanto l’Organizzazione Mondiale della Salute (Oms) abbia rassicurato l’opinione pubblica ugandese, affermando perentoriamente che l’epidemia sarebbe sotto controllo, i fantasmi del passato riecheggiano tra la popolazione locale. Venerdì scorso chi arrivava all’aeroporto internazionale della capitale Entebbe – a pochissima distanza dal Uganda Virus Research Institute" (Uvri), dove vengono svolte le analisi di laboratorio – non trovava alcun ufficiale sanitario che informasse i passeggeri dell’epidemia in corso nel Paese. «È stato dimostrato" – spiega il dottor Gianfranco Morino, fondatore di World Friends, un’organizzazione umanitaria che da anni opera a Nairobi (Kenya) – che l’espressione "medicina tropicale" molte volte maschera quella che invece sarebbe giusto chiamare medicina del sottosviluppo o del mancato sviluppo, o ancora, meno eufemisticamente, medicina della povertà. Infatti, il tragico stato di salute delle popolazioni della fascia tropicale dipende non sempre da fattori climatici grazie ai quali determinate patologie si manifestano ma dal fatto che questi Paesi sono caratterizzati da una terribile mancanza di risorse, soprattutto economiche ma anche sociali, culturali e professionali».

Un diritto negato quello alla salute, dunque, che esige un maggiore impegno a livello locale ma più in generale su scala planetaria. Certamente nel caso di Ebola la prevenzione non è facile in quanto non è possibile intervenire sul serbatoio naturale della malattia, che non è ancora stato identificato con certezza. La prevenzione dunque consiste soprattutto nel rispetto di alcune elementari misure igienico-sanitarie, nella capacità di una diagnosi clinica e di laboratorio precoce e nell’isolamento dei pazienti. Tutte cose che in Uganda si stanno finalmente attuando ma che sono avvenute, almeno in prima battuta, con notevole lentezza. Emblematica, a questo riguardo, la dichiarazione di Ignatius Besisira, parlamentare che rappresenta Buyaga East County nel distretto di Kibaale, secondo cui inizialmente, nonostante la sintomatologia nei primi pazienti fosse di per sé allarmante, «la gente era convinta che si trattasse di stregoneria». E potrebbe essere anche vero se, come recita la saggezza popolare di quelle terre prossime all’Equatore, «la peggiore stregoneria è l’indifferenza».

sabato 1 settembre 2012

Al via progetto Italia-Australia per 'superspaghetti' Pasta 'benefica' riduce rischi cardiaci e di tumore al colon


(ANSA) - ROMA, 29 AGO - Nascera' da un accordo tra uno dei principali centri di ricerca australiani e le universita' di Bari e del Molise il 'superspaghetto' del futuro, ancora piu' salutare. L'accordo e' stato annunciato dall'Arc Centre of Excellence in Plant Cell Walls, che ha sede ad Adelaide.

''Il termine 'superspaghetti' intende una pasta che contiene una serie di potenziali benefici per il consumatore, dal ridurre il rischio di problemi cardiaci alla protezione dal tumore del colon - spiega Rachel Burton, che coordina i progetti - con i colleghi italiani cercheremo di ottenere questo risultato''.

Il progetto si articola in diverse linee di ricerca, con gli esperti dell'universita' del Molise che si occuperanno di come aumentare la presenza di alcune sostanze bioattive, in particolare nella riduzione del colesterolo e dell'indice glicemico, attraverso tutte le fasi della produzione, mentre i colleghi di Bari si concentreranno su come variare il contenuto di fibre della pianta: ''Il progetto prevede lo scambio di conoscenze scientifiche ma anche di personale - spiega Emanuele Marconi, Ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari dell'universita' del Molise - la pasta e' gia' un ottimo alimento dal punto di vista della salute, ma noi vogliamo migliorarlo mantenendo anche un gusto eccellente''.(ANSA).
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Brutta sorpresa :voleva prepararsi un cappuccino ma nel latte c'era un topo morto

Brutta sorpresa  per una donna che voleva prepararsi un cappuccino ,appena aperta la confezione del latte si è trovata a contatto con una strana puzza ,    incredula è andata per aprire e si è trovata davanti una carcassa di un topo in stato di decomposizione  ma ancora intero. La malcapitata ha chiamato il supermercato che a sua volta le ha risposto di fare delle foto ,oltre al danno ha subito anche la beffa,  così ha deciso di rivolgersi ai NAS. Tutto questo si è svolto ieri nella zona di Belluno