lunedì 30 aprile 2012

LO CHEF CACCIA I POLITICI DAL SUO RISTORANTE: "CI AVETE ABBANDONATI"

Lunedì 30 Aprile 2012 - 13:06 PESARO - Un cartello che spiega che in quel ristorante i politici non sono graditi. Sta facendo molto scalpore l'iniziativa di un ristoratore di Fermignano (Pesaro e Urbino) che ha deciso di vietare l'ingresso nel suo locale ai politici. "Io non sparo su tutta la politica, è che non mi rappresenta. C’è anche gente meritevole, ma non sono capaci di mettere all’angolo quelli che invece da anni la stanno rovinando", ha spiegato in un'intervista al Resto del Carlino. Se la provocazione di Vedovi ha trovato molto consenso tra i concittadini, non è piaciuta a chi è direttamente interessato: "Siamo al divieto di ingresso al ristorante ai politici, come ai cani: a quando l'obbligo per chi fa politica di girare con una croce gialla sulla giacca, come gli Ebrei sotto Hitler?" si è chiesto l'onorevole Luca Paolini, deputato della Lega Nord.

sabato 28 aprile 2012

Addio alle ostriche selvatiche


Che gourmet e buongustai si mettano il cuore in pace: le ostriche selvatiche sono sulla strada dell'estinzione, fenomeno che potrebbe completarsi nel giro di pochi anni. Allora, le tavole diventeranno dominio esclusivo delle varietà d'allevamento. Queste le conclusioni di una ricerca dell'Università della California e dell'organizzazione ecologista Nature Conservancy, diretta da Michael Beck e pubblicata da "Bioscience". Gli studiosi hanno preso in esame lo stato di salute di 144 baie e 44 ecoregioni, tradizionalmente grandi produttrici di ostriche, mettendo a confronto i dati sulla raccolta degli ultimi anni. E' allora emerso come la netta maggioranza (90%) dei banchi di ostriche si sia estinto e che tali frutti di mare stiano scomparendo: in diverse aree la presenza di ostriche native è inferiore all'1%, il che fa considerare le ostriche in questione "Funzionalmente estinte". Inoltre, gli esperti fanno notare come il 75% delle ostriche selvatiche in commercio arrivino da 5 grandi ecoregioni: esclusa però la regione del Nord America, le restanti regioni sono in rapido declino. Riassumendo, "Una volta le ostriche dominavano diversi estuari, di cui erano un elemento fondamentale per l'ecosistema, ma secoli di sfruttamento uniti alla degradazione delle coste hanno ormai spinto i banchi nativi sull'orlo dell'estinzione in quasi tutto il mondo". Raccolta sregolata, introduzione di specie straniere e cambiamenti ambientali: questi in sintesi, i fattori che stanno eliminando le ostriche selvatiche. E se la situazione americana è grave, quella europea non è certo tranquilla. Da anni, un virus colpisce gli esemplari del Vecchio Mondo, con risultati devastanti soprattutto per gli allevamenti francesi ed irlandesi. Tale patogeno è attivo da una decina d'anni ed ha regolari picchi di attività tanto che è è stata avviata una selezione genetica dei ceppi resistenti che richiederà alcune generazioni di ostriche, che si riproducono in due-tre anni. Infine, va notato come i frutti di mare in questione abbiano un rapporto stretto con l'Italia. Il Belpaese è l'importatore numero uno al mondo di ostriche: 7500 tonnellate, in maggioranza allevate della varietà ostrica concava, a fronte di solo 300 tonnellate di made in Italy. Le ostriche nazionali arrivano principalmente da Sardegna e Lazio, ed anch'esse hanno subito l'attacco del virus continentale, con cali della produzione. FONTE: "Oysters at Risk: Gastronomes' Delight Disappearing Globally" AIBS Bioscience Press Releases February 2011 Matteo Clerici Presto, le ostriche selvatiche potrebbero estinguersi totalmente, rimpiazzate dalle varietà d'allevamento. Lo dice una una ricerca dell'Università della California e dell'organizzazione ecologista Nature Conservancy, diretta da Michael Beck. Beck e gli altri studiosi hanno valutato 144 baie e 44 ecoregioni, tradizionalmente grandi produttrici di ostriche, mettendo a confronto i dati sulla raccolta degli ultimi anni. Risultato, il 90% dei banchi di ostriche si è estinto ed in diverse aree la presenza di ostriche native è inferiore all'1%, il che fa considerare le ostriche in questione Funzionalmente estinte. Inoltre, delle 5 grandi ecoregioni produttrici di ostriche selvatiche, solo una (il Golfo del Messico) non è colpita da netto declino. La situazione è negativa anche in Europa, dove da tempo un virus danneggia le ostriche irlandesi e francesi. http://www.newsfood.com/q/130f7157/addio-alle-ostriche-selvatiche/

5 pasti al giorno regola d'oro, importanti merende Nutrizionisti, prezioso alleato per benessere ragazzi


Meno colesterolo, una glicemia più bassa, un minor rischio di malattie cardiovascolari e un minore peso corporeo. E' l'effetto benefico di chi consuma la propria dieta distribuita su 5 pasti. Se fondamentali sono i 'classici' colazione, pranzo e cena, altrettanto importanti, infatti, sono le due merende quotidiane. Sono i nutrizionisti Marcello Ticca, Andrea Ghiselli, Valeria Del Balzo, Amleto D'Amicis, consulenti del sito 'merendineitaliane.it', a spiegare perche' non vanno sottovalutate, ma vanno considerate un prezioso alleato per la salute ed il benessere dei ragazzi. ''La moderna dietoterapia - spiega Ticca - consiglia proprio di fare piccoli pasti frequenti per prevenire e combattere il diabete e vari disturbi cardiocircolatori, respiratori e digestivi. In parole più semplici possiamo dire che la medesima dieta, se consumata in 1 o 2 pasti al giorno, risulta più ingrassante e tendenzialmente più rischiosa che non quando viene consumata in un maggior numero di piccoli pasti". Del Balzo sottolinea l'effetto benefico dei due 'spuntini' per l'umore. ''Se distribuire i pasti nella giornata vuol dire imparare a mangiare bene fin da piccoli e significa aiutare sia i bimbi che tendono a mangiare troppo, sia quelli che hanno poco appetito, è anche vero a goderne è anche l'umore - commenta la nutrizionista dell'Università La Sapienza di Roma - ebbene sì, recenti studi hanno, infatti, provato che i carboidrati servono anche a tenere sotto controllo lo stress perché stimolano il cervello a produrre serotonina, ovvero 'l'ormone del buonumore' che aiuta anche a stabilizzare il nostro stato d'animo". Spesso, rilevano Ticca e Del Balzo, la merenda di meta' mattina viene trascurata. "E' molto importante in questo caso l'esempio dei genitori, che devono innanzitutto trasmettere le giuste abitudini alimentari ai proprio bambini a cominciare dal consumo di una prima colazione sufficiente - precisa Del Balzo - Se questo, nonostante gli sforzi, non accade, la merenda di metà mattina dovrà in qualche modo cercare di supplire a questa carenza altrimenti il bambino si troverà sprovvisto del necessario carburante per affrontare l'impegno scolastico". ''Lo spuntino di metà mattina, in genere - aggiunge il nutrizionista Marcello Ticca - non deve essere eccessivo per evitare di arrivare al pranzo con meno appetito, ma è utile per un miglior rendimento sia fisico che psichico nelle ultime ore della mattinata. Quello di metà pomeriggio è ancora più importante e deve servire per allontanare quella spasmodica ricerca di cibo quando si rientra a casa prima di cena o la voglia di un dolce la sera. Non dimentichiamo mai, comunque, che la quantità di nutrienti e di energia deve essere sempre proporzionata alla quantità di movimento che si compie. E oggi purtroppo bambini e ragazzi, oltre a dedicarsi raramente a quei giochi all'aperto che fanno lavorare i muscoli, camminano ben poco, anche perché nella maggior parte dei casi vengono accompagnati a scuola in auto e non tutti svolgono attività sportive integrative nelle ore libere". I nutrizionisti ricordano che le merendine di oggi sono adatte ai bambini sia come composizione nutrizionale che come porzione. ''In commercio - aggiunge Ghiselli, medico e ricercatore Inran - ci sono tantissime merendine che vanno dalle 100 alle 150 calorie, cioè meno delle merende tradizionali come pane e prosciutto, pane formaggio, pizza che superano facilmente le 200-250 calorie. In questo modo è possibile scegliere prodotti diversi in occasioni diverse. Per esempio, si potrebbe optare per una merendina più piccola e meno energetica durante la pausa scolastica o nel pomeriggio, qualora l ragazzo rimanesse a casa studiare. Mentre si potrebbe dare una merendina caloricamente più ricca - anche più ricca di zuccheri o di grassi - nel caso il bambino abbia bisogno di più energie perché impegnato in un'attività sportiva". Per il nutrizionista ed epidemiologo D'Amicis le merendine, nell'ambito dei consumi alimentari di metà mattina e metà pomeriggio, si collocano solo al sesto posto come scelta, precedute dai succhi di frutta, dalla frutta, dai panini imbottiti, dal latte e dai cracker. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/stilidivita/2012/04/13/visualizza_new.html_184518189.html

Alcol:Iss,uccide 20mila persone l'anno, piu' della droga E degli incidenti stradali. Causa 60 tra patologie e danni salut


(ANSA) - ROMA, 12 APR - Sono circa ventimila i morti provocati ogni anno in Italia dall'alcol. Piu' di quelli della droga (quasi mille decessi l'anno), e degli incidenti stradali (5mila circa). A rilevarlo e' Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio Nazionale Alcol Cnesps dell'Istituto superiore di sanita', in occasione dell'Alcohol Prevention Day. ''Nel 2007 la stima della mortalita' alcol-correlata in Italia ha evidenziato che il 4,4% dei decessi tra gli uomini e il 2,5% tra le donne era legato al consumo di alcol - spiega - per un totale di 20.102 morti evitabili se ci fosse stato un corretto atteggiamento nel bere. A queste cifre vanno aggiunte le morti dei minori di 20 anni, che condurrebbero ad una stima complessiva di almeno 30mila decessi alcol-correlati''. In Europa nella fascia d'eta' 15-29 anni, il 25% dei decessi registrati tra i ragazzi e il 10% tra le ragazze e' causato dal consumo rischioso di alcol. ''Gli effetti dell'alcol - continua Scafato - sono assimilabili a quelli delle altre droghe: induce alla dipendenza fisica e psichica, provoca assuefazione e disturbi comportamentali come la compulsivita' e il craving. E' inoltre causa di circa 60 tipi diversi di condizioni patologiche e danni alla salute, tra cui lesioni, disordine psichico e comportamentale, tumori, patologie gastrointestinali, malattie cardiovascolari, immunologiche, dell'apparato scheletrico, infertilita' e problemi prenatali''. Tutto cio' con costi pesanti. In Italia la collettivita' paga ogni anno oltre ''11.000 milioni di euro per gli effetti sulla salute e sulla sicurezza, costi riferibili anche ai 4 milioni di ubriachi e binge drinker. Per loro non c'e' da attendere la cirrosi o l'incidente alcol-correlato - conclude Scafato - C'e' la perdita del lavoro, della sicurezza sociale ed economica, della famiglia, degli affetti e la perdita del 10-20% di capacita' mnemonica o di orientamento''.(ANSA). RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/stilidivita/2012/04/12/visualizza_new.html_183713895.html

Scoperto nuovo componente 'salutare' nella fragola E' un tannino usato nella medicina tradizionale asiatica


(ANSA) - TRENTO, 12 APR - Uno studio sui componenti della fragola ha dimostrato per la prima volta che in questo frutto e' presente in grandi quantita' l'agrimoniin, un tannino naturale appartenente alla famiglia degli ellagitannini, usato largamente nella medicina tradizionale asiatica e studiato per le proprieta' astringenti, antiemorragiche, antimalariche e antitumorali. Lo rende noto il centro di ricerca trentino specializzato in agricoltura, la Fondazione Edmund Mach, che spiega come la scoperta scientifica sia stata pubblicata sul 'Journal of Agricultural and Food Chemistry'. Secondo la ricerca, che ha coinvolto anche un ricercatore dell'Universita' di Trento e uno di quella di Padova, l'agrimoniin e' il piu' importante ellagitannino presente nella fragola e nella fragolina di bosco, e vi si trova nella dose di 200 milligrammi per chilogrammo di frutto. Fino a oggi, secondo quanto i ricercatori riferiscono, l'importanza di questo principio attivo, isolato per la prima volta nel 1982 in una pianta officinale perenne che cresce in Oriente (Agrimonia pilosa Ledeb), era del tutto inesplorata nell'alimentazione umana e ignorata dalle banche dati nutrizionali. Si riteneva erroneamente che il principale ellagitannino della fragola fosse invece un' altra struttura, denominata 'sanguiin H6'. Sono in corso altri studi per accertarne la presenza nelle principali varieta' coltivate, la variazione della concentrazione con la maturazione del frutto e, in collaborazione con l'Universita' di Milano, il meccanismo di azione in relazione alla attivita' anti-malarica. (ANSA). RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/alimentazione/2012/04/12/visualizza_new.html_183774504.html

Le mie Creazioni....

lunedì 23 aprile 2012

DANNI dello ZUCCHERO e dei dolcificanti

Quanti dei consumatori di zucchero bianco sono a conoscenza che stanno mangiando una miscela contenente calce, resine, ammoniaca, acidi vari e "tracce" di barbabietola da zucchero ?
Così prodotto, lo zucchero industriale è un prodotto "morto", nocivo al nostro organismo. Questo è dovuto alla sua laboriosa lavorazione, in gran parte voluta per renderlo presentabile agli occhi del consumatore "raffinato".

Il prodotto di partenza triturando (la barbabietola o la canna da zucchero), la sostanza risultante viene poi trattata con calce viva, cioe' viene cotto con latte di calce, nella quale i componenti nobili del vegetale (albumine e minerali) precipitano, distrutti dalla reazione alcalina e dal calore.
Le principali sostanze chimiche utilizzate nella produzione di saccarosio (zucchero) sono la calce viva come depurante e i solfiti come sbiancanti.
L'ultimo processo, la raffinazione, avviene utilizzando acido carbonico, acido solforico ed altre sostanze (carbonato di calcio) non meno dannose, se rimangono anche in parte nello zucchero.
L'utilizzo del blu indantrene o meglio E130 è stato vietato nel 1977, se qualcuno pensa che venga ancora utilizzato, basterà una semplice e poco costosa analisi di laboratorio seguita da una bella denuncia per frode alimentare.
CMQ meglio evitare di utilizzarlo per altri motivi, per i denti e le fermentazioni che produce nell'intestino.
La Stevia e' consigliata al posto dello zucchero.

Che cosa potrebbe ulteriormente convincerci a togliere lo zucchero raffinato (zucchero bianco) dalla nostra dieta ?
Forse sapere che non apporta alcuna vitamina o oligoelemento...?
Al contrario, per permetterne il suo assorbimento, l'organismo deve investire buona parte delle sue risorse di vitamina del gruppo B (da ricordare che il crescente aumento delle depressioni e di esaurimenti nervosi è dovuto in gran parte alla carenza di vitamina B1 e B5).
Oppure conoscere che lo zucchero raffinato compie un'azione demineralizzante e decalcificante, e che favorisce i processi fermentativi con conseguente aumento di flora batterica tossica per l'intestino.
Oppure che è la vera causa dell'incremento dei diabetici nei paesi industrializzati.
Anche il nostro sistema endocrino si sbilancia per l'introduzione di quest'elemento, che non esiste in natura, e di conseguenza ne risente il nostro umore.

Qualche anno fa un giudice inglese condannò un bambino, che aveva messo a soqquadro una scuola, a sei mesi d'astinenza da dolci. Dopo un mese l'umore della piccola peste era ritornato normale !

Strano oggetto lo zucchero: ci dicono che faccia bene al cervello, non e' vero (*) ! e NON fa bene anche alla linea (e neanche alla salute) e ora, a sorpresa, sarebbe anche la causa principale delle odiate rughe, sono i vari effetti della "glicazione" – questo è il nome scientifico del fenomeno.
Sembra infatti che si depositi nelle proteine della pelle diminuendone l’elasticità (attacca le fibre di collagene e l’elastina, irrigidendole) e aumentando la formazione di rughe, il rilassamento cutaneo ed i danni da photoaging e questi sono i principali e primi malanni fino ad ora riconosciuti dalla medicina ufficiale dei danni dello zucchero raffinato.

Con questo non significa che dobbiamo rinunciare del tutto ai piaceri della gola: possiamo sostituire i dolci industriali con prodotti artigianali preparati con Stevia, malto, succo d'agave o d'acacia, fruttosio o miele.....ma cio' da fastidio alle aziende che producono lo zucchero bianco....le quali hanno fatto di tutto e di piu'...per impedire l'utilizzo della Stevia....

(*) - Se è vero che il cervello si nutre di zucchero, non per questo dobbiamo introdurlo nell'alimentazione. Il nostro corpo non è fatto per i cibi raffinati perchè....
Una glicemia anche solo moderatamente sopra la norma può provocare problemi di memoria e restringere l'ippocampo, la parte del cervello fondamentale per l'immagazzinamento di nuove informazioni.
L'aumento dei livelli di zucchero nel sangue è stato studiato dal dr. Antonio Convit, psichiatra della New York University.
Egli ha esaminato 30 soggetti sani fra i 53 e gli 86 anni di età. Gli esami riguardavano una risonanza magnetica del cervello dei soggetti, una serie di test cognitivi e un esame per verificare la loro capacità di rimuovere il glucosio dal sangue.
I soggetti con livelli di zucchero particolarmente elevati erano quelli con le peggiori prestazioni nel test di memoria, e il loro ippocampo era più piccolo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista "Proceedings of the National Academy of Sciences" (PNAS) e riportato da LeScienze.it.
Il problema della minor tolleranza allo zucchero negli anziani è molto serio. E' proprio con l'aumento dell'età che aumentano le persone affette da diabete senile. Il fatto è che si tende a dare colpa del problema all'età, mentre l'ippocampo secondo noi si atrofizza perche' la presenza di zuccheri raffinati nell'alimentazione e' tossica. E' proprio una dieta errata, perche' troppo ricca di cereali, a causare molti danni al cervello, e non solo.
La ricerca sfata completamente la credenza che "lo zucchero fa bene al cervello", evidenziata da molte pubblicita' legate ai produttori dello zucchero raffinato.
http://www.mednat.org/alimentazione/zucchero_danni.htm